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ADDIO A PIPPO BAUDO - ETTORE LEMBO NEWS

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Addio a Pippo Baudo,
il Re della Televisione italiana ù

Si è spento oggi, a Roma, all’età di ottantanove anni, Pippo Baudo, siciliano autentico nato a Militello in Val di Catania, re indiscusso della televisione italiana. Con lui non se ne va solo un conduttore, ma un pezzo di storia nazionale, un narratore di canzoni, sorrisi e gesti che hanno saputo fare della televisione un luogo d’incontro più che un semplice schermo.

Per decenni lo abbiamo visto entrare nelle nostre case con quell’aria al tempo stesso solenne e familiare: la postura da cerimoniere e l’occhio che brillava come a dire “state tranquilli, ci penso io”. Baudo era così: un pilastro, un’istituzione vivente, eppure mai distante. Forse perché dietro al conduttore impeccabile c’era il ragazzo di provincia che non smetteva di divertirsi del suo stesso mestiere.

Chi può dimenticare il Festival del 1995, quando un uomo minacciò di lanciarsi dalla galleria dell’Ariston? Pippo lo convinse a scendere, con calma e fermezza. Qualcuno disse che avrebbe potuto condurre persino un colpo di stato restando impassibile. E in effetti, anche di fronte a situazioni imprevedibili, la sua compostezza non vacillava mai: un presentatore così lo avresti voluto anche alle riunioni di condominio.

Ma Baudo era anche capace di ridere di sé. Come nel 1990, quando una torta in faccia durante Gran Premio lo trasformò in bersaglio di comicità nazionale: lui, lontano dall’offendersi, seppe cavalcare la gag, restando un signore. E poi l’indimenticabile gaffe del 1997, quando annunciò la morte di Nunzio Filogamo che, con gran gusto per la scena, riapparve poco dopo vivo e sorridente. Pippo ci rimase male, ma l’Italia intera sorrise con lui.

Con la stessa leggerezza, seppe dire stop a Louis Armstrong a Sanremo nel 1968, quando il gigante del jazz voleva trasformare il Festival in un concerto privato da 45 minuti. Non c’è maestro d’orchestra che abbia mai alzato la bacchetta con tanta autorevolezza e tanta ironia.

Il soprannome “Superpippo” gli calzava a pennello. Non tanto per i poteri sovrumani, quanto perché sembrava davvero non stancarsi mai: presente, instancabile, un gigante che non aveva bisogno di mantello per far volare la televisione italiana. Scoprì talenti come Laura Pausini, Giorgia, Andrea Bocelli, Lorella Cuccarini, e la lista è talmente lunga che sembra un’intera discografia: la sua capacità di individuare stelle era un dono raro, esercitato con la naturalezza di chi sapeva di avere buon occhio e grande cuore.

Oggi, senza di lui, la televisione sembra un po’ più orfana, eppure ricca di ciò che ci ha lasciato: la misura della professionalità, la forza della presenza, il coraggio dell’ironia. In fondo, se c’è una lezione che Baudo ha dato a tutti, è che anche nei momenti solenni si può sorridere, e che la serietà non è mai seriosità.

Così lo salutiamo: con gratitudine, con affetto, e con quel mezzo sorriso che lui stesso avrebbe approvato. Addio, Superpippo: hai insegnato che il sipario si chiude, ma lo spettacolo resta.

Luisa Paratore
Roma 18/08/2025

Fonti:
Adnkronos, Ansa, Repubblica, SkyTg24, Wikipedia, Vanity Fair, Gli Stati Generali.
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