AMATO A RIMINI - ETTORE LEMBO NEWS

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Amato a Rimini:
“Politica non all'altezza” e
“ingiusto negare
la verità scientifica”

A Rimini, c’è stato anche il Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato.
Prima di dare spazio ad alcuni politicanti, solo quelli invitati e dopo aver presentato le liste dei candidati così promuovere la loro scontata "propaganda politichese", si sono alternati all'ormai noto appuntamento del Meeting di Rimini organizzato da Comunione e liberazione, personalità come il Presidente della Repubblica Mattarella, il Presidente del Consiglio Draghi di cui abbiamo disquisito nei giorni scorsi, ma anche il Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, di cui stranamente poco si è parlato.
Quest'ultimo nel suo discorso inerente al tema della giornata cui ha partecipato, "democrazia e verità",  ha toccato vari punti significativi ed importanti, evidenziando  con affermazioni forti e discutibili, alcuni concetti che potrebbero cambiare anche la costituzione e che ci dovrebbero far riflettere per la loro complessa e difficilmente accattabile interpretazione.
La prima fortemente rivolta alle persone impegnate in politica, anche se in questo momento hanno un ruolo dedicato alla propaganda, essendo in campagna elettorale.
“Ho stima per chi si occupa di politica e la fa, quale che sia il nome che porta. Ma non posso non constatare che, per le ragioni che hanno portato alla fine dei grandi aggregatori sostituendoli con altri fondati su ideologie e estremismi che dividono piuttosto che unire, per come è ora, la politica non sia attrezzata per il compito immane che abbiamo davanti”.
E continuando, “Una politica con fragilità strutturale, più capace a seguire che a guidare”.
Espressioni forse da tanti condivise, ma che forse pochi hanno la possibilità di esprimerla così pubblicamente come può il Presidente Amato, sintetizzandola, affinché la si renda più fruibile: "Politica fragile, non all'altezza del suo compito".
Espressione, l’ultima, che forse sembra essere premonitrice di ciò che il futuro ci riserva nell’immediato, prescindendo dall'esito di questa tornata elettorale, certamente discussa e discutibile, di cui sono tangibili i dubbi su ciò che si dovrà fare, ma che sembra non potrà essere fatto in quanto non si guardano gli interessi della popolazione, ma interessi economici di pochi.
Da qui il grande monito del Presidente Amato, che pur se con grande rammarico, perché forse usato in maniera distorto, sembra essere ampiamente condiviso quando aggiunge: "le vite individualizzate sono diventate domande, aspettative, pretese di diritti individuali".
Facendo un chiaro riferimento alla trasformazione che hanno subito coloro che si dedicano alla politica, dove i principi ed i valori hanno lasciato il posto ad interessi.
Bisogna prestare attenzione, poiché destano grandissima preoccupazione, le parole dello stesso quando affrontando il tema scientifico: "negare le verità scientifiche è ingiusto".
Frase dove il Presidente unisce, con oratoria abilità, la politica alla scienza, alimentando tuttavia quella forte contrapposizione in essere tra la popolazione Italiana, che ha creato non pochi dissapori e tensioni, di cui si attende un esito in giudizio, proprio dalla Corte Costituzionale di cui Amato ne è il Presidente.
Forse si vuol preparale la popolazione ad uno stravolgimento costituzionale e non solo?
Così infatti continua, nella Sua Retorica esposizione:  “Ma se la politica non basta e se ancora questa è una democrazia in cui la persona ha un senso”, ha sottolineato il presidente, “tutti sono una risorsa. Dobbiamo affidarci alla scienza, ma questa deve farsi riconoscere la credibilità necessaria”.
Da qui asserisce con determinazione: “Ci vogliono comportamenti più sobri e distaccati rispetto a quelli tenuti durante la pandemia. La scienza procede anche per errore, ma all’interno del proprio lavoro e si tiene lontano dal mondo del verosimile”, e continuando,
"le verità vengono dalla scienza e dalla conoscenza. Negarle significa entrare nel ‘non giusto’".
“Siamo davanti a un compito difficile: assicurare la sopravvivenza del pianeta e di chi ci vive ".
