Roma: Dopo il Ferragosto,
riprendiamo rilanciando
una buona notizia:
Salvi, per ora,
gli animali della Sfattoria
Ci eravamo lasciati qualche giorno fa, dopo aver augurato a tutti un buon ferragosto, pur se le preoccupazioni non mancano in questo periodo molto caldo sotto tutti i punti di vista, compresa l'incertezza meteorologica.
Riprendiamo oggi rilanciando una notizia di qualche giorno fa, sperando rimanga positiva se ha il giusto seguito. La notizia è arrivata si il 13 agosto, ma non la avevamo evidenziato, pur avendo un significato molto importante, convinti che l'attenzione sarebbe stata distratta dall'imminente festività.
Gli animali della Sfattoria (140 tra maiali e cinghiali) sono 'salvi', di sicuro fino al 14 settembre.
Il Tar del Lazio ha infatti accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento di abbattimento della Asl Roma 1 ed ha fissato per il 14 settembre la data dell'udienza per approfondire la questione, magari accogliendo la soluzione che la regione Piemonte ha adottato per un analogo caso.
Ma ricostruiamo ciò che è accaduto partendo dall'inizio della vicenda.
A causa della peste suina, a Roma è stato dato il via libera agli abbattimenti dei cinghiali, dove è scattata la zona rossa, per contenere l’epidemia.
Provvedimento che aveva innescato una serie di discussioni pro e contro.
La zona rossa si estende per 5000 ettari a nord-ovest dell’agglomerato urbano della capitale, tra il Tevere e il Grande Raccordo Anulare. Informiamo che anche Liguria e Piemonte stanno recintando alcune zone che sembrano essere a rischio.
Per questo motivo l’Asl 1 di Roma ha ordinato l’abbattimento dei 140 animali ospitati nella "Sfattoria" nonostante questi sembra fossero forniti di cip, monitorati, in ottimo stato di salute ed impossibilitati ad entrare in contagio con altri animali infetti, grazie ad una doppia recinzione. Ragion per cui I suini presenti nella Sfattoria, non sono contagiati anche se si trovano comunque in zona rossa.
Forse ci si dimentica che spesso in quelle zone, ma anche in altre e con una forte estensione fin dentro la città, molti romani hanno potuto assistere a passeggiate indisturbate di famigliole di cinghiali. Nuclei familiari veramente numerosi e spesso con oltre i 20 esemplari tra piccolo e grandi, senza che vi fosse alcun intervento.
Invece si prende di mira la Sfattoria che sembra essere un luogo sicuro e controllato.
Tuttavia secondo alcune fonti, la decisione della ASL Roma 1 contro la sfattoria, sarebbe motivata da diversi fattori di problematicità, tra cui la carenza e inadeguatezza delle misure di bio sicurezza.
Sembra infatti che una nota dell’ASL1 riporterebbe che non solo gli animali sarebbero senza tracciabilità e certificazioni di provenienza e che i cinghiali rientrando nella fauna selvatica indisponibile non possono essere detenuti, ma anche che le strutture che ospitano gli animali risultano essere oggetto di provvedimento di sgombero in quanto sarebbero state occupate abusivamente.
La Sfattoria, invece, sostiene che tutti gli animali sono controllati, microchippati, assolutamente sani, per di più iscritti in banca dati nazionale come Pet.
Una situazione che ha creato grande mobilitazione tra le associazioni degli animalisti, disposti a difendere la vita degli animali che sarebbero dovuti essere abbattuti, inutilmente, attraverso l'elettroshock.
Abbattimento che per ora sembra essere scongiurato, grazie all'intervento del TAR che ne ha bloccato momentaneamente l'ordinanza, utilizzando quel "buon senso" che sempre meno sembra essere utilizzato.
Vedremo tuttavia cosa accadrà a settembre.
Sarà per l'eccessiva vicinanza al Ferragosto, ci si attendeva l'intervento dell'ASL 1 il 13 Agosto, sarà per l'immediata mobilitazione di animalisti, ma non solo, sta di fatto che dopo il rigetto di una prima istanza d'urgenza, il TAR del Lazio provvedeva a emettere la sospensiva ordinaria, rinviando tutto a settembre.
La Mobilitazione a favore degli animali, non vedeva partecipi solo gli animalisti e le loro associazioni, ma anche cittadini comuni, non animalisti, ed addirittura gente che nulla ha in contrario alla caccia, ma che avrebbe visto questo inutile abbattimento come una inutile e pericolosa forzatura....
Diamo quindi questa notizia, evitando qualsiasi polemica, certi che di sicuro non può che trovarsi la soluzione per evitare un inutile soppressione di questi animali che hanno la solo colpa di trovarsi in un territorio dove è l’uomo che ritiene sia una zona rossa.
Ettore Lembo
16/08/2022