IN VATICANO SI STA MUOVENDO QUALCOSA? - ETTORE LEMBO NEWS

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In Vaticano si sta muovendo qualcosa?
E se alla fine qualche cardinale decidesse di convocare una conferenza stampa internazionale, cioè fatta a Roma ma aperta ai giornalisti di tutto il mondo, durante la quale si chiedessero le dimissioni di papa Francesco?

Potrebbe sembrare un sogno o un vaneggiamento pre-natalizio, ma a quanto pare non sono in pochi (finalmente!) in Vaticano a dirsi segretamente preoccupati per la piega che Bergoglio ha dato alla Chiesa nei dieci anni del suo pontificato. Non sono pochi, ma sono pressoché tutti impauriti, anzi terrorizzati di essere “rimossi” senza misericordia, appena si sapesse che uno di loro abbia espresso  un parere soltanto leggermente divergente rispetto ai pensieri demolitori  di Francesco: c’è chi si è impegnato a mettere in fila tutti i prelati che in questi anni il papa ha rimosso brutalmente e spesso  senza giustificazioni pubbliche, solo perché si sono permessi – ad esempio – di ricordare la bimillennaria tradizione della Chiesa e i suoi insegnamenti basati sulla Rivelazione a proposito della fedeltà coniugale, della peccaminosità dello stato dei divorziati risposati civilmente, della pratica della omosessualità come peccato contro natura, del transgenderismo come alterazione grave della creazione divina che ha voluto maschi e femmine. E così via. Provate a pensare cosa è successo al card. Muller, già stimatissimo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in una parola la figura di punta della teologia cattolica!
Siccome in diverse occasioni e con assoluta franchezza aveva espresso il suo parere ricordando la perennità degli insegnamenti della dottrina dogmatica e sacramentale della Chiesa, Francesco un bel giorno lo ha convocato nei palazzi apostolici e senza alcun ritegno lo ha sollevato dal suo incarico di garante della ortodossia teologica della Chiesa, trascurando il fatto che fosse tra i più stimati da Giovanni Paolo II e soprattutto da Benedetto XVI. Come avesse licenziato un uscere infedele ….
Stessa cosa col card. Burke, altra figura di spicco a livello mondiale: di colpo è stato privato della dignità cardinalizia, gli è stato tolto l’appartamento e lo stipendio, in una parola: dopo oltre 40 anni di servizio indefesso alla Chiesa, quale luminare della fede e del diritto canonico,  è stato “sbattuto fuori”, con l’unico torto di “dire pane al pane e vino al vino” e quindi di avere urtato la suscettibilità del “sovrano”.
Inutile citare gli innumerevoli e stucchevoli appelli di Francesco per l’ “accoglienza” dei migranti, per lo più islamici e quindi nemici giurati della Chiesa, con la conseguenza che vescovi e clero più opportunistici si sono sentiti in dovere di prediligere (e finanziare) gli arrivi sui barconi piuttosto che di educare i fedeli a una prudente azione di integrazione, vero argine all’ “invasione” programmata dell’Europa da parte di centinaia di migliaia di migranti irregolari.
I casi come questi di persecuzione degli oppositori di Francesco sarebbero numerosi e vengono opportunamente camuffati dalla stampa amica di Bergoglio come rimozione di elementi “conservatori” che non accettano le novità dello “Spirito” (sic!) che questo papa avrebbe introdotto nella Chiesa.
Ormai i vertici della Santa Sede sono piegati alla logica “inclusiva” voluta dal “Sovrano assoluto” che la governa. Omosessuali e transgender, senza contare i divorziati in condizione adulterina, sono stati promossi a padrini e madrine di battesimi oltre che a credibili testimoni di nozze! Se un vescovo tradizionalista come mons. Strickland in Texas osa dire che la cosa non va, viene immediatamente rimosso con una comunicazione trasmessagli dal Nunzio vaticano negli Usa, mons. Pierre, il quale lo rimprovera che “ non esiste il deposito della fede” cui Strickland si è richiamato …
Lo stesso avviene sul tema del “cambiamento climatico”, attorno al quale il papa ha mostrato di piegarsi completamente alla logica degli ambientalisti più spinti, promuovendo l’obbligatorietà morale di sottomettersi al linguaggio e alle decisioni della lobby green, con tutto ciò che ne deriva in termini di enormi spese per passare alle auto elettriche, alle case coibentate, ai pannelli fotovoltaici, alla eliminazione delle fonti fossili e così via. Una moderna schiavitù ambientalista, mentre Francesco sull’altro lato – quello della fede – indica le tribù amazzoniche e la loro divinità femminile Pachamama come la “nuova Maria” inclusiva e rispettosa dell’ambiente ….
