Kaos Elezioni:
slitteranno le elezioni politiche
a pochissimi giorni dal voto?
Intanto si diffonde
la voglia di annullare
la scheda scrivendo,
NON IN MIO NOME.
Diventa un giallo, di cui pochi sono a conoscenza, quello di un eventuale sospensione, rinvio o altro delle elezioni più discusse, strane, incerte ed incredibili della storia della Repubblica Italiana.
A pochissimi giorni dell'avvio per la costituzione dei seggi elettorali, sembrerebbe che i Giudici di Milano possano sospendere le elezioni.
La causa è il ricorso che potrebbe rimettere in gioco la lista presentata da Marco Cappato, al Tribunale Civile di Milano.
Elezioni che sembra presentino "stranezze", e che danno spunti di riflessione, non certo rilassanti, sullo stato di salute di una democrazia Italiana che sembra essere molto discussa.
Elezioni volute, dal Capo dello Stato, dopo le "incredibili" dimissioni del Presidente del Consiglio ed indette con una accelerazione mai vista e dove le procedure burocratiche son cadute nel bel mezzo delle ferie estive.
Ferie estive che hanno provocato enormi difficoltà per l'espletamento delle pratiche e che hanno penalizzato tutti i partiti di nuova costituzione.
Burocrazia che ha creato fortissime discriminazioni ad i cittadini, che già privati della possibilità di scegliere i propri candidati, da una legge elettorale molto discussa, ha visto anche l'esclusione, a macchia di leopardo, di alcuni partiti con i rispettivi simboli, in alcune regioni Italiane.
Ma ancor di più, per chi vota all'estero, si è avuta l'esclusione di tutti i nuovi partiti.
Una divisione discriminatoria che sembra pesantissima che lascia all’immaginario la possibilità di un ritorno di quella Italia che era prima della sua Unità avvenuta nel 1861.
Quest'ultimo ricorso, riportato da Askanews, sembra lasciare in sospeso la possibilità di poter svolgere regolarmente le elezioni forse ritenute irregolari.
Che sia la dimostrazione tangibile in quale grave crisi il "sistema Stato" versi?
Che possa registrarsi un forte disagio tra la popolazione, non più ascoltata da tutta la classe politica, vecchia e nuova, lo dimostra il fortissimo astensionismo che si paventa e la vivace discussione tra chi preferisce stare a casa, in segno di protesta e non recarsi al voto, e chi vuol dimostrare la propria contrarietà a questa politica del vuoto, incapace di garantire un futuro stabile ad i propri figli e dare un vero indirizzo di sviluppo e crescita alla nazione, recandosi al seggio ed annullando la scheda, scrivendo: NON IN MIO NOME.
Frase che sembra stia prendendo sempre più piede tra gli indecisi, ma anche tra chi forse sarebbe andato al voto, turandosi il naso, a votare uno dei simboli sopravvissuti al giudizio di pochi, districandosi forse con grande fatica, nel cercare il meno peggio.
Astensionismo e annullamento di scheda che non inficiano certo il risultato di queste elezioni discusse e discutibili, ma che dimostrano il forse gravissimo stato di salute di quella che dovrebbe essere la Repubblica Italiana, fondata su una costituzione, forse un po' troppo rimaneggiata ed interpretata rispetto quella che i padri costituenti ci hanno consegnato.
Ettore Lembo.
20/09/2022