Egregio direttore,
suo tramite mi permetta in primo luogo di ringraziare chi mi onora di dedicare del tempo ai miei pensieri.
Qualsiasi sia il loro punto di vista nel leggermi, il loro rispondere ai miei scritti mi aiuta, in molti casi, ad analizzare e migliorare il mio punto di vista ed il mio scrivere.
Il mio ultimo testo dal titolo “Palestinesi scudi umani. Un’idea per salvarli” ha visto alcuni commenti che mi hanno assai colpito.
Mi permetta di rispondere partendo da un dato di fatto. Lo scontro fra l’esercito israeliano e Hamas è in essere.
A questo aggiungo un elemento ritenuto indiscutibile da chiunque abbia dedicato tempo a studi militari. Uno scontro bellico dovrebbe essere svolto in un luogo denominato “campo di battaglia”, luogo che non prevede la presenza di “scudi umani”.
Proprio partendo da questi due assunti ho voluto, con l’articolo, lanciare una “provocazione”.
Uno dei suoi lettoti ha ritenuto di volermi commentare con queste parole “Bene, abbiamo capito anche tu da che parte stai”.
Se il lettore ha capito che io “sto dalla parte degli scudi umani”, detto lettore ha perfettamente ragione.
In caso contrario consiglio allo stesso di rileggere con maggiore cura e minore “razzismo” il mio scritto.
Se, inoltre, in quel “da che parte stai” vi dovesse essere un atteggiamento “squadrista”, lo stesso prenda atto che sono assai abituato a ricevere minacce e che, delle stesse, tendo a reagire con il dantesco “non ti curar di loro ma guarda e passa”.
Un altro suo lettore commenta con queste parole “Mentre quelli commessi dagli Israeliani sono accettabili, vero?”.
Desidero rispondere a questa domanda con chiarezza.
No, nessuna morte di civili, ancor peggio se sono dei bambini, degli anziani, dei malati è “accettabile”.
Tanto credo a questo che ho lanciato la “provocazione” al mondo europeo di aprire un corridoio umanitario per far uscire dallo scenario di guerra, il campo di battaglia, gli “scudi umani”, cioè i civili palestinesi.
Interessante e triste la riflessione di un suo terzo lettore che mi scrive “non accadrà, ma se mai accadesse, li manderebbero in gran parte qui. E anche se lo proponessero, nemmeno verrebbero”. Purtroppo temo che abbia ragione.
Lo stesso scrive ancora “ è poi l'articolo non cita nè le smentite dei testmoni circa gran parte delle efferatezze”, prego il suo lettore di prendere atto che tutti gli inviati in Israele hanno potuto visionare le immagini prodotte dagli stessi uomini di Hamas nel mentre compivano le loro efferatezze. Queste immagini sono, inoltre, open source nel deep web, chiunque se la sente può trovare un tecnico del deep web e vederle. Io ho provato ed ho dovuto fermarmi presto, sono immagini che superano ogni limite dell’immaginabile.
La guerra è inaccettabile sempre, chiunque spari, chiunque muoia. Quello che ho visto supera il concetto di guerra.
Per questo chiamo con orgoglio “barbari” i membri di Hamas e, nell’appellarli in tal modo, uso con proprietà di linguaggio la parola “barbari”.
Nel mio scritto cito i Visigoti ed il loro ingresso a Roma, per approfondire quel tempo consiglio qualche lettura di ricostruzione storica di quei momenti.
Essa sarà certamente utile a meglio interpretare il mio punto di vista su Hamas.
Infine, egregio direttore, ho potuto leggere altri commenti totalmente fuori tema o basati su conoscenze assai labili della storia del 900, nel ringraziare, in ogni caso, anche questi suoi lettori per avermi onorato dedicando il loro tempo alla lettura del mio pensiero, sommessamente e senza alcun desiderio di giudicare, propongo loro un uso più qualificato del dubbio socratico, magari corroborato da qualche lettura accademica utile a meglio centrare le loro certezze culturali.
Ignoto Uno
04/11/(2023