Venti di guerra
in Europa,
oggi come nel 62 tra Russia e Stati Uniti.
Ieri il terreno di scontro fu il mare vicino a Cuba, oggi il terreno di scontro è L'Ucraina.
Ancora un importantissimo messaggio che arriva da Ignoto Uno
Verum esse ipsum factum ovvero Ciò che è vero è precisamente ciò che è fatto" fu coniato da Giovan Battista Vico nella prima metà del 1700.
Concetto tuttora valido ma molto dimenticato dai tanti politici spesso più simili a degli influencer che a degli statisti.
La storia, “vichianamente”, si ripete sempre, identica ma diversa.
Oggi abbiamo la crisi in Ucraina ieri quella di Cuba.
Tanti gli interessi allora, tanti gli interessi oggi.
Pochi di questi, sia allora come oggi, comprensibili ed identificabili ai più.
Era il 1962, Giovanni XXVIII, per tutti il Papa Buono, aveva al centro del suo magistero il tema della pace.
Negli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, presidente cattolico, il 22 ottobre annunciava alla televisione che 25 navi militari sovietiche si stavano dirigendo a Cuba per armare, con testate atomiche, le installazioni missilistiche presenti sullisola.
Missili che in 40 secondi avrebbero potuto colpire la Florida .
Intanto nell Unione Sovietica vi era Nikita Sergeevič Chruščëv, che ricordiamo essere il Primo Segretario del Comitato Centrale del PCUS che denunciò i crimini di Stalin ed il Leader Sovietico che il 15 settembre 1959 visitò gli Stati Uniti, e che prima teorizzò, per poi attuare, la politica della “coesistenza competitiva con gli USA.
Fu un aereo spia U2 della CIA a svelare la presenza a Cuba di missili a medio raggio, evidenziando così che Il leader cubano, Fidel Castro, si era schierato con Mosca.
Kennedy ordinò così il blocco navale di Cuba, chiedendo la rimozione dei missili.
In caso contrario si sarebbe visto costretto ad attaccare lisola provocando di fatto la reazione sovietica e quindi, molto probabilmente, lo scoppio di una guerra nucleare.
Il 24 ottobre, le navi della 2° Flotta della Marina degli Stati Uniti si schierarono di fronte all'isola del Mar dei Caraibi.
Lo scontro fra le due flotte era un rischio troppo grande per tutta l'umanità.
Molti, terrorizzati, iniziarono a costruirsi improbabili rifugi atomici in giardino, i telegiornali di tutto il mondo informarono che se si fossero sentite le sirene d'allarme sarebbe stato necessario gettarsi a terra e coprirsi con una coperta o un lenzuolo, per evitare le radiazioni di un'eventuale esplosione atomica.
Furono giorni in cui tutto sembrava precipitare.
Il mondo, con il fiato sospeso, guardava attonito Stati Uniti ed Unione Sovietica che non erano più in grado di parlarsi in quanto tutti i canali di comunicazione erano stati interrotti.
Lo stallo cui ci si venne a trovare, fu sbloccato dalla forza morale e spirituale di Giovanni XXIII, Papa Buono, ma credibile e fermo sui suoi principi di pace, che aprì un ponte fra la Casa Bianca ed il Cremlino.
L'intervento del Pontefice si realizzò attraverso uno storico radiomessaggio, consegnato prima agli ambasciatori di Washington e Mosca, e poi trasmesso dalla Radio Vaticana alle ore 12 di giovedì 25 ottobre.
Il Papa si rivolse, in lingua francese, ai grandi della terra per consolidare il bene supremo della pace, toccando le coscienze di milioni di persone, senza distinzione di credo religioso.
Noi supplichiamo tutti i Governanti a non restare sordi a questo grido dell'umanità. Che facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace.
Il messaggio fu diffuso in ogni continente dalla Radio Vaticana e fu ripreso dai media di tutto il mondo, segnando uno dei più alti momenti storici della seconda parte del 900.
In quelle ore la figlia del leader russo si trovava in Vaticano, e per molti divenne come una diplomazia parallela”.
Fra il 26 e il 27 ottobre, giunsero a Washington due importanti lettere da Mosca. Nella prima venivano accettate in larga parte le richieste statunitensi per fermare la crisi di Cuba. Le basi missilistiche russe sul suolo cubano sarebbero state smantellate in cambio dellimpegno statunitense di non compiere atti di aggressione contro Cuba.
La diplomazia poté riprendere così il suo lavoro, e le trattative tra Stati Uniti e Unione Sovietica portano alla felice soluzione della crisi.
Ad un mese dal suo intervento alla radio, Giovanni XXIII scrisse nel suo diario: «Ricevuto il Polacco Ierzy Zawieyski confidente del Cardinal Wyszynski, e bene accetto al signor Gomulka, il quale lo incaricò di portare il suo saluto al Papa, e a dirgli che la liquidazione del terribile affare di Cuba egli la ritiene dovuta allo stesso Pontefice».
La pace e la libertà dei popoli è spesso passata per atti invisibili, in questo caso si aggiunse la capacità di tre grandi uomini di cercare la pace anche attraverso atti mai avvenuti prima di allora.
Mai un Santo Padre aveva parlato ad una radio, mai un leader sovietico aveva inviato una figlia in Vaticano.
La storia si ripete sempre.
Diversa ma uguale.
Oggi abbiamo un Santo Padre che pone al centro il tema della pace, un presidente russo che si dichiara Cristiano ortodosso praticante e che modifica la Costituzione del suo paese per affermarlo, un presidente statunitense cattolico.
Saranno in grado di ripetere la storia dimostrandosi altrettanto statisti i due leader ed altrettanto universalmente autorevole l'attuale Vescovo di Roma?
Ed in Italia dobbiamo vivere l'ennesimo teatrino squallido.
Delle sempre più plasticamente figure di politici staccati dal loro popolo che, tronfi delle loro parole, si auto definiscono capaci di interpretarne il pensiero.
Il premier Draghi diverrà Presidente della Repubblica, probabilmente sì.
Saprà riunire il popolo italiano? ad oggi no.
L'alternativa. noi non la riusciamo a vedere ma auspichiamo che si stia iniziando a formare.
La storia ci ha insegnato che leader si nasce, non si diventa.
Ignoto Uno
27/01/2022