IGNOTO UNO RINGRAZIA - ETTORE LEMBO NEWS

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Ignoto Uno ringrazia e risponde ad alcuni lettori.
Egregio direttore,
nel cogliere l’occasione per ringraziarla per la sua cortesia di pubblicare i miei ragionamenti e le mie opinioni e ringraziare coloro che mi onorano nel dedicare tempo alle mie riflessioni, ancor più chi ha la cortesia di commentarle, mi permetta di soffermarmi su questo che lei ha avuto la cortesia di inviarmi.
La lettrice, o lettore, scrive con una forma più di “giudizio” che di “riflessione” al mio scritto “vi manca la schiava? La moglie, la crocerossina, ecc ecc Iniziate a crescere , diventate uomini , padri, fratelli ecc ecc non siete una massa di disabili da accudire”.
A chi scrive vorrei proporre, in primo luogo, di leggere con la stessa attenzione che io ho dedicato al suo scritto quanto io propongo in termini di “personale opinione” e non di giudizio di chi ha una idea del modello socio politico economico diverso dal mio.
In secondo luogo di notare che sia le quattro donne che hanno riempito la vita del Generale Dalla Chiesa, sia mia madre sono state persone dalla personalità “dominante” e non di certo “succube”. Donne che, sapendo guardarsi dall’esterno, si vedevano nella loro completezza e bellezza interiore e, sentendosi perfettamente realizzate come donne, vivevano una vita piena e di grande successo personale.
Come non notare che la figlia Rita del Generale, oggi parlamentare, ha saputo costruirsi una vita di enorme, e pubblico, successo professionale rimanendo “donna” e “madre” come la sua pubblica notorietà permette a chiunque di conoscere?
Come non notare la pienezza di vita e grande esempio sia stata la, pur breve, storia di una eroina quale è, a prescindere dal marito, la signora Setti Carraro?
Nel personale della mia famiglia, mi permetto di far notare a chi ha commentato che il mio “ragionamento” da lei, direttore, cortesemente pubblicato, termina con queste parole dedicate ad una immensa figura femminile quale è stata mia madre “anche lei “donna silenziosa”, anche lei “donna potentissima”.
Se queste possano essere parole con cui si rappresenta una “schiava” lo diranno i suoi lettori, io, molto sommessamente e rimanendo “cittadino semplice”, mi permetto di notare che la differenza fra “essere” ed “apparire” da molti filosofi a noi umili cultori della lettura hanno provato ad insegnare andrebbe mantenuta al centro di ogni “ragionamento”.
Infine mi permetta di fare una ultima considerazione su quanto la società sarebbe migliore se, invece di “commentare”, si “confutasse” con ampiezza di argomentazione, proprietà di linguaggio, “opinioni anche opposte, ma argomentate”.
Ignoto Uno
05/09/2023
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