L'INSTABILITA' E..... - ETTORE LEMBO NEWS

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L'instabilità e
la dubbia  credibilità'
del presidente USA
rischia di trascinare
l'Europa con in testa
l'Italia, nel baratro.

Sono trascorsi appena un paio di giorni dall'incontro tra Antony Blinken e Xi Jinping, dove si e cercato, con un certo successo, di smorzare le tensioni tra USA e Cina.
Mai le relazioni tra i due paesi avevano raggiunto un punto così  critico come prima del viaggio in Cina di Blinken.
Un sospiro di sollievo, dopo le tensioni derivate dalle esercitazioni militari della Cina, insieme alla Russia nel Pacifico.
Il leader cinese: "Incontro molto positivo, fatti progressi". Il segretario di Stato Usa: "D'accordo su necessità di stabilizzare rapporti"
"interessi transnazionali condivisi". Stati Uniti e Cina hanno un "obbligo" di gestire le relazioni "in modo responsabile", ha detto il segretario di Stato Usa.
Ma ecco una incredibile, quanto mai inopportuna, affermazione di Biden che definisce Xi Jinping  un dittatore,  mette a rischio tutto il lavoro svolto.
Joe Biden, Presidente USA, ha dato del dittatore a Xi Jinping durante un evento per una raccolta fondi elettorale in California, commentando la vicenda dei palloni spia cinesi abbattuti sui cieli americani. Il tutto, per appunto, poco dopo la missione del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, per ricucire i rapporti bilaterali.
Non si è certo lasciata attendere la risposta di Pechino.
I giudizi di Joe Biden, che in appuntamento elettorale ha aprostrofato il suo omologo Xi Jinping come un "dittatore", sono "assurdi e irresponsabili", violando la "dignità politica della Cina". Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano. "La Cina esprime disappunto e forte opposizione", ha aggiunto Mao.
Ma, non e' la prima volta che il presidente Biden si lascia "sfuggire" affermazioni offensive e certamente non consone ad un Capo di stato di una potenza internazionale come gli USA.
Ricordiamo le espressioni di scontro proferite contro Putin, che difficilmente potranno essere rimodulate, almeno forse, fin quando Biden restera'  presidente USA.
Un Biden, forse innervosito dai due reati fiscali e un reato per possesso di armi del figlio che proprio in questa settimana ha patteggiato, forse per evitare il carcere.
Hunter Biden, infatti, ha raggiunto un accordo preliminare con i procuratori federali per dichiararsi colpevole di due reati minori di evasione fiscale e di uno legato al possesso di una pistola, in base a condizioni che gli eviterebbero il carcere: lo riferisce il Washington Post.
L'accordo deve essere però approvato da un giudice federale.
L'accordo riguarda la presunta evasione di 1,2 milioni di dollari nel 2017 e 2018.Hunter Biden inoltre dovrebbe ammettere di aver mentito nascondendo di aver fatto uso di droga per acquistare un'arma. Complessivamente i procuratori dovrebbero raccomandare due anni di libertà condizionata e una misura alternativa che consentirà al figlio del presidente di veder cancellata l'accusa per l'arma alla fine del periodo stabilito.
In tanti così si chiedono chi "governi" negli USA, e come sia possibile che il Suo presidente possa essere coinvolto, anche se indirettamente, in tali incresciose responsabilità?
Non dimentichiamo tutto ciò che e' venuto fuori dal Lap Top del figlio, di cui sembra si cerchi di occultare, oltre il mai risolto mistero dei brogli elettorali.
Non si sta certo parlando di uno stato marginale, ma di una delle più grandi potenze mondiali.
Un presidente che potrebbe condizionare il destino del mondo.
Un presidente che ha già condizionato il destino dell'Europa ed in particolare dell'Italia, contro la Russia attraverso l'Ucraina.
Tanti così si chiedono come sia riuscito a diventare Presidente e chissà se verrà riconfermato alle prossime elezioni.
Alle troppe ombre, ad oggi mai chiarite, se ne aggiungono così altre, oltre ad i "bizzarri" comportamenti e le "inopportune" affermazioni che ci fanno porre la domanda: cosa si cela dietro tutto ciò?
Ettore Lembo
22/06/2023





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