Biden vs Putin …..
partita finale
Il 23 giugno è iniziato il tentativo di destabilizzare il potere di Vladimir Putin all’interno della Federazione Russa.
Era il 23 febbraio allorquando il leader Ucraino Zelensky dichiarava che Putin sarebbe stato “eliminato dai suoi uomini”,
Una ‘“profezia”, forse un “annuncio”, da parte di chi era a conoscenza di “manovre” occidentali per destabilizzare il “nemico russo”?
L’idea di “esportare la democrazia”, da sempre cara ad Obama ed ai suoi, Biden e Clinton, sta cercando di sbarcare anche in Russia.
Fu Biden, con una delle sue affermazioni shock che vengono camuffate dalla stampa “amica” come “gaffe”, il 21 febbraio, due giorni prima della “profezia” di Zelensky, a dichiarare che “Putin credeva di essere un duro ma si sarebbe scontrato con la volontà di ferro dell'America”. Stati Uniti che “continueranno a difendere la democrazia a tutti i costi”.
In quella occasione Biden definì Putin un “assassino”.
Sin da gennaio, è una notizia della CNN, media assai “amico” dell’attuale presidenza statunitense, l’intelligence americano aveva notizie di un possibile scontro interno tra la Wagner e il Cremlino.
Sempre a gennaio un alto rappresentante della Casa Bianca aveva rivelato come la Wagner stesse diventando un “centro di potere rivale nei confronti dell’esercito russo e di altri militari russi”.
In Europa nelle ultime settimane si sentiva parlare di possibile “accelerazione” di un tentativo di “destabilizzazione” di Putin “dall’interno”, azione “facilitata” dagli Stati Uniti e dalla NATO.
Molti gli scenari che, in linea teorica, si possono prospettare.
Da quello che vede alcune componenti del potere russo che sostengono Putin decidere di abbandonarlo facilitando una sua successione, magari in accordo con le cancelleria occidentali e con l’amministrazione Biden, addirittura in accordo con Cina e Stati Uniti per “togliere il terzo incomodo”.
A quello che vede Putin stroncare sul nascere questa operazione di destabilizzazione interna.
Certamente sono queste ore decisive per il futuro prossimo del mondo, dell’Europa, dell’Ucraina.
Adesso, inutile negarlo, uno dei due nemici, Biden e Putin, deve soccombere.
Cosa accadrà lo capiremo molto velocemente.
Certamente, nel caso Putin non soccombesse, la sua risposta non si farà attendere a lungo.
Certamente, nel caso Putin soccombesse, l’affermazione “chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa cosa lascia, non sa cosa trova” rischierà di essere profetica.
Questo, però, è il rischio che si corre nel voler “esportare la democrazia”.
Ai tempi di Obama noi “cittadini semplici” ne abbiamo già potuto “apprezzare” gli effetti.
Questa volta però, si gioca nella nostra Europa.
Ignoto Uno
24/06/2023