Analisi dell’Italia di oggi
Il Partito Democratico italiano ha una nuova Segretaria Politica.
Ely Schlein, sin dalle sue prime parole da Segretaria, ancor più dalla sua storia, ha definito una linea politica chiara basata su una agenda che ha in alcuni slogan, quali l’economia verde e la cultura gender, i punti cardine.
Il mondo dei media ha raccontato trionfalmente questo risultato.
Risultato che, va detto, rappresenta una svolta nell’apparato del Partito Democratico.
La Schlein, infatti, si è iscritta al partito di cui ora è divenuta Segretario solo pochi mesi fa.
Su questo trionfalismo sarebbe interessante notare che sono un milione coloro che si sono recati al seggio per esprimere la propria posizione, non molti anni fa alle primarie dello stesso partito si presentarono un numero triplo di votanti.
Questo elemento è coerente con l’analisi del voto nelle ultime elezioni politiche e regionali se, da analisti, non si guarda alle percentuali ma si studia il voto attraverso i numeri puri.
Un esempio lo abbiamo in Lombardia ove il Partito Democratico ha perso a livello regionale, dalle precedenti elezioni del 2018, il 37,7% pari a 379.786 voti.
Egualmente si può già notare un distacco degli elettori del centro destra dai loro partiti di riferimento.
In novanta giorni Fratelli d’Italia, nelle sole due regioni in cui si è votato per le regionali, ha perso circa un milione e duecentomila voti.
Non da dimenticare in questa analisi, infine, che alle ultime regionali si è presentato al seggio a stento il 40% degli aventi diritto. Un segnale estremamente preoccupante per il sistema democratico.
La lettura di tutto questo la credo semplice. Al di là degli slogan, le agende delle due coalizioni sono estremamente simili ed altrettanto estremamente lontane dai pensieri e dalle volontà della grande maggioranza del popolo italiano.
Un progetto politico si basa su valori. Valori enunciati, condivisi e vissuti quotidianamente.
Non bastano le chiacchiere elettorali, serve la successiva coerenza.
Questo in Italia, da molti anni, lo vediamo molto poco.
Il popolo italiano è stanco e lo sta dimostrando.
L’Italia di oggi è più infelice, gli italiani sono sfiduciati, preoccupati per il futuro loro e dei loro figli.
Molti italiani non credono che vi sia solo la soluzione di inviare armi per risolvere la guerra in Ucraina, vorrebbero trovare qualcuno nel mondo capace di riportare i contendenti ad un tavolo di negoziato. Tavolo che non può nascere se l’agenda la governa Obama, di cui Biden non è altro che una prosecuzione. Biden, inoltre, quasi più famoso per il suo famigerato figlio Hunter che per se stesso nello scenario ucraino.
Ci sarebbe da chiedersi come sarebbe stato il mondo se le tanto discusse elezioni presidenziali statunitensi del 2020 avessero visto prevalere il Presidente Trump? Quello, per intenderci, che non ha iniziato nessuna nuova guerra ed ha favorito gli storici “Patti di Abramo” fra Israele e molti Stati Arabi.
Se questo è condiviso da chi legge, lo stesso converrà che le due nuove leader in Italia, la Premier Meloni e la neo Segretario Schlein, nel loro forte rincorrere la cultura e l’agenda Biden, non sono altro che le due facce della stessa medaglia.
Sir Winston Churchil disse che “non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”.
Nella nostra amata Patria non si vede nascere il cambiamento.
Corruzione e clientelismo sono ancora più diffusi che nella stagione di “Mani pulite” del lontano 1992.
Addirittura il sistema giudiziario, oggi, viene duramente colpito da queste piaghe. Piaghe che si aggiungono alle già evidenti al tempo devianze politiche del corpo giudiziario che, come ci insegnano i padri della cultura democratica, dovrebbe rimanere terzo rispetto alla politica e saper giudicare esclusivamente per garantire giustizia.
L’Italia di oggi non ha autonomia energetica, massa critica industriale nei settori strategici della siderurgia, chimica e metalmeccanica, sta abbandonando le campagne, non ha una reale forza nel settore delle nanotecnologie, non ha una ricerca vera e propositiva.
L’Italia non è competitiva ma i suoi leader parlano esclusivamente, o quasi, di invio di armi, cultura gender e politiche “green”.
Anche per questo la nostra amata Italia ha visto oltre 9 milioni di giovani espatriare in pochi anni. Giovani italiani in cerca di un futuro migliore. Giovani italiani che sanno che questo futuro, se non cambia molto nel loro Paese, non possono fare altro che costruirlo all’estero.
La capacità di acquisto delle famiglie si sta, infatti, progressivamente riducendo e, direi coerentemente, le nascite sono sempre meno.
Il debito pubblico cresce e le famiglie hanno sempre più paura. Contemporaneamente non si sente parlare d’altro che di PNRR che altro non è che nuovo debito.
Il ceto medio in questi trenta anni in Italia è stato massacrato ed oggi, ciliegina sulla torta, l’Europa sta devastando con direttive risibili il bene rifugio principe delle famiglie italiane, la casa.
L’Italia ha il diritto di tornare a sognare, a pensare in grande, a credere nel proprio futuro.
È il tempo di iniziare a rioccupare gli spazi sociali e politici con valori e tradizioni italiani.
Si sente la necessità di un soggetto politico capace di mediare ma, soprattutto, di affrontare le tante difficoltà della nostra nazione con il chiaro desiderio di rimettere gli italiani, e i loro bisogni, davanti a tutto senza promettere l’impossibile ma, partendo proprio dai valori tradizionalmente italiani di famiglia e merito, delineando un percorso che riporti il nostro popolo a sperare.
Un soggetto che sappia urlare quel “prima gli italiani” tanto necessario e portatore di successo.
Un soggetto che sappia dialogare con tutti nel mondo senza divenire suddito di nessuno.
Un soggetto amico ed alleato di quella parte di Stati Uniti che alla fine della Seconda Guerra Mondiale seppe comprendere l’importanza strategica dell’Italia e la volle aiutare attraverso il Piano Marshal chiedendo in cambio solo lealtà e che aborri quell’altra parte di Stati Uniti, quella di Obama per essere chiari, che reputano di poter “esportare la democrazia”.
Un soggetto che sappia lavorare per una pace duratura in Europa, comprendendo che la pace si costruisce sedendosi ai tavoli di trattativa e non fomentando la guerra.
Un soggetto che sogni l’Europa di Spinelli e voglia stare lontano da quella attuale.
Un soggetto composto di persone che credono nella solidarietà e nel rispetto di tutti ma che vogliano mettere al centro il merito e le nostre tradizioni.
Un soggetto che senta come necessario il tornare a mettere al centro l’uomo, la famiglia e la propria Patria.
Socrate insegnava ai suoi discepoli che “Il segreto del cambiamento non è nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo”.
Come sempre il “nuovo” per attecchire necessità di radici profonde.
Origini giudaico cristiane, Patria, Famiglia, Libertà e Merito sono le nostre radici.
Non ambientalismo di facciata e cultura fluida.
Per questo è necessario proporre qualcosa di nuovo. Questa cultura nell’Italia di oggi, non è rappresentata.
Credo che sia l’ora di provare a farlo con qualcosa di nuovo, ma per farlo serve che questa altra Italia si muova unità.
Ignoto Uno
28/02/2023