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CAPITALE ITALIANA DEL LIBRO 2026 - ETTORE LEMBO NEWS

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Capitale italiana del libro 2026:
undici città in corsa per il titolo

l Ministero della Cultura ha ufficialmente nominato la giuria chiamata a selezionare la Capitale italiana del libro 2026. Sotto la presidenza di Adriano Monti Buzzetti Colella e con il contributo di Fulvia Toscano, Flavia Maraston, Ugo Berti Arnoaldi Veli e Carlo Puca, la commissione si prepara a valutare undici candidature che rappresentano altrettanti modi di intendere la lettura e il libro come strumenti di crescita culturale, sociale e identitaria. Ognuno dei progetti porta con sé un’idea di futuro, radicata nelle peculiarità del territorio e nella volontà di fare della parola scritta un collante per la comunità.

Avezzano (AQ), circondata dai monti abruzzesi e dal ricordo del lago del Fucino prosciugato nell’Ottocento, propone “Avezzano città del libro”, un’iniziativa che punta a rafforzare il legame tra cultura e sviluppo territoriale, con eventi diffusi e la partecipazione attiva delle scuole, in un territorio che vuole riscattarsi e aprirsi a un turismo culturale consapevole. Belvedere Marittimo (CS), affacciata sulla costa tirrenica calabrese e nota per il suo borgo medievale, presenta “Lettura senza confini. Nuove voci, futuro digitale e comunità”, un progetto che intreccia letteratura, tecnologie e inclusione, abbattendo barriere geografiche e sociali attraverso attività interattive e digitali. Carmagnola (TO), storica città piemontese famosa per la produzione di peperoni e per le architetture barocche, con “Identità, libri e territorio” si concentra sul rapporto fra memoria storica, patrimonio locale e narrazione contemporanea, valorizzando autori e temi legati alla propria comunità.

Nardò (LE), perla del Salento con un centro storico ricco di palazzi barocchi e vicina alle acque cristalline dello Ionio, propone “Nardò Capitale della Lettura Rigenerativa: Territori, Comunità, Futuro”, dove il concetto di rigenerazione è applicato agli spazi urbani e al tessuto culturale, unendo sostenibilità, inclusione e partecipazione popolare. Perugia (PG), cuore verde d’Italia e scrigno di arte medievale e rinascimentale, presenta “Gocce. L’acqua si fa voce”, un progetto ispirato al simbolo dell’acqua per raccontare scambi culturali e connessioni tra generazioni, intrecciando letteratura, arte e musica. Pianezza (TO), città alle porte di Torino e ricca di testimonianze storiche, propone “Pianezza, un libro aperto. Legami di cuore, storie che uniscono comunità”, puntando sulla dimensione affettiva della lettura e sul ruolo del libro come ponte tra persone di età e provenienze diverse.

Pistoia (PT), con il suo Duomo, le chiese romaniche e la tradizione viva della cultura toscana, si presenta con “Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro”, iniziativa che vede nella lettura un atto di coraggio e una spinta all’innovazione sociale. San Benedetto del Tronto (AP), regina della Riviera delle Palme, propone “Libro dAmare: il mare come pagine infinite”, in cui il mare diventa metafora di viaggi narrativi e scambi, con eventi che animeranno porto, spiagge e piazze. Soncino (CR), borgo lombardo dalle antiche mura e sede di una storica stamperia ebraica, presenta “Ponti di carta. Lettura senza barriere a Soncino”, un progetto che punta all’abbattimento di ogni ostacolo alla fruizione culturale, con particolare attenzione all’accessibilità.

Squillace (CZ), città affacciata sul golfo di Squillace e ricca di reperti bizantini e medievali, propone “Vivarium delle parole”, ispirato alla storia e alle radici locali per creare un luogo simbolico dove le parole possano crescere e diventare strumenti di comunità. Infine, Tito (PZ), immersa nel paesaggio lucano tra colline e boschi, concorre con “Una lettura che rigenera. Tito 2026, tra identità, diversità, comunità e futuro”, in cui la letteratura diventa un catalizzatore per rinnovare il senso di appartenenza e promuovere la convivenza tra culture.

La giuria avrà il compito di selezionare entro il 15 settembre una rosa di finalisti, invitandoli poi a presentare pubblicamente i propri progetti entro il primo ottobre. Entro il 15 ottobre, il progetto vincitore sarà proposto al Ministro e successivamente al Consiglio dei Ministri per la proclamazione ufficiale. Al Comune che conquisterà il titolo andrà un contributo di 500.000 euro, un investimento che potrà trasformare idee e parole in azioni concrete, lasciando un segno duraturo nella vita culturale della città e dei suoi abitanti.

In un’epoca in cui la velocità dell’informazione rischia di ridurre lo spazio per la riflessione, la lettura rimane un atto rivoluzionario e profondamente umano. Leggere significa attraversare mondi, incontrare epoche, ascoltare voci lontane e al tempo stesso scoprire se stessi. È un gesto di libertà che forma cittadini consapevoli, alimenta il pensiero critico e costruisce comunità più aperte e solidali. Per questo la Capitale italiana del libro non è solo un riconoscimento simbolico, ma un invito a considerare la cultura come bene comune, capace di trasformare il presente e di scrivere un futuro migliore, una pagina alla volta.

A tutte le città concorrenti va un augurio sincero: che, indipendentemente dal verdetto finale, il percorso intrapreso per questa candidatura lasci radici profonde nei territori, rafforzi il legame tra le comunità e il piacere della lettura, e faccia germogliare nuovi progetti culturali capaci di ispirare, unire e far crescere generazioni di lettori.

Luisa Paratore
12/08/2025

Fonti: agenziacult.it, rete8.it, gaeta.it, capitaledellibro.cultura.gov.it, cepell.it, corrieredelleconomia.it, it.wikipedia.org
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