Metti una giornata al mare
LA REDAZIONE DI ETTORELEMBONEWS
AUGURA A TUTTI I LETTORI UN FRESCO
E GODEVOLE "BUON FERRAGOSTO"

Hai faticato tutto l’anno, sopportato sveglie crudeli, traffico urbano e promesse di ferie migliori. Finalmente ci sei. Ombrellone, telo, crema solare, un libro che non leggerai mai e lui: Fido, il tuo cane, entusiasta come se dovesse incontrare Vasco Rossi.
Il sole è alto, la sabbia brucia, e tu ti piazzi a pochi metri dalla riva, in quella che ti sembra un’oasi di tranquillità. Peccato che la tranquillità sia un concetto relativo, soprattutto se a pochi metri da te c’è una famiglia con tre bambini urlanti che corrono avanti e indietro lanciando sabbia come se dovessero imbottire sacchi per l’alluvione. Uno ti pianta una paletta sul piede. Nessuna scusa, solo sabbia in bocca e occhiate sfuggenti dei genitori che fanno finta di non vedere.
Il cane, per parte sua, osserva la scena con la pazienza di un santo. Ma attenzione: portare un cane in spiaggia non è come portare un plaid al parco. Serve preparazione, informazioni aggiornate e un minimo di diplomazia, perché in Italia ogni Comune fa un po’ come gli pare.
La legge nazionale tace. A parlare sono le ordinanze locali. Se non c’è un cartello esplicito (con numero, data e firma), il divieto vale quanto un castello di sabbia alla prima onda. Ma meglio verificare prima di sfoderare la paletta. Ci sono spiagge dog-friendly attrezzate con doccette e ciotole, altre che ti guardano male anche se hai solo una stampa di San Bernardo sulla maglietta.
Fido deve essere tenuto al guinzaglio, massimo un metro e mezzo, e la museruola va portata con sé, anche se non la indossa. Non è una questione di stile, ma di legge. E, soprattutto, di buon senso. Perché non tutti amano i cani e qualcuno, al minimo abbaio, potrebbe gridare allo tsunami emozionale.
Intanto, a pochi metri da te, due adolescenti hanno iniziato a giocare a racchettoni. Prima piano, poi con la foga di Wimbledon. La palla ti sfiora il naso e cade nella ciotola del cane. Loro ridono. Tu meno. Non esiste un divieto nazionale sul gioco in spiaggia, ma l’occupazione stabile del suolo – come i campi improvvisati da beach volley – è vietata senza autorizzazione. E, fidati, nessuno ha chiesto il permesso.
A proposito di regole: il tuo cane, educatissimo, fa pipì su una duna lontana da occhi indiscreti. Bravo. Tu, da persona civile, versi un po’ d’acqua e bonifichi il tutto. Ma non tutti lo fanno. E allora ti capita di vedere genitori che lasciano i bambini scavare trincee là dove un’ora prima... meglio non sapere.
I rifiuti? Raccolti con attenzione, dici tu. Certo. Ma poi trovi mozziconi di sigaretta conficcati nella sabbia come reliquie archeologiche e bottiglie semi-sepolte con tappo a vista, tipo iceberg della maleducazione. Ricordi che le spiagge premiate con la Bandiera Blu sono valutate anche per la gestione dei rifiuti e la pulizia dell’arenile. Ma oggi, quella bandiera, pare sia in ferie anche lei.
E allora respiri. Guardi il mare. Fido accanto a te, sabbia ovunque, un bambino piange perché il ghiacciolo è caduto sul tuo telo, e tu, con un gesto lento, torni a leggere la prima riga del libro. Ancora. Per la quinta volta.
Ma, in fondo, è estate. E questa giornata al mare – con i suoi rumori, i suoi eccessi, le sue disattenzioni – ha un sapore strano ma autentico. Come una granita sciolta.
L’importante è ricordare che, anche in vacanza, convivere è il verbo più difficile. Eppure, l’unico che valga davvero la pena coniugare.
Luisa Paratore
15/08/2025
Fonti
*Wise Society, “Cane in spiaggia: regole, divieti e consigli”,
Clinica La Veterinaria, “Cani e spiaggia: regole e divieti”,
* Wikipedia, “Bandiera Blu”,
Adnkronos, “Spiagge: dall’accesso con i cani al gioco a pallone, il vademecum dei diritti dei bagnanti”,
SkyTG24, “Spiagge libere: cosa si può fare e cosa è vietato fare”,
Pet Academy, “I rischi per il cane in spiaggia”,
Dog Coach, “I cani in spiaggia: cosa dice la legge”,