TUTTI CONTRO I RUSSI…
CI HANNO COLTI
SUL FATTO?
Russofobia: su questo argomento sono stati pubblicati non pochi articoli, ma quello che più preme, in questi tempi nei quali il conflitto russo-ucraino procede instancabile, è continuare a sottolineare gli effetti devastanti di questo fenomeno sulla società di oggi. Siamo continuamente bombardati da mass media che mai si stancano di portare in primo piano la sofferenza del popolo ucraino e la crudeltà spietata dei russi, calcando la mano su tutti quegli aspetti che porterebbero il cittadino medio ad un turbamento tale da fargli prendere le distanze da tutto ciò che, in un modo o nell’altro, avesse a che fare con il mondo sovietico. Gli ricorrerebbero davanti agli occhi le immagini di un popolo agonizzante e in sé proverebbe sempre più astio verso qualsiasi cosa riferibile alla causa di tali sofferenze.
Ebbene, finora questo fenomeno, che anche in tanti altri Paesi si è potuto riscontrare, con le stesse modalità e altrettanto incoraggianti risultati, è stato recentemente notato e additato dal governo russo “in persona”, ormai stanco di vedere sotto accusa ogni suo riflesso.
Come riporta l’AdnKronos in un ultimo articolo, “Aumentano i sentimenti russofobi in Italia, sui media c'è un'aperta campagna antirussa. Lo denuncia l'ambasciata di Mosca a Roma in un post su Facebook, pubblicando stralci del rapporto del ministero degli Esteri russo sulle violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all'estero”.
Proprio in merito a questo rapporto, la stessa fonte continua spiegando che “[Il rapporto] ricostruisce tutta una serie di episodi - dal lancio di vernice rossa contro l'ingresso dell'ambasciata a Roma al trattamento riservato a una studentessa russa dell'università di Bologna da parte di un medico, [...] fino alla grande campagna [...] contro la cultura russa e [...] la cacciata dal teatro alla Scala del direttore d'orchestra Valery Gergiev. È anche noto il rifiuto di servire cittadini russi [...] da parte di singole banche italiane [...]. Ci sono stati casi in cui i clienti russi sono stati informati della loro intenzione di chiudere un conto bancario e gli è stato chiesto di ritirare il loro saldo in contanti [...]. I rifiuti vengono registrati anche nell'apertura di conti o nell'emissione di carte di debito. [...] Ancora si denuncia che i dipendenti della missione permanente russa presso la Fao e di altre organizzazioni internazionali a Roma hanno dovuto affrontare il rifiuto di un operatore telefonico di collegare un nuovo numero a un contratto di servizio già esistente o di stipulare un nuovo contratto di servizio individuale. L'ambasciata sostiene poi che i connazionali sono preoccupati per il limitato accesso ai media russi in Italia [...]. La trasmissione di informazioni sugli eventi che si svolgono nel mondo viene effettuata esclusivamente sulla base di fonti occidentali o ucraine”.
Ed ecco, come si evince dalle parole dell’Ambasciata russa a Roma, che il grande gigante sovietico si è accorto di quel brusio, di quell’irrequietudine in Italia che sembra mormorare tanto contro di lui… Se n’è infastidito, e ora gli italiani si ritrovano costretti a fare i conti con una serie di spiegazioni e chiarimenti fondamentali a salvare almeno la reputazione. Interviene a questo proposito il ministro degli esteri di Maio, che afferma: “L'Italia rispetta il popolo russo, che nulla c'entra con le folli scelte di Putin, e continuerà sempre a rispettarlo. Putin si sieda al tavolo delle trattative e metta la parola fine a questa guerra. I media italiani svolgono il proprio lavoro in maniera egregia, e dall'inizio di questa atroce e sanguinosa guerra che Putin sta portando avanti in Ucraina, hanno raccontato i fatti in modo professionale, con inviati sul campo che hanno rischiato la vita per documentare i tragici fatti”. Aggiunge poi: “In Russia è vietato parlare di guerra, mentre vengono censurate le immagini terrificanti di civili ucraini uccisi dalle bombe russe, mentre manifestanti russi vengono arrestati".
Forse che l’Italia ora stia cercando di fare dietrofront dopo settimane intere a corrucciarsi contro la Russia in ogni sua forma? Forse si è resa conto che il Paese più grande e fra i più potenti al mondo si sta gradualmente stancando di sopportare l’umiliazione e le accuse che riceve ogni giorno? Riuscirà l’Italia, con un pizzico di diplomazia, anzi, ne occorrerebbe una buona dose, a salvarsi la faccia e a non rimanere vittima o capro espiatorio per tutte le angherie occidentali?
Boris Borlenghi
06/06/2022