QUANDO UN VOTO PESA PIU' DELLA VITA
NEWS > AGOSTO 2025
Quando un voto pesa più della vita: riflessioni su una giovane esistenza spezzata

La morte della ragazza di diciassette anni diventa un monito: imparare ad ascoltare i silenzi dei nostri figli è oggi un dovere civile e umano.
Non è soltanto cronaca: è una ferita che si apre nel cuore di una comunità intera. La tragedia della ragazza di diciassette anni precipitata dal balcone della sua abitazione a Latina, forse travolta dal peso insostenibile di una bocciatura, non può essere ridotta a un dato di cronaca nuda e fredda. È una storia che interpella la coscienza di ognuno di noi, come genitori, come educatori, come cittadini.
Un esame fallito, una bocciatura ripetuta, possono diventare — nella percezione fragile di un’adolescente — un marchio indelebile, una sconfitta che si dilata fino a trasformarsi in fallimento esistenziale. È qui che il mondo degli adulti dovrebbe farsi argine, presenza, ascolto. Perché un voto non vale mai più della vita, e nessuna caduta scolastica può tradursi in una condanna definitiva.
L’adolescenza è un’età di mutamenti profondi, un passaggio sospeso tra l’infanzia e l’età adulta, in cui ogni successo e ogni delusione assumono contorni assoluti. Come ricorda il Centro Psiche, «l’adolescenza non è una malattia, ma una stagione tormentata della crescita che chiede presenza e cura». Non sempre i ragazzi hanno le parole per esprimere il loro dolore: accade allora che il corpo diventi il megafono di quel grido inascoltato. «I ragazzi usano il corpo come megafono del dolore perché non riescono a trovare le parole», spiegano gli esperti del Minotauro, centro specializzato in età evolutiva.
A questo si aggiunge la pressione silenziosa dei social, che diventano spesso lo specchio di un’anima inquieta. Una recente indagine ha evidenziato che «gli adolescenti con ansia o depressione trascorrono in media 50 minuti in più al giorno sui social», quasi alla ricerca di uno sguardo esterno che confermi un valore che dentro di sé non riescono più a percepire.
Non possiamo più ignorare i segnali, i silenzi, i ritiri improvvisi, le ferite invisibili dei nostri figli. Non basta la prevenzione enunciata nei programmi: serve la presenza costante di adulti capaci di ascolto empatico, capaci di trasmettere a chi vacilla che nessuna caduta è senza ritorno. Il pedagogista Carl Rogers ci ha insegnato che soltanto accettazione, empatia e congruenza aprono spiragli dove tutto sembra chiuso.
Il nostro cordoglio per questa giovane vita spezzata non può restare sterile. Deve farsi impegno, deve farsi promessa: che mai più un adolescente debba sentirsi così solo da non trovare la forza di restare. Alla sua famiglia va la più profonda vicinanza. A noi tutti, la responsabilità di custodire meglio il futuro fragile e prezioso che i nostri ragazzi incarnano.
Luisa Paratore
Roma 31/08/2025
Fonti
ANSA – 17enne precipita dal balcone e muore, era stata bocciata (30 agosto 2025)
Centro Psiche – Crisi adolescenziale: quando diventa un disagio psicologico
Minotauro – Adolescenti: se il corpo è il megafono del dolore
La Repubblica – Ansia e depressione: gli adolescenti che ne soffrono passano più tempo sui social (6 maggio 2025)