Mentre Biden mitiga
le sue promesse
beffando Zelensky,
Draghi mette l'Italia
sempre più a rischio?
Biden con la sua retromarcia nell'annuncio di forniture di armi piu pesanti all'Ucraina, beffa Zelensky che le richiedeva da tempo e dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, le attendeva pregustando un allungamento della guerra.
Ma se da Biden c'è da aspettarsi di tutto, non dimentichiamo l'improvviso abbandono dell'Afghanistan che ha fatto precipitare indietro nel tempo quella popolazione vanificando la morte di migliaia di soldati e le gravi conseguenze di cui nessuno parla, notiamo un Draghi euforico di mettere sempre più a rischio l'Italia, già citata dalla Russia, promuovendo le sanzioni, le seste in meno di cento giorni.
Sanzioni che non tutti i governi dei vari paesi europei vogliono, e meno che meno le popolazioni.
"E' stato un Consiglio europeo un po' lungo, ma siamo soddisfatti' ha detto il premier. "
"L'accordo sulle sanzioni è stato un successo completo. Immaginarlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. L'Italia non esce penalizzata dall'intesa, anche per noi l'obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell'anno, e quindi saremo come tutti gli altri". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.
Ma ad aggravare la posizione Italiana vi e' anche lo status di candidato dell'Ucraina, cosa totalmente fuori luogo ed altamente pericolosa, alla stessa stregua dell' ingresso nella NATO di Svezia e Finlandia.
"Lo status di candidato trova l'obiezione di quasi tutti i grandi Stati dell'Ue, tutti direi, esclusa l'Italia. Lo status di candidato al momento non è prevedibile per l'opposizione di questi Paesi ma immaginare un percorso rapido" per l'Ucraina "sì. E mi sembra che anche la Commissione sia d'accordo" su questa prospettiva. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo ad una domanda sulla possibile assegnazione dello status di candidato per l'Ue all'Ucraina già al Consiglio europeo di giugno.
Una ulteriore aggravamento di posizione, già estremamente pericolosa per l'Italia.
Ci chiediamo se queste posizioni sono state volute e suggerite da Biden e da quei poteri che oramai sembrano gestire la politica, sia estera che interna, dell'Italia.
Sembra che al Governo ed a chi lo guida, le parole del governatore della Banca D'Italia, che prevede un ulteriore e significativo aumento del PIL ed una forte accelerazione dell'inflazione, che a Maggio registra un +6,9%, al top dal 1986, non interessi completamente, tanto chi paga, sono i cittadini.
Così Biden, cerca di trovare qualche consenso, essendo totalmente crollati negli USA, dove tra poco si avranno le elezioni di medio termine.
Mario Draghi invece sembra essere tranquillo perché rimarrà premier anche dopo il 2023. La finanza mondiale ha già deciso.
Draghi dopo Draghi. Da ieri l’ipotesi che l’attuale premier possa succedere a se stesso anche dopo le elezioni e senza neanche lo sforzo di candidarsi.
Lo ha messo nero su bianco Goldman Sachs nella sua ultima analisi economica, focalizzata sulla sostenibilità dei deficit dei Paesi dell’Europa meridionale.
Nelle Cancellerie e nei consessi economici internazionali, insomma, l’auspicio è che l’Italia resti a lungo ancorata ai valori europeisti e atlantisti.
Da Italiani, sappiamo bene che gli auspici
delle Cancellerie e dei potentati economici diventano drammaticamente realtà, voto o non voto.
Chissa' se questa volta gli Italiani lo permetteranno.?..
Ettore Lembo
01/06/2022