SE NELLE REGIONI E CITTA' "PIU ROSSE" - ETTORE LEMBO NEWS

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Se nelle regioni e città più “rosse” i genitori
vogliono crescere dei figli ignoranti….
L’Italia si sta allontanando dalla fede cristiana? E’ lecito porsi la domanda, se pensiamo che la frequenza religiosa domenicale alla messa è attorno al 10-15 per cento della popolazione, o anche se riflettiamo su un dato emerso nei giorni scorsi. Si tratta delle cifre dei bambini e ragazzi che, dalla scuola elementare salendo fino alle scuole superiori, “si avvalgono” dell’insegnamento della religione cattolica. Ebbene, secondo le ultime rilevazioni, a livello nazionale ben il 15 per cento dei giovanissimi del nostro paese non frequentano tali lezioni con differenze vistose tra le diverse zone del paese. In quelle più “rosse” (Val d’Aosta, Emilia, Toscana in primis) si toccano punte di rifiuto della religione fino al 40 per cento, mentre le regioni più “religiose” sono quelle del sud, dove l’astensione si aggira mediamente tra il 3 e il 5 per cento. Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Molise sono le aree con la frequenza più alta (oltre il 95/97 per cento dei ragazzi presenti). Cosa dire di questi dati e come interpretarli?
Anzitutto, bisogna ricordare che l’insegnamento della religione cattolica non è “confessionale”, cioè negli accordi concordatari non venne sancito come indottrinamento di massa da parte della Chiesa cattolica favorita dallo Stato nelle aule delle scuole pubbliche. Al contrario, i programmi di tali lezioni (in genere, un’ora la settimana) prevedono lo studio dei contenuti fondamentali non solo della religione cattolica, ma anche delle altre: dalle confessioni protestanti e delle chiese ortodosse, fino all’Islam, il Confucianesimo, il Buddismo, e – per non farsi mancare niente – studiando persino l’ateismo che sembrerebbe una non-religione, ma in realtà è la più religiosa delle religioni, perché tutta impegnata a dimostrare che Dio … non esiste!
Il fatto che in città come Firenze, Bologna, Modena ecc. il 40 per cento dei ragazzini non venga iscritto all’ora di religione indica chiaramente che i primi a non essere interessati, anzi a mostrare una aperta ostilità sono i genitori, che esercitano la patria potestà e che, con tale scelta, esprimono il loro aperto rifiuto. Si tratta di un atteggiamento lecito, prova di libertà di coscienza, ma – francamente – piuttosto stupido!
Infatti, se si ha un problema con qualcuno o con qualche cosa, la scelta più intelligente sarebbe quella non di rifiutare il confronto a priori, bensì – al contrario – di conoscere meglio l’ “avversario” (sic!) così da poterlo combattere con armi più affilate. I genitori che privano volontariamente i propri figli di una cultura religiosa di base, più che renderli liberi, in realtà li stanno impoverendo perché non offrono loro uno strumento potente di giudizio: la conoscenza!
E’ vero che siamo in un’epoca nella quale la stessa Chiesa cattolica appare molto in difficoltà, avendo un papa come Francesco che sembra volere dall’interno, con una serie di scelte che paiono quasi “eretiche”, modificare gli insegnamenti bimillennari della più antica e finora indistrutta istituzione che si conosca.
Da questo, però, a non volere più studiare la religione, come se non conoscendone i fondamenti, per miracolo essa potesse scomparire dalla faccia della terra, ce ne passa ….
Anche se dovessimo ipotizzare che fra cinquant’anni ci troveremo di fronte a generazioni di “giovani” degli anni 2070-2080 completamente o quasi del tutto scristianizzate, come si potrà spiegare a questi atei del futuro la miriade di chiese, monasteri, statue, crocifissi, via crucis, opere d’arte insigni (pensiamo alla Pietà di Michelangelo…) che contraddistinguano l’Italia e che ne fanno una ambita mèta di turismo mondiale?
E poi siamo proprio sicuri che abolire la cultura religiosa, anzi dovremmo dire “biblica”, farà sparire il desiderio profondo che tutti gli uomini provano, a tutte le latitudini? Pensiamo alle ostilità di oggi in Palestina: cosa si cela dietro tale conflitto, se non il confronto armato e l’odio tra i fedeli di Israele e quelli dell’Islam che vorrebbero che Israele sparisse dalla faccia della terra?
Le religioni, volenti o nolenti, non spariranno per una fretta e purtroppo per i bambini e ragazzi che non le studiano, essi non saranno in grado né oggi né domani di capire come mai succedono certe cose, e perché non si arriva a situazioni di pace e di convivenza ragionata e tollerante.
Quindi, viva la cultura religiosa e abbasso l’ignoranza! Genitori che volete dei figli atei, fatevi un esame di coscienza e pensate se davvero volete impoverire così i vostri figli.
Il Credente
22/01/2024
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