
Cosa
c’entra il Rapporto Eurispes
con
il nuovo Papa Leone XIV?
Nel 37° Rapporto
Italia presentato giovedì 29 maggio a Roma dall’Eurispes ci sono
alcuni temi che penso possano interessare molto al nuovo Papa Leone
XIV. Vado con ordine.
Il rapporto,
sintetizzato davanti a una platea di autorità civili, politiche e
militari dal presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, si occupa di
una miriade di temi sociali: si va dal ruolo delle istituzioni
pubbliche a quello di partiti e sindacati, dal sistema sanitario a
quello formativo e dell’università, dalla protezione civile al
volontariato, dal mondo produttivo alla ricerca, dalla condizione
delle famiglie al costo della vita, dalle ricchezze naturali e
turistiche del nostro paese ai temi della sicurezza e del degrado
ambientale. E ancora dalle truffe e microcriminalità ai fenomeni di
antisemitismo, dall’uso dei social ai temi delle carceri. E
potremmo proseguire a lungo, perché il volume di quasi 900 pagine
scandaglia una mole di dati, indagini e ricerche che forniscono un
quadro aggiornato della situazione sociale del nostro paese.
In questa sede,
tornando al nuovo Papa, vogliamo attirare l’attenzione sui temi
etici così come li ha rilevati lo studio dell’Eurispes.
Cosa
afferma l’Eurispes su sesso, gender, vita e morte
La ricerca
sottolinea che gli italiani favorevoli all’eutanasia
sarebbero il 67,9%, mentre il 65,7% sosterrebbe la possibilità di
ricorrere all’eutanasia in caso di demenza senile avanzata
se indicato dalla persona nelle proprie disposizioni anticipate. Il
suicidio assistito con l’ausilio di un medico troverebbe
favorevoli il 46,9% dei cittadini. Oltre al dato che il 77,8% degli
italiani si dicono favorevoli al testamento biologico, largo
consenso troverebbe la tutela giuridica delle coppie di fatto
indipendentemente dal sesso (70,2%) come pure i matrimoni per
le persone dello stesso sesso (66,8%). Quanto alle adozioni di
figli per le coppie omosessuali i favorevoli sarebbero il 51,9% e
coloro che pensano che anche i single possano adottare
sarebbero il 54,3%. Altri dati rilevanti riguardano il favore verso
la fecondazione eterologa (59,7%) e il riconoscimento della
identità di genere prescindendo dal proprio sesso di nascita
(maschio o femmina) che ha il favore del 51,1%. Preferenze più
basse ricevono l’utero in affitto (35,5%) e il cambio di
sesso autopercepito dall’interessato (37,2%). Il 50,2% concorda
sul fatto che le persone omosessuali/bisessuali/trans siano
discriminate nel mondo del lavoro e il 51,3% che lo siano nei
rapporti sociali. Potremmo aggiungere i favorevoli alla
legalizzazione delle droghe leggere (42%) e quella della
prostituzione (48,2%). Questo elenco di tematiche
etiche/bioetiche, non contempla l’aborto che viene dato per
scontato quale legge ormai vigente dal 1978, sulla base della quale
sono stati soppressi nel nostro paese circa 3,5 milioni di feti
(calcolando una media di 70 mila aborti ogni anno per 47 anni).
I
temi sui quali i cattolici italiani attendono risposte dal magistero
Leone XIV è alla
guida della Chiesa universale e, in quanto Vescovo di Roma è anche
Primate d’Italia, quindi il “capo” di tutti i Vescovi del
nostro paese. Le attese degli italiani, credenti e non, nei suoi
confronti sono subito parse grandi e affettuose. Specie sui temi più
“caldi” e divisivi oggi c’è bisogno di parole che confortino e
sorreggano nella difficile arte del vivere, in un mondo nel quale i
parametri morali sono andati in frantumi. Ecco alcune questioni sulle
quali Leone XIV potrebbe intervenire per far risuonare la voce della
Chiesa e confortare i credenti.
Difesa
della vita: il popolo italiano è comunque cattolico, anche
se poco praticante. In larga maggioranza si riscontra nelle nostre
comunità una sorta di “indifferenza” ai temi dell’aborto,
che rimane purtroppo la soppressione di un nascituro da parte della
propria madre, d’accordo o meno col padre naturale.
