Incredibile ipocrisia
sul 25 novembre
"Giornata Internazionale
per l'eliminazione della
violenza contro le donne"
Si celebra sotto i peggiori auspici di una ipocrisia internazionale, quella che dovrebbe essere la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
A che servono le parole di Mattarella "La violenza contro le donne è una aperta violazione dei diritti umani, purtroppo diffusa senza distinzioni geografiche, generazionali, sociali." Quando si tace sulle atrocità che subiscono le donne di alcuni paese che si rifiutano di portare il velo anche durante le manifestazioni sportive?
Che sia stato scelto Il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, non sia una data scelta a caso, dovrebbe essere di forte stimolo. Infatti e' il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo. Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate. Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente.
Peccato che oggi nessuno parla e ricorda le giovani ragazze uccise, in Iraq per aver protestato.
O ancora nessuno si indigna di ciò che avviene in Afghanistan dove le donne sono drammaticamente tornate all'oppressione e la mortificazione femminile imposta dai talebani.
Con l'assoluta complicità e volontà di un presidente degli USA che ha improvvisamente e forse vigliaccamente ha deciso di annullare gli sforzi, i sacrifici di migliaia di soldati recatisi in quelle terre per portare un minimo di civiltà, lasciandoci anche la vita.
Ridicolo il Tweet del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
"Dichiariamo con orgoglio 'siamo tutti femministi'".
Frasi che evidenziano forse una ideologia settoriale e non una parità.
E, forse per giustificare l'invito ad i governi ad aumentare del 50% entro il 2026 i finanziamenti alle organizzazioni e ai movimenti per i diritti delle donne, dice:
"Prendiamo posizione e alziamo la voce a sostegno dei diritti delle donne''.
Dimenticando che e' in corso il mondiale di calcio QATAR 2022.
Un mondiale che tutti quei "paesi" che si definiscono femministi, che aderiscono alla giornata contro le violenze delle donne, avrebbero dovuto boicottare.
Così la ragione sembra essere sempre in vendita e, "comprata" dal Dio Denaro...
Con i soldi però non si compra la dignità, ma forse la dignità non rientra più tra i valori dell'essere umano.
Nemmeno il Papa si sottrae a quella che non può che essere considerata la grande ipocrisia internazionale.
"Esercitare violenza contro una donna o sfruttarla non è un semplice reato, è un crimine che distrugge l'armonia, la poesia e la bellezza che Dio ha voluto dare al mondo", sottolinea anche il Papa in un tweet.
Ci chiediamo infine quale e' il significato della sfilata, che si tiene Il 26 novembre a Roma, compreso di corteo nazionale dell'associazione transfemminista Nonunadimeno? Da cui sembra vi siano adesioni da diverse realtà da tutta Italia?
Perché confondere i ruoli con slogan "Basta guerre sui nostri corpi. Rivolta transfemminista" ?
Forse le donne, ma anche gli uomini che difendono ed apprezzano le donne, insieme vorrebbero meno parole e più fatti concreti. Più rispetto delle donne e dell'essere umano.
Invece si assiste a chiacchiere, parole al vento che non lavano minimamente la coscienza se non per una falsa ipocrisia ed una "discutibile" strumentalizzazione, che dura, come sempre, lo spazio di una ricorrenza.
Ettore Lembo
26/11/2022