Gemelli ….
Stesso ospedale,
Papi diversi.
“Quando voglio sapere qualcosa sulla mia salute, apro i giornali” questo usava dire quell’immenso Papa che, per tutti, era “Wojtyla”, alla storia San Giovanni Paolo II.
Un “uomo” che cambiò il mondo e che, forse soprattutto, riempiva le chiese e le “spianate” di persone che pendevano dalle sue labbra.
Un Papa che liberò dalla tirannia tutto l’est Europa, allora prigioniero del Patto di Varsavia, con la preghiera, non con le armi.
Un Papa che girò il mondo prima e dopo che provarono ad assassinarlo.
Al Policlinico Gemelli di Roma, da lui stesso rinominato “Vaticano tre”, il secondo era la sede estiva di Castel Gandolfo, fu ricoverato sette volte.
In una di queste lasciò un segno anche per quel intenso incontro con un bambino malato di leucemia.
Incontro magnificamente ricordato in uno dei tanti film che hanno raccontato la vita di quel Pontefice per il quale tutto il suo popolo urlò “Santo subito”.
Una vita segnata da dodici anni di malattia e sofferenze.
“Sto meglio di quanto mi merito” usava dire negli ultimi anni ed il suo portavoce, quel Navarro Valls che sapeva di comunicazione e media, dichiarava di non prendersi più “neanche la briga di smentire falsità, perché l’attività del Papa bastava a dimostrare che stava bene”.
Era solo parzialmente una “bugia”. L’allora Giovanni Paolo II, oggi Santo, stava male, anche molto male, ma con immensa caparbietà si donava agli altri come se fosse stato in perfetta salute. Caparbietà che ebbe il suo culmine a poche ore dal suo lasciarci allorquando, non riuscendo ad esprimersi, batte il pugno sul davanzale della finestra a cui si era affacciato per salutare il suo popolo.
Altri tempi.
Oggi il Papa viene portato allo stesso Gemelli ed una serie di notizie contraddittorie vengono rilasciate dal suo ufficio stampa.
“Papa Francesco ha lasciato l'ospedale Gemelli di Roma, dove era ricoverato da tre giorni per una bronchite virale. Uscendo, il Pontefice è stato accolto da decine e decine di fedeli, curiosi, e passanti, e si è intrattenuto a salutarli mostrando buon umore e buona salute” questa la notizia diffusa al momento della sua dimissione dal nosocomio della capitale.
Guarito in tre giorni da una malattia virale, guarito al punto da poter presenziare alle celebrazioni della Domenica delle Palme.
Bronchite virale ma non infettiva se ha potuto visitare senza nemmeno indossare una precauzionale mascherina il reparto oncologico pediatrico.
Al contempo il sito Dagospia, spesso capace di anticipare con le proprie notizie gli eventi, parla di conclave. Altre testate di “dimissioni del Papa”.
Noi “cittadini semplici e credenti” vorremmo tanto poter vedere e leggere notizie credibili sul futuro della Chiesa Cattolica.
Non notizie “vere”, basterebbe che fossero “verosimili”.
“Verosimili” come furono quelle di quel immenso Santo Padre che, assai malato e debilitato, proprio per la sua enorme figura, riempiva le chiese, le piazze, addirittura le spianate in tutto il mondo.
Altri tempi appunto
Ignoto Uno
03/04/2023