Obiettivo: "Fermare la mobilità
e chiudere i cittadini".
Così si fa pure cassa, legiferando tra il silenzio dei media.
Diventa sempre più evidente, per tanti osservatori, che uno degli obiettivi di tutta la politica Italiana, senza alcuna esclusione e distinzione, sia legata al cancellare la mobilità urbana ed extraurbana, rallentandola, se non addirittura fermandola e colpendo così pesantemente e pecuniariamente chi a torto o ragione possa trasgredire.
Tutto questo incurante della volontà della popolazione che viene costretta ed indotta all'obbedienza da mendaci propagande di informazione.
Così, dopo le ridicole e pericolosissime piste ciclabili e le zone ZTL, oramai sempre più diffuse ed imposte, ma che sembra non siano servite a diminuire il numero delle vittime, ecco che in sordina, vengono varate norme nazionali e delibere regionali o comunali, tendenti a bloccare la circolazione dei cittadini "semplici" e a ridurre la loro mobilità il più possibile.
Il lavoro a casa, tanto voluto dai radicali chic, appare oggi un comodo supporto mediatico al fine disastroso del blocco della mobilità.
Ma torniamo alla cronaca, mettendo in fila gli ultimi provvedimenti, iniziati da quei governi che si definiscono di sinistra e che forse nulla hanno a che fare con la sinistra, poi continuati oggi dal governo di destra, ma che nulla ha a che fare con la destra, tanto che sempre più quello che doveva essere il governo del cambiamento, sembra essere quello di continuità. Un governo quindi di un sistema, troppo lontano dal volere dei cittadini.
La creazione delle piste ciclabili hanno ridotto drasticamente la carreggiate delle strade, sia urbane che extraurbane. Una soluzione che lascia tutti perplessi dal momento che da sempre rimangono vuote, e con scarsissima affluenza, in alcuni casi sono state addirittura coperte dalla vegetazione per l'assoluto inutilizzo, a dispetto dell'incredibile effetto di traffico che si crea nelle residue strade riservate alle auto, con un notevole incremento di inquinamento.
Tra l'altro hanno contribuito alla diminuzione dei posti auto che da sempre risultano insufficienti, forse volutamente eliminati per creare il "fenomeno" del parcheggio impazzito, fonte di cospicui incassi per le amministrazioni comunali.
Così le ZTL, in vigore già a Milano, dove solo
chi e' ricco può camminare con l'auto in centro, comprando una vettura elettrica, costosissima e limitatissima per autonomia.
A Roma, un discutibile "concordato" tra maggioranza e finta opposizione, sembra aver posticipato ma non risolto il problema.
Strana opposizione quella presente in comune ma che e' al governo nazionale che con una semplice norma avrebbe potuto rimettere in gioco la partita, giusto per utilizzare una comunicazione più consona agli Italiani, e che invece....
Forse la risposta la troviamo nella norma che e' stata varata nella Gazzetta Ufficiale del 13 giugno 2023, dove è stato pubblicato il decreto legge n. 69 dal titolo "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano".
E precisamente nella sezione dove dice: A partire da oggi, per la prima volta in Italia, si potrà ridurre la velocità su autostrade e strade extraurbane principali per motivazioni ambientali, ovvero per ridurre lo smog.
MULTE STELLARI AI TRASGRESSORI.
Per di più, L'articolo 7 del Codice della Strada viene integrato con il 9-ter: "I comuni possono stabilire, all'interno di una determinata zona a traffico limitato, diversi tempi massimi di permanenza, tra l'ingresso e l'uscita, anche differenziati per categoria di veicoli o di utenti". Si annunciano tempi duri e fortemente onerosi per gli automobilisti che frequentano i centri cittadini,
poco importa se per lavoro o altro.
In pratica, prepariamoci ad ulteriori SALASSI.
Ma le "notizie" contro i cittadini non arrivano mai sole, così, tra pochi giorni a Bologna.... Si fa prima a muoversi a piedi che in auto, se non ci si vuol trovare alla mensa della Caritas a causa del dover pagare le salatissime multe. Le multe contribuiranno così ad aumentare gli già oltre tre milioni di poveri che giornalmente si recano li per avere almeno un pasto?
Dal primo luglio Bologna diventerà la prima grande città 30 d'Italia.
Lo ha confermato il sindaco del capoluogo emiliano e della città metropolitana, Matteo Lepore, auspicando che la limitazione del traffico a 30 chilometri orari per le vie della città - già sperimentata con successo a Olbia e Ascoli e nelle grandi città europee di Bruxelles, Valencia, Oslo, Grenoble, Helsinki - diventi presto "legge nazionale".
Ma che i limiti incomprensibili servano, oltre che per tenere a casa i cittadini "semplici" per fare cassa, lo si potrebbe dedurre dal boom di multe per aver infranto i limiti di velocità, che a Roma arricchisce il Campidoglio permettendo forse altri sprechi...
Così viene data la "notizia".
Il Campidoglio si arricchisce con gli autovelox
Registrato un incremento del 41,3 per cento rispetto all'anno scorso, così riporta la nota agenzia di stampa AGI.
Certo forse diventa una ghiotta occasione casuale, non senza una riflessione che induca a pensare come possa divenire "sciacallaggio mediatico", evidenziare e processare chi ha provocato la morte di un bimbo.
Che paghi se ritenuto colpevole, ma sarebbe anche corretto capire cosa abbia portato tanti giovani, troppi spesso coinvolti in mortali incidenti, a sottovalutare certi pericolosi e disastrosi atteggiamenti.
La velocità e' uno dei fattori ma non l'unico.
Incuria, mancanza di manutenzione delle strade, controlli inesistenti dove necessario, ma anche abbandono della cultura e banalizzazione della vita, sono fattori che incidono pesantemente e forse in modo determinante.
Fattori che, forse spacciati per complottismo, fanno comodo alla dittatura governativa che via via prende sempre più piede in Italia ed in Europa.
Ettore Lembo
19/06/2023