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CARNEVALE APRILIANO - ETTORE LEMBO NEWS

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CARNEVALE APRILIANO

NEWS > AGOSTO 2025
Carnevale Apriliano, ovvero: “Quando la burocrazia tenta di strappare la nostra cartapesta”

Il Carnevale di Aprilia, creatura di cartapesta e di passione popolare, rischia di essere ridotto a una nota a piè di pagina nei registri contabili. Non più festa di popolo, ma fastidio amministrativo; non più patrimonio culturale, ma spesa da liquidare come un banale affitto. Così arriva la richiesta di 41mila euro per l’uso dell’autoparco comunale: cifra che stride come una trombetta di carnevale nel bel mezzo di un requiem.

Eppure, stiamo parlando di una tradizione viva da oltre mezzo secolo, che ha visto crescere generazioni intere sotto le maschere allegoriche e i carri allegorici, capaci di raccontare con ironia i vizi e le virtù della società. Solo quest’anno più di mille studenti delle scuole cittadine hanno sfilato lungo le strade, segno che il Carnevale non è un capriccio folclorico, ma un laboratorio sociale, un esercizio di comunità, un’occasione per educare alla creatività e al senso di appartenenza. Ma la fantasia, si sa, raramente trova spazio nei faldoni protocollati.

Aprilia è città giovane e multietnica, una tavolozza di lingue e culture diverse che convivono e che, nel Carnevale, trovano il loro palcoscenico naturale. È lì che un bambino rumeno indossa con orgoglio una maschera italiana, che una bambina indiana danza tra i coriandoli, che la voce di chi è nato qui si intreccia con quella di chi è arrivato da lontano. Un piccolo miracolo di integrazione allegorica che nessun decreto potrebbe codificare.

Chi oggi si trova a gestire la città non porta colpe antiche né ambizioni di gloria, ma il compito di amministrare. È proprio per questo che ci si augura che prevalga il buon senso: non ridurre la cartapesta ad atto da ufficio, non confondere un patrimonio collettivo con una scadenza contabile. La funzione dei commissari è quella di traghettare, e sarebbe auspicabile che traghettassero Aprilia non verso il Carnevale del Nulla, ma verso il riconoscimento del valore di questa tradizione.

Perché il rischio è chiaro: un Carnevale fatto di carri invisibili, coriandoli immaginari, applausi registrati e maschere fantasma. Uno spettacolo degno del miglior teatro dell’assurdo, ma con un biglietto che nessuno desidera pagare.

Il Carnevale Apriliano è il cuore festoso della comunità, un patrimonio identitario che non può essere smantellato. Chi riduce questa tradizione a una questione di fatture e bollette rischia di passare non come custode della città, ma come l’amministratore che ne ha spento la luce più colorata.

Senza Carnevale, Aprilia non sarebbe semplicemente più grigia: sarebbe più povera, culturalmente ed emotivamente. E forse la cartapesta, che pure è fragile, resisterà più a lungo della memoria di chi ha avuto la brillante idea di trattarla come semplice carta straccia.

Luisa Paratore
Roma 31/08/2025
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