Case: l'esproprio proletario
parte dalla Catalogna
ma arriva "camuffato"
a Roma e Milano?
La strana ed improvvisa protesta degli studenti in tenda a Milano, poiché non trovano alloggi, subito replicata a Roma e a seguire in altre città come Firenze, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Bari, Torino e Cagliari, magari sponsorizzata da qualche "ideologizzata" università, ci induce a riflettere.
Ancor più se la protesta viene sostenuta o forse addirittura promossa da quel partito politico che nel suo DNA ha la criminalizzazione della proprietà privata dei cittadini semplici, e non quella che, come tanti asseriscono, dei principali sostenitori di quel partito, stranamente e trasversalmente tutti ricchi possidenti di immobili e non solo.
Così, facendo una ricerca scopriamo che nella regione Spagnola della Catalogna, sembra sia giunta la fine della proprietà privata.
In Catalogna il governo esproprierà gli alloggi vuoti appartenenti a grandi proprietari e li metterà a disposizione di persone vulnerabili e a rischio di esclusione. La misura interesserà inizialmente 14 comuni, come Lloret de Mar e Tarragona, dichiarati aree ad alta domanda abitativa.
Pur se apparentemente vi e' una finalità sociale, ed il provvedimento riguarda solo i grandi proprietari degli immobili, le limitazioni, certamente molto vaghe, sono imposte dallo stato e una volta distrutto il principio di base, i limiti possono essere sempre cambiati: oggi i “Grandi proprietari”, domani i “Proprietari medi”, dopodomani chiunque. Così, lo stato poi si arroga lui il diritto di definire chi siano le “Persone vulnerabili”, termine che potrebbe purtroppo tradursi in “Persone che votano una sola parte politica” o “Amici del potere” o quant'altro interessi chi detiene il potere.
Le cause in Spagna, ma soprattutto in Italia, forse sono state originate da scelte politiche disastrose e poco lungimiranti se non addirittura speculative.
Poco importa,
di fatto sembra che lo Stato, o la Regione, in questo caso quella catalana, prima produce la crisi e poi la fa pagare ai proprietari.
Così, si usa un sistema già ben collaudato, "il caso umanitario", che ci fa anche ricordare lo straordinario intervento dell"Elemosiniere" del vaticano che riallacciava la corrente elettrica staccata dall'ente erogatore per gravissima morosità, in un palazzo abusivamente occupato nel pieno centro di Roma da extracomunitari, ancora oggi occupato e mantenuto da tutti i cittadini semplici, si ripropone questa volta attraverso gli studenti, purtroppo involontariamente, si spera, strumentalizzati a fini ideologici.
Ricordiamo che solo a Roma sono numerosissimi i palazzi occupati abusivamente.
Caro affitti: tende in ogni piazza, "gli immobili vuoti agli studenti" così titolano alcuni giornali e le principali agenzie di stampa.
Le tende continuano a 'campeggiare' sulle piazze di mezza Italia.
Le canadesi sinonimo di emergenza e precarietà diventano il simbolo della 'resistenza' dei fuorisede, costretti a sborsare cifre esorbitanti per un posto letto nelle città universitarie.
Situazione che ha indotto Palazzo Chigi a sbloccare i 660 milioni previsti dal 2022 per gli alloggi universitari.
E' notoria la posizione della Elly Schlein che ha in mente l'esproprio delle case private sfitte degli italiani per recuperare una parte del patrimonio.
Sembra proprio che l'oramai ben collaudato sistema per bollire felicemente le rane, sia talmente efficace che dopo l'ultima vicenda non ancora risolta delle aree ZTL, per bloccare la mobilità e che stanno facendo infuriare le grandi città, si possa passare al tanto agognato, per alcuni, "esproprio proletario"...
Ettore Lembo
13/05/2023