POLITICA ENERGETICA (Ignoto Uno) - ETTORE LEMBO NEWS

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Politica
energetica,

lungimiranza in Italia quella sconosciuta.
Il fabbisogno di potenza installata in Italia di energia elettrica per garantire la qualità della vita e le attività industriali e commerciali attive prima della pandemia è pari a circa 76.000 MW.
Con questa potenza installata il sistema industriale, la rete ferroviaria,  le attività commerciali e i fabbisogni delle famiglie sarebbero completamente soddisfatti.
Compreso questo, da “cittadino semplice” non esperto di questi temi, ho iniziato a far domande ed a cercare le risposte da accademici  che li studiano.
Ecco quello che ho compreso.
La potenza installata proviene da gas naturale per circa il 60%, da carbone per circa il 10% (comprato oramai pressoché totalmente in Indonesia ed Australia), da nucleare per circa il 16% (totalmente proveniente da nazioni europee), da pannelli solari ed eolico (il termiche tecnico per queste sue fonti è RER) per circa il  4%, da Idroelettrico per circa il 10%.
Quest’ultimo dovuto ai bacini idrici identificati e costruiti in Italia ai primi del ‘900, la cui capacità potrebbe ridursi al 8% a causa della siccità.
Compreso questo, sempre da “cittadino semplice”, sentendo quanto affermano molti esponenti europei e la gran parte dei partiti italiani oggi al governo, sul fotovoltaico e l’eolico, come soluzione definitiva e di lungo periodo per il fabbisogno energetico italiano, ho chiesto agli esperti del settore di spiegarmi quanto “spazio” servirebbe a sostituire il 70% della potenza installata derivante da gas naturale, pari a 45.600 MW installati, con nuovi campi fotovoltaici o eolici.
La risposta è stata questa: 206 Kmq (un ettaro è 0,01 kmq) per installare le circa 60.000 pale eoliche necessarie e superiore  ad 1 milione di kmq se si decidesse di produrla con pannelli solari, ovviamente tenendo conto di tutti gli ostacoli e delle infrastrutture già esistenti che creano limiti alle nuove installazioni.
Ovviamente questo, ancor più per quel che riguarda i pannelli solari, eliminando capacità produttiva agricola.
Teniamo presente, noi “cittadini semplici”, che la superficie totale italiana è di 302.068 kmq, ergo non vi sarebbe neanche la superficie necessaria.
Vi è, inoltre, quel  16% di fabbisogno energetico comprato all’estero proveniente da produzione nucleare. Io, “cittadino semplice”, immagino che i governanti delle nazioni ove l’Italia la compra penseranno prima ai fabbisogni interni e dopo a quelli del popolo italiano. Questo mi fa temere una riduzione anche di queste capacità.
Scopro, inoltre, da fonti di stampa che vi sono 750 pozzi di estrazione del gas disattivati in Italia per scelta politica.
Come, dobbiamo ricordarlo noi “cittadini semplici” italiani oggi che i giornali ci consigliano di comprare pasticche di iodio da utilizzare qui in Italia se in Ucraina quel cattivone di Putin dovesse utilizzare una bomba non convenzionale, sono state convertite le centrali nucleari che furono un fiore all’occhiello per capacità di innovazione quando vennero costruite. Pericolose le definirono e le chiusero, per poi comprare l’energia elettrica prodotta ai confini della nostra amata Italia da centrali nucleari meno sicure di quelle chiuse per demagogia in Italia.
Queste le scelte della politica verde, o dei Verdi, in Italia negli ultimi 30 anni.
Politica energetica che ci ha portato, a noi “cittadini semplici”, a vivere con la necessità di non accendere il riscaldamento in casa perché, molti, non riescono a sostenerne il costo.
Errori, non riesco a definirli in altro modo, che hanno visto tutti i partiti oggi presenti in Parlamento colpevoli. Speriamo in buona fede.
Oggi ci dicono che la  green economy è la soluzione. Auto elettriche (che stanno già devastando il comparto metalmeccanico italiano in termini di capacità occupazionale), pannelli solari e accumulatori (praticamente prodotti tutti in Cina e di cui nessuno parla di come potremmo smaltirli), eolico (le cui pale vengono pressoché nella totalità prodotte in Cina) non proprio compatibili con una idea di rispetto del paesaggio indispensabile per il nostro turismo.
Turismo che è la prima industria in termini sia di fatturato che di occupazione della nostra amata Italia.
Da “cittadino semplice” mi domando come si possa sopportare così tanta demagogia?
Ma mi chiedo anche se noi italiani non ci meritiamo una classe dirigente che ci ha portato in questa situazione. Siamo noi che li abbiamo votati e che gli statisti scarseggiavano fra lor signori era abbastanza evidente.
Ignoto Uno
11/03/2022
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