RISPOSTA AD UN LETTORE - ETTORE LEMBO NEWS

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Risposta ad un lettore
Egregio direttore, nel ringraziarla per avermi inviato il commento del signor CN.
Commento, a dire il vero, che non posso che giudicare da un lato assai poco ponderato e dall’altro particolarmente pieno di mal celato livore, finanche astioso.
A detto commento, dopo aver comunque ringraziato lo stesso signor CN e ogni altro lettore che mi onora con il leggermi, addirittura con il commentarmi, reputo mio dovere - suo tramite - fornire una risposta chiara.
Per rispetto riporto integralmente quanto da Lei inviatomi.

“Questo Ignoto Uno mi sembra un pettegolo codardo che non ha il coraggio delle proprie azioni. Non accetto che un codardo possa dare informazioni nascondendosi dietro la sigla "Ignoto Uno". Se Ignoto Uno non ha i coglioni, si mettesse in fila in un bel gaypride, quello è il suo posto. Riferisca cortesemente al sig. Ignoto Uno che schifiamo profondamente il suo vile comportamento”.

Egregio lettore, la prego, legga con maggiore attenzione.

Essendo io certo che Ella conosce il significato delle parole che usa e mi attribuisce, in cosa nel mio scritto può evincere un “pettegolezzo”?

Il mio scritto è un commento, una opinione, e come tale è stato esposto.

Non è assolutamente un “pettegolezzo”, tantomeno un articolo che fa “cronaca” e, conseguentemente, da “informazioni”.

Egregio lettore ha studiato a sufficienza per comprenderne le differenze?

Sa il suo lessico basato sull’insulto mi causa dei dubbi, sempre socratici, mi creda.

Lei mi apostrofa dandomi del “codardo”, sento il dovere di garantirla sul fatto che il suo epiteto ne mi offende ne mi ferisce, in realtà mi causa preoccupazione per la sua persona.

L’astio con cui mi apostrofa mi porta a temere per la sua serenità.

Egregio lettore, se il leggermi le causa tanto livore, usi il suo libero arbitrio e, allorquando, dovesse leggere la mia firma sotto pseudonimo, passi oltre.

Segua Dante, “guardi e passi”.

Mi creda lei vivrà meglio ed io non me ne accorgerò nemmeno.

Una domanda, però, mi permetterà di proporla a Lei ed a chi mi onora di leggermi.

Lei ha mai letto i magnifici testi di Aron Hector Schmitz, piuttosto che di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, oppure di Marie-Henri Beyle?

Certamente con questi nomi no, questi grandi scrittori amavano usare “pseudonimi”.

I tre scrittori sono, in ordine, Italo Svevo, Pablo Neruda e Stendhal.

L’epiteto con cui lei si arroga il diritto di apostrofarmi si sentirebbe di usarlo nei loro confronti?

Probabilmente no.

Desidero aiutarla.

So di non valere neanche un centesimo di cotanti vati.

Io frequento, infatti, il senso della misura e ho consuetudine con la maieutica, cioè cerco di comprendere le mie ampie carenze culturali guardandomi con distacco e costantemente mi pongo i mai troppo frequentati dubbi socratici.

Ignoto Uno è uno stratagemma per far concentrare colui che mi onora di leggere il mio pensiero sullo stesso e non su chi scrive.

Nulla di “codardo” mi creda.

Solo “umiltà”.

Quella che parrebbe essere scarsa nella sua persona.

Per concludere, segua il mio consiglio, non mi legga, ne trarranno giovamento le sue coronarie.

Sempre con rispetto per il tempo che mi ha dedicato.

Ignoto Uno
29/07/2024
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