L’Europa corre verso
il pensiero unico imposto?
L'Unione europea ha raggiunto l'accordo politico sul Digital Services Act (Dsa), il disegno di legge che impone alle Big Tech una maggiore responsabilità sui contenuti illegali o nocivi che circolano sulle loro piattaforme.
Le nostre nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno libertà di espressione e opportunità per le imprese", sottolinea la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in un tweet, aggiungendo che "ciò che è illegale offline sarà effettivamente illegale online nell'Ue".
Sempre secondo il Presidente della Commissione Europea: "L'accordo odierno sul Dsa è storico. (Fonte Ansa)
L’accordo include misure contro i contenuti illegali e la disinformazione online. "Sì, abbiamo un accordo! Con il Dsa è finito il tempo in cui le grandi piattaforme online si comportano come se fossero 'troppo grandi per preoccuparsene'.
L'accordo sarebbe arrivato dopo un'ultima maratona di 16 ore di negoziati tra rappresentanti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento europeo. Questo regolamento, unico nel suo genere, costringerà piattaforme come Facebook, YouTube o Twitter a moderare i contenuti che ospitano.
"La DSA è una prima mondiale in termini di regolamentazione digitale", ha affermato in un comunicato il Consiglio dell'UE, che rappresenta i 27 Stati membri. Il testo "consacra il principio che ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online. Mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di contenuti illegali ea garantire la tutela dei diritti fondamentali degli utenti".
Il nuovo regolamento prevede l'obbligo di rimuovere "prontamente" eventuali contenuti illegali (secondo le leggi nazionali ed europee) non appena una piattaforma ne viene a conoscenza. Costringe i social network a sospendere gli utenti che "spesso" violano la legge.
"Nel contesto dell'aggressione russa in Ucraina e delle particolari conseguenze sulla manipolazione delle informazioni online, è stato introdotto un nuovo articolo al fine di istituire un meccanismo di reazione in caso di crisi", ha affermato il Consiglio europeo.
Questo meccanismo, attivato con decisione della Commissione, consentirà di adottare misure "proporzionate ed efficaci" nei confronti di piattaforme molto grandi che contribuirebbero alla diffusione di informazioni false.
In pratica, sembrerebbe che attraverso i social qualcuno, magari il governo in carica, può stabilire ciò che sia vero e ciò che sia falso.
Nulla di nuovo sotto il sole, già sembra che accada abbondantemente.
Non è un caso che per la pandemia, prima, oggi per la guerra Russo Ucraina, il pensiero unico imposto abbia indirizzato pesantemente il proprio volere, contrastando con ogni mezzo chi la pensa diversamente.
Da oggi, chi gestisce i social, possono rimuovere, senza problemi, ciò che ritengono a loro giudizio falso.
Così da subito, Twitter vieta gli annunci che negano il cambiamento climatico
Casey Junod, dirigente globale della sostenibilità dell'azienda: "Riteniamo che la negazione del cambiamento climatico non debba essere monetizzata su Twitter e tale pubblicità disonesta non dovrebbe minare discussioni importanti sulla crisi climatica"
Chi stabilisce con certezza che si stia negando il cambiamento climatico quando gli stessi scienziati non riescono a essere tutti concordi?
Regole sempre più complesse a discapito del buon senso e delle libertà, a meno ché le libertà non siano solo quelle che qualcuno intende imporre?
Fonti ANSA ed AGI
Ettore Lembo
25/04/2022