E’ chiaro che con tali posizioni estreme, teologicamente divergenti, assurde per molti versi,  viene meno tutto l’insieme degli insegnamenti teologici e magisteriali di duemila anni di storia della Chiesa: se questo “deposito” non c’è e la verità nuova consiste nel fatto che lo Spirito Santo parlerebbe in ogni epoca al popolo, mutando i suoi insegnamenti di volta in volta secondo le diverse sensibilità storiche, allora non avrebbe più senso nemmeno rifarsi ai Dieci Comandamenti! Questi infatti sarebbero degli insegnamenti che Dio avrebbe dato al popolo ebraico vagante nel deserto del Sinai ma solo “per quell’epoca” e non per l’eternità!
Da qui il fatto che non si parli più – sotto Francesco – di “peccato”. Tale parola è stata di fatto abolita dal linguaggio ufficiale della Chiesa, almeno nei discorsi del papa e dei suoi principali collaboratori: si preferisce il termine “fragilità” o “debolezza”, così che la cura non è più la confessione sacramentale e l’impegno a cambiare vita, bensì il ricorso a consulenze psicologiche per trovare giustificazioni interiori e continuare a comportarsi … in maniera peccaminosa, senza però provare un senso di colpa.
Si spiegherebbe in questo senso il tentativo emerso tra le pieghe del Sinodo sulla sinodalità concluso da poche settimane, di “sdoganare” l’omosessualità come non più un peccato grave bensì una condizione di natura che non vada corretta. Il papa lo ha fatto capire chiaramente invitando più di una volta in Vaticano delegazioni di omosessuali e di trans ai quali avrebbe detto di “continuare così che Dio vi ama così come siete”.
E che dire delle rivelazioni dell’autore del libro “Il Papa dittatore” che nei giorni scorsi ha rilasciato una lunga intervista nella quale richiama i tratti caratteriali, psicologici e spirituali di Bergoglio dai quali emergeva sin dai lontani decenni della sua attività in Argentina un carattere spigoloso, violento, aggressivo e incline a dire parolacce (sembra incredibile, ma pare continui tuttora nelle sacre stanze …). Ma soprattutto emergeva che l’allora superiore di Bergoglio nella Compagnia di Gesù, quando gli fu presentata dalla Santa Sede l’ipotesi di farlo vescovo, si oppose notando l’instabilità caratteriale del candidato e le potenziali conseguenze negative rispetto alla gestione del clero e dei fedeli. Tale “report” sarebbe stato presente in copia negli archivi dei gesuiti a Roma ma poi, curiosamente, una volta eletto papa, i documenti sarebbero “spariti” ad opera di qualche manina amica ….
Alla luce di tutto questo e delle voci (flebili, ma per fortuna filtranti fuori dalle mura leonine) di chi vedrebbe di buon occhio una richiesta di impeachment per Bergoglio (come è successo a Trump e Biden, tanto per dire che non sarebbe in assoluto una novità e nemmeno uno scandalo per personaggi famosi) sembra comincino a prendere spazio nei palazzi  vaticani seri dubbi su come stia procedendo la Chiesa.
Assisteremo mai a una tale conferenza stampa per l’impeachment di Francesco? Forse no, però qualcosa si muove comunque, se – come sembra – qualche “bene informato” riferisce che dentro il Vaticano anche tra alcuni fedelissimi di Bergoglio c’è chi comincia a temere che un tale personaggio umbratile e imprevedibile stia diventando troppo pericoloso ….
Il Credente
17/12/2023
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