Difendere Zelensly
è essere obiettivi?
Non sono trascorse nemmeno 48 ore da quando Amnesty International ha pubblicato il Suo Report, denunciando l'Ucraina di aver messo in grave pericolo i civili, esponendoli come scudi umani trasformando civili abitazioni, scuole ed ospedali in obiettivi militari e costringendo l'esercito russo a colpirli, per poi rivendicare presunti crimini, che Il capo di Amnesty in Ucraina si e' dimesso ed accusa l'organizzazione di fare propaganda russa.
Il report, pubblicato giovedì, ha infatti suscitato indignazione in Ucraina, come è ovvio. Ci lascia sempre più perplessi che in Italia, pur essendo la notizia stata battuta dalle agenzie di stampa, non ha trovato rilievo, tanto che noi ci siamo chiesti come mai, e quale potesse essere la posizione del nostro attuale governo alla luce di questi gravissimi report che accusano l'Ucraina, dal momento che inviamo soldi e armi.
Così, Oksana Pokalchuk di Amnesty, annunciando le sue dimissioni, ha affermato di aver cercato di avvertire l'alta dirigenza di Amnesty, che il rapporto era unilaterale e non aveva tenuto adeguatamente conto della posizione ucraina, ma anzi è stata ignorata.
Unilaterale forse perché dimostravano indiscutibilmente i crimini compiuti dall'esercito Ucraino?
Diverse volte il comportamento dei soldati Ucraini è stato messo in discussione, anche da altre organizzazioni e da reportage non allineati.
Secondo Pokalchuk, il tempo di preavviso era troppo ridotto. Ci si chiede cosa si intende per ridotto? La Ong, ha proseguito la ex dirigente ucraina, "ha cosi' diffuso involontariamente una dichiarazione che suona come un sostegno alla narrativa russa.
Sforzandosi di proteggere i civili, questa ricerca è diventata invece uno strumento di propaganda russa".
Per chi ha letto il Report, che noi abbiamo pubblicato per intero, sembrerebbero prove schiaccianti prese in vari siti diversi.
Ricordiamo che il segretario generale di Amnesty, Agnes Callamard, ha affermato: "Essere in una posizione difensiva non esonera l'esercito ucraino dal rispetto del diritto umanitario internazionale".
Scontate ed ovvie quindi le affermazioni del governo ucraino che ha respinto duramente il rapporto, infatti il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha bollato le accuse come "ingiuste", e il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov lo ha definito una "perversione".
Appare infatti difficile immaginare una ammissione di responsabilità da parte di Zelensky e del suo governo.
A conferma di ciò sembrerebbe esserci anche la faccenda della centrale nucleare Zaporizhzhia che pur non essendo esplosa per miracolo, così come riportano i media, non sembra proprio sia stata fatta oggetto di tiro dai Russi, che hanno si lanciato missili, ma che sembra siano caduti qualche decina di km lontano, tanto che nessuna agenzia riporta che la centrale sia stata colpita dai russi, mentre invece sembra essere stata colpita dagli ucraini.
Che l'obiettività non sia di questa vicenda, e purtroppo nemmeno di altre, è un dato di fatto, per chi riesce ancora ad esse al di sopra delle parti.
Sembra che Zelensky goda di un certo tipo di protezione di chi spinge gli Italiani prima e forse gli europei dopo, a dover credere ad una propaganda imposta?
Ettore Lembo
07/08/2022