Drammatiche
le ripercussioni
in Italia
a causa delle
sanzioni
del governo
contro la Russia.
Sempre più drammatiche le ripercussioni in Italia delle sanzioni comminate alla Russia che vede il nostro primo ministro il principale fautore e sostenitore delle richieste fatte da Zelensky. Noi ci saremmo aspettati che l'Italia giocasse il ruolo di mediatore di pace, ed invece il primo ministro con tutto il Suo governo ed un parlamento esautorato, rispondendo a voleri d'oltreoceano, cui probabilmente lui potrebbe essere legato, ha preferito schierarsi con Zelensky.
Non può stupirci quindi il taglio della fornitura di gas, che la Russia ha esercitato contro di noi la Francia e la Germania, dopo che ieri sono andati a "sfilare" a Kiev.
Incommentabili poi le parole della Von der Leyen presidente della commissione europea, che insieme al nostro primo ministro vuole l'Ucraina in una Europa già fortemente divisa e divisiva, in un gravissimo momento di guerra, come stiamo attraversando.
I dati sul disastro che forse il governo vorrebbe edulcorare, parlano chiaro e sono prodotti da Confcommercio.
Per un ristorante la sola bolletta elettrica salirà a 18.000 euro (+58%), per un negozio di alimentari a 40.000 euro (+70%), per un albergo a 137.000 euro (+76%), per un bar fino a 10.670 euro (+54%), per un negozio non alimentare a 9.400 euro (+87%).
Dati che "uccidono" l'economia Italiana, già fortemente provata dalle scellerate e continuate politiche precedenti questa guerra.
Ma se il costo di luce e gas e' diventato insostenibile per le aziende, non osiamo immaginare la gravità che ricade per le utenze private dei cittadini semplici. Anche il costo dei carburanti ha raggiunto livelli insostenibili per chi ha uno stipendio "onesto". Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è 2,069 euro/litro (2,061 precedente), con i diversi marchi compresi tra 2,060 e 2,084 euro/litro (no logo 2,051).
Il prezzo medio praticato del gasolio self va a 2,006 euro/litro (contro 1,994), con le compagnie tra 2,004 e 2,011 euro/litro (no logo 1,994).
Ma se i cittadini semplici dovranno rinunciare all'utilizzo dei mezzi per spostarsi, anche per recarsi a lavoro, come potranno fare chi invece necessità dei mezzi per lavoro?
Fallimentare diventano infatti quei lavori come quello degli autotrasportatori, dei pescatori e degli agricoltori, che sono i maggiori utilizzatori dei carburanti.
Se le tre categorie di lavoratori dovessero fermarsi, e probabile ritenere che la tenuta sociale salterebbe.
Ma anche tutti quei mezzi di emergenza, ambulanze, vigili del fuoco, polizia e via dicendo, potrebbero essere costretti a fermarsi.
Ma tutto questo non sembra preoccupare il primo ministro Italiano ed il governo tutto, convinti che forse elargendo qualche mancetta, tutto si sistema.
Quale futuro si profila per gli Italiani, cittadini semplici, ammesso che esista un futuro per loro?
Ettore Lembo
18/06/2022