"Ci saranno cambiamenti nelle energie che usiamo, nelle nostre vite, e avremo nuove regole da osservare”. Parafrasando su l’uso della mascherina per affrontare la pandemia, dice Amato, “e stata una regola fatta osservare a tutti per poter essere efficace, “dovremo moltiplicare per mille questi casi”, ammonisce il presidente Amato che pone la domanda: “Come fa una democrazia a garantire l’osservanza delle regole? Manda i vigili? Lo farà in un caso. Ma se lo facesse sempre, non sarebbe più una democrazia, ma un autoritarismo”. Ecco allora lo specifico della democrazia, dove “si osservano le regole per convinzione, non per costrizione”.
Una grande circonlocuzione che forse lascerebbe presagire quale indirizzo prenderà la decisione che tutti attendono a fine novembre e che risponderà ai quesiti posti in essere contro alcuni provvedimenti legislativi ritenuti dalla popolazione, da giuristi di vario rango contrari alla costituzione ed ai diritti umani.  Provvedimenti cui oggi sentenze di tribunali, intervenendo nei singoli casi, risultano essere contrari al volere del legislatore.
Sarà forse una decisioni che metterà definitivamente fine alle numerose conflittualità, ma che rischiano di stravolgere principi cardini della costituzione e Diritti Umani.
Forse bisogna valutare con estrema attenzione quando si asserisce che la democrazia impone delle regole per convinzione, alterando quegli equilibri cui nemmeno la scienza, in quanto tale, ha certezze.
E' la forte preoccupazione anche di quel mondo scientifico sanitario, che ignorato e non ascoltato pone forti dubbi, su norme così impositive e nel pieno rispetto della scienza che è dubbio.
La scienza non può essere l’assoluto.
Una ingerenza così forte della politica, o presunta tale trasformerebbe infatti la scienza in Dogma,  attribuendole una identità ideologica che non potrebbe più essere chiamata scienza.
Questione posta finanche da Presidenti di Ordine dei Medici i quali si sono trovati a dover affrontare il difficile, se non in questo caso impossibile, compito di garante le leggi dello stato e quel giuramento che distingue proprio l’arte medica che è il “giuramento di Ippocrate”. Giuramento che impone di elargire cure a tutti “in scienza e coscienza”, e dove la conoscenza ha la sua percentuale di dubbio, tanto che non costituisce verità. Verità cui il Presidente Amato sembrerebbe voler imporre quando dice: "le verità vengono dalla scienza e dalla conoscenza," aggiungendo poi, "Negare le verità scientifiche è ingiusto".
Quindi preoccupazioni forti quelle del mondo scientifico che hanno accompagnato gli Italiani negli ultimi due anni, dove la scienza sembra essere diventata un “dogma religioso” in mano a qualche tecnocrate forse aspirante politicante.
Per di più, le affermazioni del Presidente della Corte Costituzionale, accrescono la preoccupazione in essere, dal momento, che si affiancano alle affermazioni del Ministro Speranza, in particolare all’ultima intervista rilasciate durante la partecipazione al programma "mezz'ora in più” andata in onda su Rai 3 domenica 21 Agosto, quando ha parlato di primato del diritto alla salute e di evidenza scientifica. Evidenza, ancora una volta, messa fortemente in discussione dagli scienziati su vari fronti, nazionali ed internazionali, che ammettono margini di errori, non sempre documentati, ma sembrano essere sempre più frequenti. Grave la convinzione del ministro quando asserisce che la campagna di vaccinazione deve andare avanti con forza, e non in libertà, e che l’evidenza scientifica continua ad essere fondamentale sui vaccini e non si deve arretrare nemmeno di un millimetro, nonostante approfondimenti scientifici stiano mettendo in discussione la validità delle scelte fatte.
Preoccupazioni ancor di più alimentare da norme ventilate dalla Commissione Europea, di cui sembra essere molto in linea con il Presidente Amato, per di più con lo spettro di ulteriori pandemie.
Forse sta cercando di addolcire quelle imposizioni, cui lo stesso Presidente Amato parrebbe definire "dittatura", ma che forse fanno comodo a qualcuno, e incurante del dubbio che la scienza pone, e si vogliono rendere obbligatorie?
Ettore Lembo
27/08/2022
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