DALLE "GUERRE ARMATE" A... - ETTORE LEMBO NEWS

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Dalle “guerre armate” a quelle “elettorali”, un solo disegno.
Papa Francesco, da tempo, lancia l’allarme su una “guerra mondiale a rate”.
Io, “cittadino semplice”, da altrettanto tempo, avendo per logica la sensazione che questa suggestione abbia molto del vero, aspetto che qualcuno informi noi “cittadini semplici” su chi sia il “regista”.
Risulta, infatti, facile comprendere che, se i singoli scenari di guerra hanno fra loro un filo conduttore, debba esistere un “qualcuno” che ne “governi” gli eventi, ne “governi” la crescita di intensità, ne “definisca gli obbiettivi”.
Il primo “grande evento bellico” di questo “terremoto della ragione” fu la “guerra in terra di Ucraina”.
Volendo ragionare su di essa, ho digitato sul motore di ricerca Google “inizio guerra Ucraina”.
La prima pagina che Google ci propone su questa istanza ci informa che la “guerra russo ucraina è iniziata il 20 febbraio 2014”.
L’invasione russa, la famosa “operazione militare speciale” iniziò il 24 febbraio 2022.
In un articolo del 20 agosto il quotidiano La Repubblica scrisse di 500 mila persone fra morti e feriti causati da questa guerra di cui i media occidentali ed i politici europei si sono accorti con strano e colpevole ritardo.
Dal 2014 al 2022, infatti, quanto accadeva da quelle parti non interessava praticamente a nessuno nel nostro occidente, nella nostra Europa, nella nostra amata Italia.
Certamente dal 2014 al 2022 il “puparo” della guerra in Ucraina non poteva essere quel “cattivone di Putin” dato che le sue truppe rimanevano nelle caserme ed i morti ed i feriti, compresi i sempre strumentalizzati “bambini uccisi”, erano fondamentalmente russofoni.
Da Sabato 8 ottobre noi “cittadini semplici” abbiamo dovuto vedere l’apertura di un nuovo scenario di guerra, quello israeliano.
Lo Stato di Israele, unica vera democrazia del medio oriente, è, infatti, sotto attacco di Hamas.
Questo scrivono tutte le principali testate giornalistiche occidentali.
Nessuno, memore delle parole del Papa, fa comprendere a noi “cittadini semplici” chi sia il regista.
Io, sempre “cittadino semplice”,  faccio, a dire il vero, assai fatica a credere che un gruppo terroristico posizionato nella striscia di Gaza possa aver deciso ed attuato tutto quanto stiamo vedendo attraverso i media da solo.
La striscia di Gaza è un territorio con una superficie di 360 chilometri quadrati, il solo comune di Roma ha una superficie di 1287 chilometri quadrati, abitata da 1.760.037 abitanti, dei quali 1.240.082 rifugiati palestinesi.
Circa un terzo di questi palestinesi hanno aderito ad Hamas, organizzazione dichiarata “terrorista” dall’Onu, Stati Uniti ed Unione Europea, aderente ai Fratelli Mussulmani, finanziata dal Iran, i cui uomini delle truppe scelte risultano essere addestrati dai Pasdaran iraniani.
Anche per questo il governo Netanyahu ha, in queste ore, dichiarato espressamente che vi sia lo Stato iraniano dietro ad Hamas.
La domanda vera, però, è chi abbia fornito capacità strategica, uomini, tecnologia militare, capacità offensiva informatica in quantità e qualità adeguata ad organizzare prima, tenere segreto per mesi in un territorio così piccolo poi, infine attuare questa azione che non può essere ridotta ad un mero atto terroristico.
Questa domanda riconduce il nostro pensiero a ricercare chi sia il regista di questa “guerra mondiale a rate”.
Questa domanda ci costringe a ricercare le forze internazionali che, volutamente e coerentemente al loro disegno di destabilizzazione globale, si possano essere voltate dall’altra parte.
Questa domanda ci porta a chiedere se ci siano e quali possano essere state le “forze interne allo Stato di Israele” che, veri traditori della loro Patria, abbiano permesso coscientemente ad Hamas ed ai suoi amici di compiere questa nefandezza.
Questa domanda porta un “cittadino semplice” come me a chiedere quali le forze straniere allo Stato d’Israele abbiano fomentato a Gerusalemme le manifestazioni di piazza di questi mesi sul tema della riforma della giustizia e se le stesse manifestazioni non fossero il prodromo utile ad indebolire la figura del premier Netanyahu al fine di facilitare quanto ora sta avvenendo.
Le dichiarazioni di Hamas di queste ore potrebbero lasciar intravvedere un disegno di destabilizzazione dello Stato d’Israele ove il, non va dimenticato, gruppo terroristico palestinese Hamas abbia accettato di fare da sponda ad una sorta di “primavera israeliana” voluta da forze interne con cultura “globalista” allo Stato d’Israele.
