FRANCESCO E' UNO SCALTRO GESUITA... - ETTORE LEMBO NEWS

Title
Vai ai contenuti
Francesco è uno “scaltro gesuita”, scrivono gli Evangelici … e non solo, è anche poco cattolico

Stai un po’ a vedere che, una volta tanto, siano i nostri fratelli nella fede Evangelici a insegnarci che il magistero di papa Francesco è “poco cattolico”. Iniziando l’anno 2024 con in mente le tante stramberie teologiche, dogmatiche e pastorali cui ci ha abituato questo papa, ci siamo imbattuti in questo scritto su alleanzaevangelica.org che pubblichiamo per esteso e che lasciamo allo vostra meditazione.
Evitiamo ogni commento, tanto le parole degli Evangelici parlano da sole …. Buona lettura.
Il Credente
********
02/01/2024

LE BENEDIZIONI CATTOLICHE PER LE COPPIE DELLO STESSO SESSO: REAZIONI EVANGELICHE
Uno sviluppo che contraddice il magistero romano?

Roma (AEI), 27 dicembre 2023 – Sta facendo discutere dentro e fuori la Chiesa cattolica la dichiarazione Fiducia supplicans con cui il Vaticano autorizza la benedizione delle coppie dello stesso stesso. In ambito evangelico, è da segnalare l’articolo di Leonardo De Chirico, “La ciliegina sulla torta di papa Francesco” (Loci Communes, 19/12/2023) in cui vengono sottolienati alcuni punti critici del documento.

Scrive De Chirico: “Tutto iniziò con “Chi sono io per giudicare?” (2013) per arrivare a “Tutti, tutti, tutti” della Giornata della gioventù di Lisbona (2023). Era chiaro sin da subito l’afflato inclusivo, abbracciante, “cattolico” di papa Francesco e la sua distanza dalle posizioni che lui definisce “clericali” e “indietriste” ma che sono anch’esse parte del bagaglio dottrinale del cattolicesimo romano”.

“Certo: il Vaticano dice che non si tratta di riconoscere le unioni gay come matrimonio, che la dottrina cattolica non cambia, che la benedizione non è un sacramento ma un sacramentale, … tutte precisazioni dottrinarie secondarie che non cambiano il punto principale. La chiesa cattolica oggi offre ufficialmente la benedizione alle coppie omosessuali: cosa peraltro già in atto (e da anni) nelle chiese cattoliche in molti Paesi europei (Germania e Belgio) e latinoamericani (Argentina)”.

“Non essendo imperniato sul e guidato dal vangelo biblico, il cattolicesimo fluttua tra l’affermazione del suo potere romano e l’accentuazione del suo abbraccio cattolico. Con Francesco, è stato il secondo a costituire la stella polare. Fiducia supplicans è la ciliegina sulla torta del suo pontificato. Gli ingredienti principali della ricetta gesuita di Francesco sono stati due: siamo “fratelli tutti” (cristiani, non cristiani, atei e agnostici: tutti) e la chiesa cattolica è l’ospedale da campo per tutti. Ora c’è anche la ciliegina sopra”.

“Dopo Fiducia supplicans in aperto contrasto con l’insegnamento biblico, gli evangelici che hanno subito il fascino dell’abbraccio bergogliano, capiranno finalmente che Francesco non è “evangelico” anche se sa parlare la lingua degli evangelici? E’ uno scaltro gesuita che sta portando la sua chiesa verso la forma più cattolica che abbia mai avuto, ma non verso l’evangelo di Gesù Cristo”.

Da parte sua, Reid Karr, direttore associato della Reformanda Initiative e pastore evangelico a Roma, nell’articolo “Pope Francis and the Blessing of same-sex couples: what does it mean?” scrive: “In Fiducia supplicans non mancano i riferimenti alle Scritture. Ciò che manca, tuttavia, è la sottomissione alle Scritture a cui si fa riferimento. Invece di sottomettersi alla Parola di Dio, si sottomette alle parole di Papa Francesco e al suo insegnamento che siamo tutti fratelli e sorelle, indipendentemente dalle nostre confessioni e scelte di vita. È interessante notare che, a differenza degli scritti di Francesco, Fiducia supplicans menziona il peccato e riconosce che siamo peccatori. Il problema, tuttavia, è che secondo la Dichiarazione, nonostante il nostro peccato, l'amore di Dio e la sua grazia trionfano. Il suo amore e la sua grazia hanno sempre la meglio sul nostro peccato. Questo è vero, ma richiede la confessione del peccato e un cuore pentito. Attraverso il potere dello Spirito Santo, richiede la volontà di allontanarsi dal peccato e di morire a se stessi e ai propri desideri peccaminosi. La Dichiarazione fallisce su questo punto, e con questa assenza le benedizioni della Chiesa cattolica rischiano di presupporre una relazione che non c'è, cioè una relazione di salvezza con Gesù Cristo. In questi casi, le benedizioni sono vuote e prive di valore”.

.
Torna ai contenuti