VON DER LEYEN E BUROCRATI EUROPEI - ETTORE LEMBO NEWS

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Von der Leyen
e burocrati europei
decidono contro
la Russia,
forse sono troppo
lontani dai loro popoli?

Molti potrebbero considerare isteriche, perché incomprensibili e contrarie a tanti i principi che fino a prima della guerra Russo Ucraina sembravano inconcepibili, le decisioni che probabilmente prenderanno i burocrati europei a Bruxelles.
Il Presidente della Commissione Ue  Ursula Von der Leyen dice, "Prepararsi al possibile stop del gas russo", e continuando, "Porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi è solo il primo passo. L'aumento vertiginoso dei prezzi dell'elettricità sta mettendo a nudo i limiti dell'attuale struttura del mercato elettrico, che è stato sviluppato per circostanze diverse. Per questo stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell'elettricità".
Senza nulla togliere alla previsione espressa dell'esimio presidente, probabilmente ci si dimentica che le parole devono essere supportate dai fatti concreti e dalla reale possibilità di fare le cose in tempi immediati, quando si fanno annunci di tale importanza e gravità.
Per di più quando continuando asserisce: "In definitiva il modo migliore per sbarazzarsi dei combustibili fossili russi è accelerare la nostra transizione verso fonti energetiche verdi. "
Parole che devono trovare immediatamente riscontro nella realtà e che infatti destano fortissime preoccupazioni presso gli imprenditori, in particolar modo quelli tedeschi che paventano, nel caso di  una interruzione nella fornitura di Gas dalla Russia, un danno di elevate proporzioni tanto da far saltare tutto il sistema industriale della famosa "locomotiva tedesca".
Quando poi nel prosieguo la Von der Leyen dice, Putin non può vincere questa guerra: l'Ucraina deve vincere questa guerra", mettendo sempre più a rischio l'Europa." Oltre che esporsi schierandosi in maniera eccessiva, cosa che chi occupa certi ruoli così elevati, sarebbe opportuno evitasse, sembra dare un indirizzo fortemente ideologico.
Lo sanno bene i cittadini europei, fortemente esposti da queste decisioni, ed in particolare quelli italiani, sui quali gravano le ripercussioni delle scelte non idonee e forse avventate, che stanno pagando in particolare le popolazioni  delle fasce meno abbienti, e le piccole e medie imprese. Forse l'esimio presidente, insieme ad i suoi sostenitori, non tengono in considerazione le sofferenze dei cittadini che dovrebbero rappresentare?
Pensare di  "neutralizzare la capacità di ricatto della Russia e rafforzare le nostre capacità di azione." Come lei stessa asserisce, sembra essere un proclama che non trova riscontro in questo momento, per di più se si considera che l'essere arrivati a questo punto, potrebbe derivare da scelte errate e fatte dalla stessa classe politica che oggi, probabilmente con la stessa arroganza, sembra voler trascinarci nel baratro con altre scelte inappropriate.
Non ci sembra che la commissione Europea, cui purtroppo e legata fedelmente l'Italia, al contrario di vari altri stati che sono più attenti ad i propri interessi, stia facendo nulla per cercare uno spiraglio di pace. Anzi, secondo il Financial Times, sembrerebbe che  la Ue sia pronta a sospendere l'accordo con Mosca per i visti turistici.
E’ probabile infatti che nella riunione, prevista da martedì prossimo a Praga tra i ministri degli Esteri Ue, sia in discussione una sospensione dell'accordo del 2007 per limitare i permessi turistici ai cittadini russi. Per di più, sarà presente anche il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che non ci sembra abbia alcun titolo, se non quello di "controllare" che si alimenti una guerra che non ci appartiene.
La notizia è riportata dal  Financial Times, citando tre funzionari Ue secondo cui già nella riunione di Praga, al via martedì, i ministri degli Esteri Ue dovrebbero esprimere sostegno politico alla sospensione dell'accordo.
"È inappropriato che turisti russi passeggino per le nostre città, nei nostri porti turistici", ha detto un alto funzionario Ue coinvolto nei colloqui, citato sempre dal Financial Times.
E' evidente che questi alti funzionari fortemente legati alla burocrazia sembrano disconoscere completamente quella che viene definita l'economia di strada, che da la possibilità di vivere e sostenersi a migliaia di famiglie.
Tuttavia, non c'è consenso sulle misure aggiuntive che Bruxelles potrebbe adottare per ridurre il numero di visti Ue da rilasciare ai russi o per interromperne del tutto il rilascio, né su proposte come l'estensione di qualsiasi divieto ai cittadini della Bielorussia. Ed addirittura, sempre secondo il Financial Times, alcuni Paesi, tra cui proprio la Germania, hanno messo in guardia contro l'imposizione di un divieto assoluto per i cittadini russi.
Posizioni di pochi, quindi, che si ripercuotono su tutti, e  che devono fare riflettere, in particolar modo l’Italia, attualmente in campagna elettorale.
Campagna elettorale particolarmente seguita in Europa e in tutto il mondo, dai risultati apparentemente incerti, lo ricorda anche alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell, che asserisce, "Tutto il mondo seguirà con molta attenzione il risultato delle elezioni in Italia".
"Il mio ruolo mi impone di non avere inclinazioni per  parte politica ma non è un mistero che il premier Mario Draghi sia una persona dalle più alte credenziali europeiste e che è stato molto netto nel suo sostegno all'Ucraina", ha aggiunto Borrell. "Non so quale sarà l'attitudine del prossimo governo italiano perché non so quale sarà il prossimo governo", ha precisato rispondendo ad una domanda sui possibili timori per l'arrivo al potere dell'estrema destra.
Che sia una forma di avvertimento occulto se nell’incertezza si dovesse dispiacere il volere della Commissione Europea e non solo?
Ettore Lembo
30/08/2022
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