Inizia l'Era Trump
Nelle stesse ore in cui in Stati Uniti, con la vittoria di Donald Trump, trovava termine un’era, il Presidente della Repubblica Mattarella viaggiava in Cina ove rimaneva per una visita istituzionale di ben sei giorni.
Il periodo storico che vedeva la sua fine ebbe inizio in Stati Uniti il 20 gennaio 1993 con la Presidenza Bill Clinton, si sviluppò negli otto anni della presidenza Obama, rallentò ma non si interruppe a causa di una forte e pervasiva presenza di un deep state americano durante il quadriennio di presidenza Trump che ebbe inizio il 20 gennaio 2017, riprese con forza con la controversa presidenza di Joe Biden.
Controversa al punto che una assai significativa percentuale di elettori statunitensi, primo fra tutti il neo Presidente eletto Donald Trump, ritiene ancora oggi che nel 2020 Biden vinse mettendo in atto massivi brogli elettorali.
Una visita, quella di Mattarella, definita “di intensi rapporti, tutti contrassegnati da grande amicizia, volontà di collaborazione, bilaterale innanzitutto, ma anche tra Cina e Unione Europea”.
Parole chiare, assai chiare.
Parole che aiutano a comprendere i messaggi all’Italia neanche tanto celati di Steve Bannon e di Elon Musk.
Il primo ha definito la Premier Meloni “irrilevante”, il secondo ha lanciato un sasso contro la magistratura italiana ottenendo una dura reazione del Presidente Mattarella utile a fare chiarezza sul reale stato dell’alleanza nel sempre menzionato, spesso assai poco rispettato, Patto Atlantico.
Parole che permettono di comprendere le cause profonde delle politiche verso l’Europa e la Nato su cui il Presidente Trump ha avuto nelle elezioni del 5 novembre il 56% dei voti popolari, 312 grandi elettori contro 226 della Harris, la vittoria nei sette famosi Stati ove il voto è da sempre in bilico (Pennsylvania, Michigan, Nevada, Wisconsin, North Carolina, Georgia e Arizona), la maggioranza sia al Congresso che al Senato. In pratica quello che gergalmente si definisce “un cappotto”.
I dati ISTAT ci informano che le esportazioni italiane negli Stati Uniti hanno raggiunto nel 2023 i 67,3 miliardi di euro contro i 19 miliardi di euro verso la Repubblica Popolare Cinese.
In questi semplici dati la preoccupazione italiana per la politica dei dazi preannunciata da Trump.
Chi conosce realmente il presidente eletto statunitense sa che lo stesso crede nei rapporti bilaterali ed userà i dazi per favorire gli “amici” e “mettere in difficoltà” gli “avversari” e che la vera “guerra globale” è, secondo Trump, esclusivamente quella fra Stati Uniti e Cina.
In Europa gli Stati che appaiono come i veri “alleati” di Xi Jinping sono la Germania e, dal mio punto di vista, purtroppo l’Italia.
Sulla posizione delle alte cariche istituzioni della nostra Patria pochi i dubbi nel leggere i resoconti dalla Cina sulle dichiarazioni del Presidente Mattarella ove si legge che lo stesso ha espresso l’esigenza di un “riequilibrio nel rapporto” sia nella bilancia importazioni-esportazioni che in ambito di investimenti cinesi in Italia.
Sommessamente faccio notare che dagli anni ‘90 i cinesi hanno passeggiato nelle aziende italiane, spesso ai tempi veri gioielli, e, acquisitele, le hanno spogliate di ogni contenuto e trasferite in Cina lasciando all’Italia disoccupazione e povertà.
Strategia attuata anche in Germania fatto che ha portato addirittura la recente chiusura di stabilimenti nel settore automotive essendo oramai stabilmente trasferita la produzione nel Far East.
Il dilemma dei cittadini europei ed italiani è tutto in questa semplice analisi, agli stessi la scelta su cosa scommettere il futuro dei propri figli.
Alcuni nel recente passato italiano proponevano la politica della “decrescita felice”, la decrescita non vi è dubbio che vi sia stata, sulla “felicità” lascio ad ognuno di chi mi onora nel leggermi la propria personale, e collettiva, analisi.
Trump ha parlato di una “era dell’oro” davanti agli americani ed ai loro alleati.
Come non ricordare il vecchio detto dei nostri nonni “chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa lascia ma non sa cosa trova”?
L’alleanza con gli Stati Uniti ha portato al boom economico ed ad un benessere diffuso dopo la seconda guerra mondiale, l’essersi spostato verso la Cina nel nuovo millennio ha causato la crisi attuale.
Una nuova era è già iniziata, si potrebbe definire “l’era della chiarezza”, i bizantinismi con Trump non funzioneranno.
Ignoto Uno
16/11/2024