Riceviamo e pubblichiamo una lettera che ci giunge da un gruppo di affezionati lettori
circa alcune affermazioni, forse discutibili che un noto conduttore radiofonico
della Rai ha pubblicato sul rinnovato social X.
Pubblichiamo, a supporto di quanto i lettori riportano nella lettera, la foto del post originale, probabilmente poi rimosso, ma che sembra aver avuto numerose visualizzazioni, e la successiva "toppa" a giustificazione, scritta sempre dall'autore, e che sembra ancor più discutibile del "buco"...
Egregio Direttore,
è di questi giorni, come riportato dalle rassegna stampa, la vicenda che ha visto coinvolto il Generale Roberto Vannacci.
I lettori che hanno seguito gli accadimenti sono venuti a conoscenza del Generale e del libro scritto ed autoprodotto dallo stesso, per il tramite di un comunicato di un ministro della Repubblica Italiana. In questo comunicato si legge: "il Gen. Vannacci ha espresso opinioni che screditano l'Esercito, la Difesa e la Costituzione".
Nell'ultimo periodo si legge: "Per questo sarà avviato dalla Difesa l'esame disciplinare previsto".
Il giorno di venerdì 18 agosto apprendiamo che il Generale viene destituito dall'incarico e trasferito a disposizione del Comando delle Forze operative terrestri.
Fermo restando che l'Articolo 21 della Costituzione Italiana al primo comma recita: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.", il Generale Vannacci nella nota introduttiva al libro specifica proprio che l'opera: "rappresenta una forma di libera manifestazione del pensiero ed espressione delle personali opinioni dell'autore" ed aggiunge: "non interpreto posizioni istituzionali".
È evidente, gentile Direttore, che sui contenuti del testo ogni lettore può concordare in toto, parzialmente o in nulla.
Ciò che emerge dalla vicenda è la domanda se sia ancora possibile, oggi, poter liberamente esprimere la propria opinione; se ci siano dei gruppi portatori di specifici interessi che siano "più uguali" di altri e se alcuni interessi siano così specifici da essere innominabili.
Mutatis mutandis, egregio Direttore, in queste ore abbiamo letto quanto pubblicato da un noto conduttore radiofonico di un simpatico programma di successo, in onda sulle frequenze di Rai radio2.
In questa pubblicazione del noto conduttore si legge: " E' opinione diffusa negli ambienti #gbtl+ che chi percepisce il mondo al contrario va appeso per i piedi".
Ci chiediamo se una tale affermazione, che evidentemente evoca l'episodio di Piazzale Loreto a Milano, susciti nei membri del governo lo stesso sentimento che ha spinto un ministro all'esternazione sopra riportata.
Ci chiediamo se i vertici della azienda radiotelevisiva pubblica applicheranno la stessa tipologia di sanzione che è costato il comando al Generale Vannacci.
Ci chiediamo, infine, se qualche Procuratore della Repubblica non ravvisi gli estremi per l'apertura di un fascicolo, visto che un semplice cittadino che possa pensarla "al contrario", secondo quanto scritto dal noto conduttore radiofonico, potrebbe rischiare di trovarsi appeso per i piedi.
RingraziandoLa per la cortese attenzione.
le porgiamo Cordiali saluti
23/08/2023