PARLIAMO DI UCRAINA... - ETTORE LEMBO NEWS

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Parliamo di
Ucraina

siamo sicuri che ci stanno dicendo tutto?

A chi da fastidio Putin?

Le risposte a queste domande ci vengono fornite da una chiara e precisa analisi del ISPI.
In essa si legge che Il 23-24 febbraio 2014, favorito dall’ingerenza negli affari interni ucraini della presidenza Obama, di Varsavia e dei Big Three dell’Unione europea (Berlino, Parigi, Londra) in Ucraina vi fu un colpo di Stato.
A causa di questo, l’Ucraina divenne la frontiera russo-europea, una «linea di faglia» che evidenzia schieramenti rivali sul punto di entrare in rotta di collisione.
Albania, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Polonia, Stati Baltici sono nella NATO, dove entreranno probabilmente, anche Moldavia, Bosnia, Macedonia, Georgia, Finlandia, Svezia per completare l’assedio della Russia.
Questo scrive l’ISPI. Di assedio si parla.

Sempre l’Istituto ci informa che “anche la Bielorussia è a rischio, e quando un’altra sollevazione di piazza spontanea, oppure manovrata come quella di Kiev, o in alternativa una «rivoluzione di palazzo» obbligherà Minsk a ripudiare la sua lealtà verso il Cremlino, un potenziale schieramento avverso a Mosca sarà penetrato più profondamente verso il cuore del territorio russo di quanto abbiano fatto le armate.”.

Noi italiani che siamo stati “frontiera” con il Patto di Varsavia” eravamo felici che, fra noi ed il primo stato nemico, vi era uno stato cuscinetto, l’allora Jugoslavia. Perché Putin non dovrebbe chiedere la stessa cosa?
Questo sta accadendo.
Chi favorì nel 2014 la destabilizzazione fu il Premio Nobel per la Pace (a sua insaputa) Presidente Obama.
Oggi nel terzo mandato Obama, camuffato dal Presidente Biden, Putin mostra i muscoli e fa comprendere che vuole uno stato cuscinetto fra la NATO ed i suoi confini.
Cosa chiede il presidente ucraino, andato al potere con un colpo di stato favorito dalla amministrazione Obama? Di entrare nella NATO.
Ecco in queste poche righe la lettura più probabile su quanto sta succedendo in quello scenario.
Come spesso accade i “cattivoni” non sono così cattivoni ed il “governo dei più buoni” non è poi così “buono ed altruista”.
Al tempo che vi era un altro “cattivone” alla Casa Bianca l’Ucraina era molto più stabile, Israele apriva storici rapporti con alcuni Stati degli Emirati, il mediterraneo viveva uno dei pochi momenti di tranquillità.
Era, però, il tempo dei “governi dei cattivoni”!!!!
Sempre l’ISPI scrive “bisogna comunque ricordare che la maggiore responsabilità per la creazione dell’imbroglio ucraino appartiene agli Stati Uniti e in subordine agli altri azionisti di minoranza della NATO. Ed è una responsabilità di lunga durata”.
Quando cadde il Muro di Berlino, nel lontano 1989, l’Europa orientale cominciò a emanciparsi dal regime comunista.
Il primo Bush incontrò Gorbaciov nel summit di Malta (2-3 dicembre 1989) e si accordò per rilasciare un comunicato congiunto della massima importanza dove, sulla base degli accordi raggiunti durante i colloqui, si concordava sul fatto che l’allora Unione Sovietica dovesse rinunciare a ogni intervento per sostenere gli agonizzanti sistemi comunisti dell’Est, mentre gli Stati Uniti s’impegnavano a non ricavare alcun vantaggio strategico dagli sviluppi politici conseguenti alla decisione del Cremlino.
Si trattò di un gentlemen’s agreement che allora non fu formalizzato per iscritto, ma i cui contenuti si possono evincere dal verbale sovietico del colloquio.
“Pacta sunt servanda” questo chiede il Presidente Putin, ed ha ragione!!!!
Il tradimento dell’«accordo di Malta» che è in atto non serve al mondo, tantomeno all’Europa, allora a chi serve?
Chi vuole la guerra per davvero?
Certamente lo scoppio di una vera guerra in quell’area permetterebbe molte azioni alla Cina nella sua area di massima influenza. Penso, per esempio, alla situazione di Taiwan da sempre a rischio di invasione da parte della Cina.
Noi “cittadini semplici” italiani ed europei, uomini e donne che hanno origini giudaico cristiane e traggono il loro pensiero dai socratici ed amano una visione dello stato laico basato sui principi illuministici, non possiamo accettare queste strumentalizzazioni e questi giochetti di un ceto dirigente fatto dai “più buoni”.
La pace è una cosa seria che non si strumentalizza sulla pelle di noi “cittadini semplici”.
Il “cattivone” non ha per niente torto marcio quando chiede agli USA il rispetto della parola data.
L’Europa dei più buoni si ricordi che la pace è un valore.
Ignoto Uno
21/02/2022
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