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ROMA, CASALOTTI CENTRO ACCOGLIENZA....A SORPRESA - ETTORE LEMBO NEWS

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Roma, Casalotti centro accoglienza  ...
“a sorpresa”

A Roma, quartiere Casalotti, si sperimenta l’ennesima declinazione del teatro istituzionale: un nuovo centro di accoglienza aprirà a fine agosto, ma neppure il Municipio ne era informato. La presidente Sabrina Giuseppetti lo ha appreso “da rumors”, come si legge su Fanpage, certificando che la comunicazione ufficiale tra Campidoglio e periferia è ormai ridotta a chiacchiericcio da corridoio.

La collocazione accanto a una scuola elementare ha acceso l’indignazione dei residenti, che hanno raccolto oltre novecento firme in pochi giorni, come documentato da Il Marforio. E intanto Fabrizio Santori, capogruppo della Lega, denuncia che il progetto non è isolato ma parte di un piano più ampio: nove centri sparsi per la città, finanziati con fondi PNRR, come riportato da Mondo Reale.

Il dettaglio non marginale è proprio questo: i fondi europei destinati a resilienza e crescita diventano in Italia un passepartout per qualsiasi operazione, dall’asfaltatura di emergenza al restyling improvvisato, fino alla trasformazione discreta di interi quartieri. La Corte dei Conti, nella sua relazione 2024, ha già segnalato che la gestione del PNRR sconta una frammentazione che ne mina l’efficacia. Casalotti diventa così l’ennesimo caso da manuale: risorse straordinarie spese senza un percorso di condivisione né un minimo di chiarezza.

La gestione è affidata alla Croce Rossa Italiana, che svolge il suo ruolo con disciplina, ma in un silenzio che stride. Nessuna informazione precisa sui numeri, sulla tipologia degli ospiti, sulle modalità operative. Come ricordato da Fanpage, i sopralluoghi non hanno colmato il vuoto di informazioni, confermando che la trasparenza resta un concetto opzionale.

Nel frattempo, le grandi agenzie nazionali non hanno battuto ciglio. Nessuna nota ANSA, nessun dispaccio Adnkronos: quasi che il centro fosse invisibile persino ai radar della stampa ufficiale. Un silenzio che alimenta la sensazione di un copione studiato per non disturbare, confidando nell’indifferenza di un agosto romano sonnacchioso.

Il paragone con l’Europa è inevitabile. In Francia, la legge impone la concertation publique per l’apertura di centri di accoglienza: assemblee pubbliche, dossier trasparenti e audizioni dei residenti sono passaggi obbligati. Non sempre risolvono i conflitti, ma almeno i cittadini sanno cosa accade sotto casa loro. A Roma, invece, la concertazione assume la forma di un annuncio improvviso, condito da petizioni, proteste e un Municipio messo di fronte al fatto compiuto.

Casalotti ospita già dal 2007 il Centro Enea con circa quattrocento posti. Aggiungerne un altro, senza pianificazione né confronto, significa ignorare del tutto l’impatto sociale e urbanistico su un quartiere già saturo. Ma la Capitale sembra aver fatto della “governance del silenzio” la propria cifra stilistica: un metodo che trasforma i cittadini in spettatori sgomenti, i fondi europei in moneta di scambio politica e la Croce Rossa in comprimario inconsapevole.

Roma conferma così la sua vocazione non solo a capitale d’Italia, ma anche a capitale dell’improvvisazione istituzionale. E mentre l’Europa procede con processi partecipativi, qui l’accoglienza diventa una sorpresa ferragostana: meno trasparente, certo, ma indubbiamente più teatrale.

Luisa Paratore
Roma, 20/08/2025

Fonti

Fanpage, “A fine agosto a Roma apre un centro di accoglienza di cui nessuno sa niente, neanche il Municipio”, 18 agosto 2025.
Il Marforio, “Roma, polemica a Casalotti Boccea: oltre 900 firme contro il nuovo centro d’accoglienza del Comune”, agosto 2025.
Mondo Reale, “Roma sicurezza, Santori (Lega): no al nuovo centro di accoglienza a Casalotti”, 17 agosto 2025.
Corte dei Conti, Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, 2024.
European Migration Network, Annual Report on Migration and Integration Policies, 2024.
Ministère de l’Intérieur (Francia), Guide pratique de la concertation publique pour les centres d’accueil, 2023.
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