ALZIAMO IL BRACCIO COME TRUMP - ETTORE LEMBO NEWS

Title
Vai ai contenuti
Alziamo il braccio come Trump

Una giornata storica segnata dalla fortuna quella appena vissuta in Pennsylvania.

Per chi, come il Presidente Trump, crede nell’Onnipotente, segnata dalla volontà Divina.

Una giornata che ha permesso al mondo tutto di comprendere la forza di un uomo che non si piega mai.

Una giornata segnata dall’immagine di un uomo a cui era stato sparato in testa da pochi secondi e che si è rialzato con il braccio alzato in segno di vittoria per dare forza al suo popolo scevro del pericolo che lo aveva appena colpito più che sfiorato.

Una immagine che entrerà nei libri di storia e segnerà in modo indelebile il futuro degli Stati Uniti e del mondo intero.

Con l’attentato al Presidente Donald Trump il mondo, non solo gli Stati Uniti, è entrato in una nuova era.

In quel preciso momento la speranza di chi non crede che alla base dei rapporti fra le persone, i singoli Stati, vi debba essere il valore del rispetto delle tradizioni culturali a favore di un appiattimento su una unica visione della vita indistinta e senza radici, chi crede nella cultura della menzogna politica e della inversione fra bugia e verità a favore della propria parte, chi crede nell’uso del sistema giudiziario come ricatto o clava contro il “nemico”, chi crede di poter gestire i popoli attraverso la propaganda mediatica, chi parla di “libertà di pensiero” ma annichilisce il diritto di pensare, chi propugna e crede in questi non valori sa di avere davanti un leader che non ha paura di loro ed un popolo che, ancor più da oggi, sa di potersi affidare a lui le proprie sorti.

Quel braccio alzato è già entrato nella storia dell’umanità.

Intorno a quel braccio alzato si sono compattati valori e popoli che urlano da tempo il desiderio di non essere sfruttati, usati, strumentalizzati, presi in giro, impoveriti, usati come cavie, spremuti come limoni per favorire una green economy che di “green” non ha niente ma che vuota le tasche dei semplici a favore di pochi.

Questi esseri umani, persone che chiedono che le proprie tradizioni e la propria cultura venga rispettata, cittadini onesti, padri e madri, lavoratori con sogni semplici desiderosi solo di poter dare un futuro migliore ai propri figli, sanno che possono tornare a sognare.

Sognare un mondo con leaders che pensano ai propri popoli prima che a se stessi.

Donald Trump, per molti “il vero Presidente”, ha pensato al suo popolò prima che alla propria vita.

Non è scappato, ha dato forza a coloro che hanno temuto di aver perso un punto di riferimento.

Così facendo è diventato, ancor più credibile, ancor più punto di riferimento.

Al momento dello sparo mancavano 114 giorni alle elezioni presidenziali americane.

Per molti mancavano 114 giorni all’alba di un nuovo sogno di pace e di prosperità.

Chi ha idee diverse da queste ne ha diritto, ma farà bene a iniziare a rispettare chi è portatore di valori diversi e ponga termine allo strumento del denigrare per mettere fuori gioco all’avversario prima culturale e, solo dopo, politico.

“God and Country” è lo slogan dei sovranisti.

Uno slogan antico che permette di sognare moderno.

Intorno ad un braccio alzato che nulla ha ne di destra né di sinistra….. è solo un segno di forza nelle proprie convinzioni

Ignoto Uno
14/07/2924
.
Torna ai contenuti