Come non ricordare le “primavere arabe” che destabilizzarono tutta quell’area geopolitica ai tempi dei due mandati Obama per interrompersi durante la presenza del presidente Trump alla Casa Bianca?
Perché non temere che qualcuno possa aver fatto pensare a qualche “ambiente” in Israele che la logica del “tanto peggio, tanto meglio” potesse essere utilizzata fino a questo punto pur di riportare in seno al pensiero “globalista” la nazione ebraica?
Nelle prime ore di guerra in terra di Israele i media ci hanno informato che sono stati lanciati oltre 5 mila “razzi”, agli esperti sembrano più dei missili, chi ha finanziato una tale spesa? Hamas vive in un territorio che è un terzo della città di Roma!
Certamente l’amministrazione Biden ha recentemente fornito al regime di Teheran sei miliardi di dollari, altrettanto certamente Hamas fa parte della famiglia dei “fratelli mussulmani” tanto amata dal regime degli ayatollah e che tanta fortuna ha avuto durante l’era Obama.
Altrettanto certamente la politica dell’attuale amministrazione statunitense è rimasta molto “rigida” rispetto al conflitto ucraino, in pratica fomentandolo.
È un fatto che i sondaggi in america diano per sconfitto il partito democratico di Biden alle prossime presidenziali del 2024 e che Trump sia il leader mondiale della cultura “sovranista”.
Quel Trump che dichiara assai spesso che con lui “la guerra in Ucraina finirebbe in poche ore”.
Sul neo fronte israeliano gli analisti reputano assai probabile che le operazioni di Hamas siano state dirette da uomini del ISIS, organizzazione terroristica che ha avuto il suo momento di massimo fulgore proprio ai tempi di Obama ed il cui leader fu “abbattuto” nell’era Trump da una azione delle truppe speciali statunitensi.
Ora questo neo conflitto ci costringe a calcolare già più di 300 vittime israeliane, più di centotrenta rapiti, donne e bambini inclusi, migliaia di feriti.
Molte delle vittime sono civili e sono stati trucidati a colpi di Kalashnikov da meno di un metro, una parrebbe addirittura fosse una madre con due bambini in braccio.
Chi non ricorda le esecuzioni di civili volute dallo “stato islamico” denominato ISIS?
Vera barbarie!!!
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al recente vertice di Porto, ha dichiarato che è necessario “Sostenere l'Ucraina o ci sarà un conflitto devastante" aggiungendo che "Se l'Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri Paesi ai confini con la Russia e questo, come avvenne nel secolo scorso, tra il '38 e il '39, condurrebbe a un conflitto generale”.
Oggi abbiamo, noi “cittadini semplici” che amiamo la pace e la libera sovranità dei popoli ed aborriamo l’idea della “globalità” come fine ultimo del nuovo ordine mondiale, dovuto provare orrore nel vedere innocenti cittadini civili israeliani trucidati a colpi di Kalashnikov da membri di una organizzazione terroristica che appartiene ai Fratelli Mussulmani, quelli appunto delle globali primavere arabe.
Azioni, queste si, che ci hanno ricordato i rastrellamenti nazi fascisti del ghetto di Roma.
Alla fine del IV secolo, Publio Flavio Vegezio Renato, aristocratico romano, nel prologo del III libro del “Epitoma Rei Militaris” scriveva “Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum” (Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra), “prepari la guerra” non “distrugga il mondo”.
Oggi la nostra amata terra, unico posto dove potranno vivere i nostri figli con noi e dopo di noi, è sconquassata da guerre ovunque.
Che vi sia un disegno è facile persino a noi “cittadini semplici” da comprendere.
Che il disegno sia sovranazionale pure.
In Stati Uniti, questo crede un “cittadino semplice” come me, la “guerra” più importante per riportare il mondo tutto alla pace ed al benessere.
Una “guerra carsica” ma “definitiva” per tutti.
Chi crede nel libero arbitrio e nella vera libertà nazionale dei popoli non può non sapere che è arrivato il tempo del fare.
Non dello sperare che “facciano gli altri”.
Non delle “chiacchiere complottiste”.
Chi crede nei valori ateniesi, prima, ed illuministici, poi, di democrazia deve comprendere che questi, oggi più di ieri, vanno salvaguardati.
Questo insegna a noi “cittadini semplici” quanto sta accadendo nella terra di Israele.
Al popolo che iniziò il suo viaggio fra i due fiumi per arrivare alla “terra promessa” e formare uno Stato il sostegno di chi, senza bizantinismi, crede nella libertà democratica.
“Terra Promessa” è scritto nel Libro. “Terra Promessa” non “Stato senza terra” c’è scritto nel Libro.
“Terra” con storia, valori e tradizioni certe e chiare.
Esattamente come ogni altra “terra”, ognuna sovrana, ognuna libera.
Ignoto Uno
09/10/23
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