Scandali anche italiani ….
dal Russiagate ad oggi
Il rapporto del procuratore speciale John Durham, nominato dal ministro della giustizia durante l’amministrazione Trump, conclude dichiarando che “l’FBI non avrebbe mai dovuto avviare il 'Russiagate'.
L’inchiesta giudiziaria, giornalisticamente denominata Russiagate, nacque a causa di sospette ingerenze da parte della Russia nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti del 2016 che terminarono con la vittoria di Donald Trump su Hillary Clinton.
Le indagini furono, in una prima fase, condotte dal procuratore speciale Robert Mueller, già direttore del FBI, ove fu nominato da Bush e confermato da Obama, che il 16 febbraio 2018 pubblicò il documento di imputazione contro 13 russi e tre organizzazioni che ebbero, secondo il procuratore, un ruolo. I reati ipotizzati furono spionaggio a favore di potenze estere e tradimento dello Stato. Il regista occulto, secondo la stampa americana ed internazionale, era Donald Trump.
L’inchiesta si concluse con il rapporto finale reso noto il 24 marzo 2019 in cui venivano esplicitamente denunciati presunti collegamenti tra la campagna elettorale di Donald Trump e la Russia. Fatto che veniva dedotto dalla trascrizione di intercettazioni telefoniche, le cui bobine venivano secretate, compiute dal FBI.
Trump parlò immediatamente di caccia alle streghe ma, nel frattempo, dovette vedere indagati addirittura il suo consigliere per la sicurezza nazionale, generale Michael Flynn, e il suo legale Michael Cohen. Entrambi si addossarono colpe davanti al Congresso. Oggi capiamo che lo fecero per proteggere la presidenza Trump da calunniose ed infamanti colpe che, sempre oggi, sappiamo essere totalmente false tanto che sia il generale che l’avvocato sono stati integralmente riabilitati.
Accuse che oggi sono state cancellate appunto, dopo che sono emersi i comportamenti fraudolenti nell’indagine del FBI che ha stravolto il contenuto delle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche dei due indagati delineando, in questo modo, una regia di Trump per modificare l’esito delle elezioni presidenziali del 2016, elezioni che vinse.
Oggi il rapporto di oltre 300 pagine di Durham, il nuovo procuratore generale non legato al FBI, dichiara che la stessa FBI ha utilizzato "informazioni di intelligence grezze, non analizzate e non corroborate" per avviare “l’indagine su Trump e la Russia, ma ha utilizzato uno standard diverso per soppesare le preoccupazioni sulle presunta interferenze elettorali riguardanti la campagna di Hillary Clinton”.
“Interferenze” che noi “cittadini semplici” tradurremmo con “aiutini”, alla Clinton non a Trump. Malgrado questo nel 2016 I democratici degli Obama, della fondazione Clinton e della famiglia Biden persero.
Nel documento del procuratore si rileva anche che "almeno da parte di alcuni membri del personale più direttamente coinvolto nelle indagini" c'era "una predisposizione ad aprire un'inchiesta su Trump".
Praticamente dichiara che vi erano servitori dello Stato che volevano quantomeno rallentare ed indebolire l’azione del presidente Trump e colpire lo stesso presidente in corsa per il secondo mandato alla Casa Bianca.
Nel Russiagate l’Italia è coinvolta almeno a causa del professor Joseph Mifsud, docente maltese della Link Campus di Roma, sparito nel nulla il 31 ottobre 2017.
Con la sua scomparsa rimangono irrisolti un enorme numero di misteri.
Oggi, dopo quanto è emerso negli USA, questo non possono che sperare i “cittadini semplici” italiani, le autorità italiane potrebbero dare motore ad una forte iniziativa giudiziaria che dia risposte chiare sugli intrecci che passano per la nostra Patria nel caso Russiagate.
Chi era Mifsud? Una spia Russa? Oppure un professore che lavorava per qualche servizio di intelligence di un paese NATO?
Il professore è sparito, questo è sicuro, ed ancora non si è capito come abbia potuto farlo dato che era già al centro di questo intrigo internazionale.
Sarà ancora vivo e viene protetto oppure è morto, magari assassinato? Nel caso da chi e perché?
La nostra amata Patria avrebbe tutto l’interesse ad interrogarlo e comprendere quanto il professor Mifsud, nell’aprile del 2016, dichiarò al consigliere di Trump, George Papadopoulos, allorquando disse che “il governo russo possedeva materiale compromettente su Hillary Clinton”.
Materiale che aveva la “forma di mail” disse, parrebbe con dovizia di particolari, lo stesso professore. Utile ricordare che Hillary Clinton con le mail ha una certa tradizione come le dichiarazioni di Assange ed i documenti che lo stesso ha mandato via web in giro dimostrano. In carcere, però, vi è Assange.
Papadopulos, dopo aver parlato con Mifsud, si confrontò con l’Alto Commissario australiano a Londra Alexander Downer, il quale lo riferì alle autorità americane.
Il 31 luglio 2016, da queste dichiarazioni di Mifsud riportate a Londra ad un australiano, iniziarono le indagini dell’Fbi sui “presunti collegamenti fra Donald Trump e la Russia” senza minimamente tener presente che le citate mail erano di Hillary Clinton e non di qualcuno vicino a Trump. Misteri del FBI verrebbe da dire.
Accuse che sono state cancellate dal rapporto del procuratore speciale John Durham.
Fatto che avviene dopo anni e dopo la scoperta che le trascrizioni delle intercettazioni delle conversazioni telefoniche del generale Flynn con un addetto dell’ambasciata della Federazione Russa a Washington compiute dal FBI si sono dimostrate false e fuorvianti. In pratica non riportavano i reali contenuti delle telefonate.
Per completezza i documenti che riportavano quanto dichiarato da Mifsud a Papadopoulos nei loro incontri recitavano che in essi gli stessi “hanno parlato di sicurezza informatica e hacking come un problema più ampio”.
Cyber security che, nel 2020, divenne centrale in un altro intreccio Internazionale che riguarda, ancora una volta, le elezioni presidenziali americane.
Russiagate allora, Italygate nel 2020. Sempre Italia al centro, sempre un professore universitario che rilascia dichiarazioni assai sensibili, sempre agenzie americane coinvolte, sempre Trump che chiede la verità, sempre indagini spostate su binari minori o morti.
Un “cittadino semplice” si chiede a cui prodest in Italia tutta questa “disattenzione” e cosa avverrà in Stati Uniti dopo il passo avanti verso la verità che il rapporto del procuratore speciale John Durham ha permesso di fare.
Nota a margine, in queste ore FOX NEWS ha lanciato una campagna di stampa su presunti fondi che il presidente Biden avrebbe ricevuto da anni regolarmente dalla Cina.
Trump è il grande nemico della potenza asiatica, potenza sempre più presente in Europa e nella nostra Italia.
Noi “cittadini semplici” ci chiediamo se quelle dazioni economiche si dimostreranno vere e se, oltre a Biden e famiglia, altri denari possano essere arrivati anche ad altri importanti politici sia in Stati Uniti e, magari, anche in Italia.
In questo caso, malaugurato caso, le tante omissioni facilmente visibili sul Russiagate e non solo si comprenderebbero molto meglio …. e, almeno questa volta, sarebbero palesemente attuate per limitare quel cattivone di Trump e non per colpa di Trump.
Ignoto Uno
18/05/2023