DAGLI EUROPEI AI MONDIALI...(Ignoto Uno) - ETTORE LEMBO NEWS

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Dagli Europei ai Mondiali,
dal poliziotto statunitense
alla polizia morale iraniana,
chi si inginocchia
questa volta?

Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha dichiarato durante la conferenza stampa di inaugurazione dei mondiali di calcio che “noi europei per quello che abbiamo fatto negli ultimi tremila anni dovremmo scusarci per i prossimi tremila anni prima di dare lezioni morali agli altri”.

Io, “cittadino semplice” europeo che non ha nessun desiderio di dare lezioni di morale a chicchessia, desidero, però, chiedere al presidente Infantino se le persone uccise dalla polizia per un eccesso di violenza da parte della stessa vanno ricordate tutte con la stessa enfasi e sdegno oppure no.

Tutti noi ricorderemo come agli ultimi europei di calcio in Inghilterra la pressoché totalità dei giocatori si inginocchiasse prima del fischio di iniziò della partita.

Atto che veniva compiuto in memoria di un afro americano di nome George Floyd, uomo che nel maggio precedente ai campionati europei veniva ucciso con un ginocchio sul collo da un poliziotto della Contea di Minneapolis negli Stati Uniti.

Probabilmente molti ricorderanno anche lo sdegno dei commentatori televisivi nei confronti di quei giocatori che si rifiutarono di compiere il gesto di inginocchiarsi.

Ebbene era lo scorso settembre allorquando a Teheran Masha Amini, ragazza curdo-iraniana di ventidue anni, moriva uccisa in carcere dopo essere stata arrestata dalla polizia morale iraniana.

Era “colpevole” di essersi tolta il velo ed aver fatto vedere i propri capelli in pubblico. Questo il motivo che portò la polizia morale del suo paese ad ucciderla.

Scaturirono da quel inaccettabile fatto delle proteste in tutto l’Iran e, durante una di queste, una ragazza di venti anni con i capelli biondi volle girare un video

Questa giovane si chiamava Hadid Najali ed era probabilmente pronta ad affrontare la repressione della polizia morale iraniana, altrettanto probabilmente non era pronta a morire.

Hadid Najali fu uccisa da 6 colpi di pistola sparati dalla stessa polizia morale che la colpirono al viso ed al petto.

A sparare uno o più poliziotti iraniani. La motivazione di tanta violenza essersi permessa di togliersi il velo ed aver, senza velo, protestato nella città di Karaj a venti chilometri dalla capitale iraniana.

Hadid protestava per l’assassinio della sua collega universitaria in un carcere iraniano perché aveva deciso di togliersi il velo e liberare al vento di Teheran i suoi capelli. Questo è stato sufficiente per ammazzarla.

Masha ed Hadid non sono le uniche ragazze morte per aver contestato l’obbligo di indossare il velo in Iran in questi tristi mesi di protesta e repressione.

Sarebbero, infatti, almeno quarantuno i morti durante le manifestazioni, in alcuni casi delle minorenni.

Adolescenti che volevano liberarsi dall’obbligo del velo. Una di diciassette anni buttata giù da un tetto di un palazzo.

Nessuna rapina, nessuno spaccio o induzione alla prostituzione come nel caso americano, solo ricerca di libertà, voglia di sognare, di esistere, di parlare, di pensare.

Per questo, che in Iran parrebbe essere un reato per cui si può essere uccisi, una adolescente o una giovane universitaria, piuttosto che una donna può essere arrestata o uccisa. Uccisa atrocemente e senza alcuna pietà.

Ieri, 21 novembre, si sono aperti i campionati mondiali di calcio in Qatar, nessuno si è inginocchiato in memoria di quelle giovani vite iraniane.

Ricordate i campionati europei in Inghilterra? Ricordate i giocatori pressoché tutti inginocchiati per marcare la loro, e delle loro federazioni nazionali, indignazione per quanto era successo ad un nero americano ucciso da un poliziotto bianco in Stati Uniti?

Sarebbe bello vedere le stesse federazioni nazionali chiedere lo stesso gesto ai loro tesserati per queste povere giovani iraniane.

Senza voler insegnare la morale a nessuno, ma dando pari dignità a fatti che vedono essere colpevoli poliziotti che, in spregio del loro dovere di difendere la vita umana, si sono assurti a carnefici.

Se nessun calciatore, nessuna federazione nazionale, vorrà esprime sdegno pubblico per le morti di quelle giovani ragazze iraniane, noi “cittadini semplici” non potremmo che comprendere che il mondo del calcio non reputa la vita di giovani donne, in alcuni casi adolescenti, di eguale dignità di quella di un afro americano ucciso da un poliziotto bianco con un ginocchio sul collo che lo stava arrestando perché aveva appena fatto una rapina.

Donne che non avevano appena compiuto una rapina ma che avevano esclusivamente la colpa di non voler indossare un velo.

Da un lato delle giovani studentesse, dall’altra un pregiudicato.

Sia le prime che il secondo uccisi da atti di esponenti delle forze dell’ordine.  Atti, tutti, egualmente scellerati. Atti, tutti, egualmente Inaccettabili.

Atti che, però, il mondo del calcio mondiale non ha ricordato con eguale sdegno e fermezza.

Noi “cittadini semplici” dovremo iniziare a temere che di diritti delle donne, tema tanto presente nel nostro amato mondo occidentale, non se ne debba parlare allorquando non serva a fare propaganda nelle nostre nazioni.

Propaganda che ha sempre un colore, una ideologia, una posizione politica.

Quanta tristezza nel vedere tanta iniquità.

Caro mondo del calcio batti un colpo, dai a noi la speranza che tu sia ancora libero di pensare autonomamente.

Caro mondo del calcio inginocchiati per queste povere ragazze come avesti con tanto orgoglio fatto, solo due anni fa nel campionato europeo, per un uomo di colore pregiudicato.

La vita di quel uomo aveva certamente un valore, il fatto che fosse un ricercato non doveva avere nessun valore, non si uccide mai nessun essere umano inerme.

Esattamente per questo motivo, oggi, la vita di queste giovani ragazze, giovani studentesse incensurate, non può valere meno.

Se non saprai essere altrettanto “attento ai valore della vita” anche questa volta, caro mondo del calcio non ci disturbare più.

Continua a tirare calci a quel pallone, ci continueremo a divertire ed a rilassarci nel vedere ventidue giovanotti in mutandoni correre spensierati in un campo verde invidiandoli per quanto guadagnano solo per “giocare”, ma lascia ad ambienti più seri e liberi i messaggi sulla morale.

Tu, o mondo del calcio miliardario, ci avrai, infatti, dimostrato che dei temi morali te ne ricordi esclusivamente quando fa comodo a te o ai tuoi amici e non perché la tua morale ti costringe a prendere posizione memore che i comportamenti di quei ventidue ragazzi milionari solo per tirare un calcio ad un pallone sono esempio per tanti.

Come potresti, o mondo miliardario del calcio, se fossi veramente libero, sdegnarti per la morte di un pregiudicato afro americano e non sdegnarti per delle giovani ragazze uccisi tutti da poliziotti senza senso del rispetto della vita?

Ignoto Uno
21/11/2022
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