Sesso:
sui temi della sessualità e in particolare delle unioni tra
persone dello stesso sesso, c’è bisogno di tornare sul
l’annuncio dell’amore fedele, fecondo e per tutta la vita che la
dottrina cattolica riserva solo al rapporto tra un uomo e una donna.
La propaganda omosessualista degli ultimi decenni ha indotto
comportamenti di silenzio e di assuefazioni rispetto alle “pretese”
del mondo gay, che esigono il loro riconoscimento quale “coppia”,
non solo da parte dello Stato ma anche da parte della Chiesa. E’
lecito attendersi pronunciamenti che ribadiscano la dottrina
cattolica di sempre che aveva configurato questo genere di
rapporti tra quelli non ammessi dalla morale cristiana in quanto
peccaminosi.
Adozioni da
parte di coppie omosessuali o di singoli: ci si aspetta
che venga ribadita la dottrina e il convincimento psico-pedagogico
che è meglio per un bambino avere un padre e una madre adottivi
quale coppia naturale che fa respirare le differenze sessuali volute
dal Creatore. Ciò andrebbe contro le “pretese”
pseudo-pedagogiche che “due papà” o “due mamme” possano
educare “come” una coppia formata da un uomo e una donna, anzi
qualche volta si dice che educherebbero addirittura meglio!
Cambio di
sesso e fenomeno dei trans: l’attesa è che il Papa
ribadisca gli insegnamenti magisteriali sul dovere dei credenti di
non forzare la natura e la volontà di Dio che ci ha fatti maschi e
femmine e che ci chiede di dare il meglio di noi proprio a partire
dal sesso naturale ricevuto col concepimento.
Disforia
di genere e sesso autopercepito: dalla Chiesa ci si
attende che torni l’insegnamento e l’educazione dei giovanissimi
rispettosa dei processi di maturazione psico-affettiva. Ciò evitando
di instillare negli stessi il dubbio che “siano nati sbagliati” e
che quindi siano autorizzati, anche contro la volontà dei propri
genitori, a iniziare pericolosissimi percorsi di “transizione”
basati su medicamenti devastanti e dai quali non si potrà più
tornare indietro.
Droghe e
prostituzione: si spera che il Papa voglia ribadire a chiare
lettere che non è bene demolire il proprio corpo (e la propria
anima) con pratiche devastanti quali l’uso di sostanze allucinogene
oppure tramite l’accesso a una sessualità sregolata, immorale e
mercificata.
Eutanasia e
suicidio assistito: è lecito aspettarsi che verrà rilanciata
la legge morale che la vita vada rispettata sempre, dal concepimento
alla morte naturale, evitando quindi tanto l’aborto quanto
la pratica della “dolce morte”, che poi proprio “dolce” non è
perché implica l’utilizzo di sostanze che normalmente sono le
stesse che vengono utilizzate dagli stati che applicano la pena di
morte. Non è proprio una bella prospettiva!
La
fiducia in Papa Leone XIV
Abbiamo visto
come si è da subito mosso il nuovo pontefice: ha cambiato la
“papamobile”, tornerà nell’appartamento del Palazzo
Apostolico, ha scelto gli abiti tradizionali che erano cari a Papa
Ratzinger, ha fatto discorsi nei quali con una certa determinazione,
mista alla sua naturale “dolcezza”, ha ribadito concezioni
dottrinali e morali care alle orecchie più tradizionalistiche del
cattolicesimo. Tuttavia, sui temi etici sollevati dall’Eurispes
forse potrebbe avere più difficoltà a intervenire in maniera aperta
e diretta, per via del mainstream giornalistico e politico di quanti
lo avevano già arruolato nelle fila dei “progressisti”. Già si
è avuto qualche sintomo di opposizione e di rifiuto da parte delle
comunità LGBTQ+ quando ha detto in uno dei primissimi discorsi che
il matrimonio è tra un uomo e una donna. Ebbene, c’è stata una
immediata sollevazione del mondo gay.
Non dubitiamo che
il Papa mostrerà, come ha già fatto, intelligenza pastorale e fiuto
spirituale per offrire ai credenti (e anche ai non-credenti) le
giuste parole di incoraggiamento circa gli argomenti etici trattati
qui sopra: la gente ne ha bisogno, la cultura e il giornalismo ne
hanno bisogno, perché ormai c’è troppa “confusione sotto il
sole”.
Siamo certi che
dalla Chiesa torneremo a sentire parole chiare e precise, che non
lasceranno spazio a dubbi e a interpretazioni ambigue.
Luigi Crimella
30/05/2025