CARO AMICO TI SCRIVO 2 "Enrica Stanca" - ETTORE LEMBO NEWS

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CARO AMICO
TI SCRIVO…

(Riflessioni ordinarie, confidate ad un amico immaginario, riguardo il nostro periodo storico   “straordinario”).
È molto grave. Il trentatreenne professore di Rendo, Calabria, dopo un paio di giorni di atroci sofferenze è ancora in fin di vita. Si era dato fuoco, come un bonzo, davanti alla sua scuola, l’ultimo giorno di gennaio. Non è dato sapere il perché di tale tragico gesto e forse, davvero, non lo sapremo mai. Come non è dato saperne, ancora, il nome. Naturalmente gli sciacalli della notizia si sono subito scatenati, con mille illazioni, sulle possibili motivazioni di questo doloroso gesto: “Era un no-vax disperato per essere stato sospeso dalla scuola!” “Poveretto, forse un ragazzo con dei problemi! E chi ha dichiarato che era un no- vax ha vergognosamente cavalcato l’onda del dissenso  per portare acqua al proprio mulino!” Era… Era… Era! Ma, caro amico di penna, mi chiedo, è davvero così importante, oggi come oggi, sapere cosa ha portato un giovane, che muoveva i primi passi nella vita vera, a voler dare un taglio netto a tutto quello che aveva davanti a sé dandosi fuoco, dopo un bagno di benzina, davanti alla Caserma dei Carabinieri del suo Paese? Siamo autorizzati certamente a pensare di tutto in mancanza di dati certi. Forse lo aveva abbandonato la sua donna, forse era un ragazzo difficile, forse… ma qualunque sia stata la motivazione non possiamo non pensare che il momento storico che l’Italia (e mezzo mondo!) sta vivendo non abbia avuto il suo peso. Non occorre essere dichiaratamente NO VAX per poter capire che questo clima pesantissimo di caccia alle streghe, di paure spesso menzognere indotte con “olio di ricino” verbale, tutti i divieti, le proibizioni e gli obblighi di minore e maggiore gravità possano aver influito pesantemente sulla mente del giovanotto in questione. Dal numero dei suicidi, di violenza auto inflitta e di profondi disturbi psicologici al limite dello psichiatrico (basti parlare con un qualsiasi professore capace di fare due più due riguardo ai ragazzi delle sue classi) riguardo ai nostri ragazzi, si potrebbe agevolmente dedurre che la mano che ha acceso il cerino sul proprio corpo poteva essere quella di uno qualsiasi dei nostri figli… Forse non è solo una plausibile fragilità del professorino ad essere sul banco degli imputati oggi, ma ciò che la società gli ha tolto in questi ultimi anni. La prospettiva di una esistenza migliore, la certezza del domani, la possibilità di potersi costruire una vita di affetti in seno ad uno Stato di diritto che tutelasse i suoi interessi, il non avere la sicurezza di una Sanità che potesse curarti, e magari salvarti la pelle, senza discriminazione di categorie tra cittadini buoni e cattivi, in chi meriti le cure e chi invece debba abortire sul selciato di un parcheggio perché sprovvisto nell’urgenza di un qualche certificato verde. Uno Stato che oltre al rispetto delle proprie leggi ha perso quello di chi pensa che l’aspetto umano delle vicende sua infinitamente più importante di quello burocratico. Chissà cosa è passato in testa a questo giovane un secondo prima di compiere un gesto plateale quanto infinitamente tragico. Mah! Quello che sappiamo con quasi certezza è che, dopo la tempesta mediatica scatenata dall’evento, in pochi giorni tutto sparirà in un tremendo buco nero, la notizia fagocitata, digerita, dimenticata in men che non si dica per far posto al clamore del prossimo DCPM con nuove, incredibili e ignobili regole…. Ognuno vedrà in questa triste atto quello che vuole vedere. A me piacerebbe pensare a questo ragazzo come un coraggioso Jan Palach dei nostri tempi… Ma il tutto deve rimanere dentro i nostri cuori contriti mentre preghiamo per la sua salvezza. Fuori di noi c’è da auspicare solo un rispettoso silenzio.
Enrica Stanca
03/02/2022                           
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