Aprilia e dintorni:
il mercato nero chiude in rialzo

Un motorino lanciato nella notte, quattro chilometri di fuga e l’ardire – o la presunzione – di sfidare un posto di blocco. Sembra l’incipit di un film d’azione, ma è la cronaca viva della via Nettunense, dove i Carabinieri della Stazione di Cecchina hanno dimostrato che anche un controllo di routine può trasformarsi in un inseguimento da cinema. Con una sola, piccola differenza: qui il finale prevede le manette, non i titoli di coda.
Nel vano portaoggetti del due ruote, 24.800 euro in contanti: il primo assaggio di una serata destinata a diventare un banchetto di scoperte. Perché l’indagine, come un filo ben tirato, ha portato a srotolare un intero tappeto di traffici illeciti tra Aprilia e Ardea.
Ad Aprilia, i militari sono entrati in quello che pareva un magazzino di lusso del crimine: 52,1 kg di droga — 45,7 kg di hashish e 6,4 kg di marijuana — sigillati sottovuoto con una cura quasi commovente. Un’attenzione al dettaglio che, se fosse stata spesa in cucina, avrebbe fruttato una stella Michelin.
Ad Ardea, invece, il bottino ha cambiato aroma ma non valore: 72.500 euro in contanti e un registro di appunti talmente ordinato da far pensare a un concorso per contabili di talento. Qui il crimine non era improvvisato: era organizzato come un’impresa, con tanto di archivio e, a quanto pare, clienti fidelizzati.
Risultato finale: un arresto per detenzione ai fini di spaccio, due denunce per ricettazione e una conferma lapidaria — il mercato nero non chiude mai in perdita, finché non intervengono le divise.
Chi pensava che “stoccaggio” fosse una parola innocua, buona per magazzini di tessuti, ha dovuto ricredersi: qui significa 52 chili, accuratamente impacchettati come se fossero pregiati formaggi d’importazione. E i contanti? 98.000 euro in totale, sparsi come coriandoli: una manciata nel motorino, il resto in salotti con accesso su invito.
Se fosse uno spettacolo, sarebbe una farsa in tre atti: droga, contanti e sottovuoto.
Luisa Paratore
13/08/2025