DAL SOGNO OLIMPICO AL TRIONFO MONDIALE
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Dal sogno olimpico al trionfo mondiale: l’Italia della pallavolo regina del mondo

Parigi 2024, Bangkok 2025. Due città, due palcoscenici, due capolavori. Nell’arco di dodici mesi l’Italia della pallavolo femminile ha compiuto ciò che molti consideravano un miraggio degno di visionari: prima l’oro olimpico, addirittura la prima medaglia di sempre ai Giochi, e poi il titolo mondiale, riportato a casa ventitré anni dopo. A chi sussurrava con sufficienza che “le ragazze non reggono la pressione”, la storia ha risposto con l’eleganza di un pallone scaraventato a terra, senza pietà.
L’11 agosto 2024, Parigi ha visto brillare l’oro più abbagliante: 3-0 alle campionesse statunitensi, quasi che le Azzurre volessero chiudere in fretta la pratica per non rischiare di annoiarsi. Paola Egonu, mattatrice e regina assoluta, ha collezionato 22 punti e 4 muri, guadagnandosi l’ennesimo titolo di MVP. A fine gara ha sorriso: non un sorriso vanitoso, bensì quello di chi sa che il talento non è un dono calato dall’alto, ma il risultato di anni di lavoro, sudore e ostinata grandezza. E Julio Velasco, dal canto suo, ha dispensato la sua filosofia del “qui e ora” con la pacatezza di chi non ha bisogno di urlare: bastava guardare il tabellone.
E quando, appena tredici mesi dopo, il 7 settembre 2025, le nostre hanno battuto la Turchia al tie-break in una finale mondiale da cardiopalma, lo hanno fatto come chi si toglie un capriccio. Ventitré anni dopo il 2002, eccole di nuovo lassù, a ricordarci che i cicli storici esistono e che il tricolore, quando vuole, sa risorgere con una prepotenza che lascia basiti perfino gli scettici.
Il bello è che non è stato solo un trionfo sportivo, ma un fenomeno sociale. Dalle piazze piene di Parigi alle notti insonni di Bangkok, l’Italia si è riscoperta unita, armata di bandiere e lacrime di gioia. I social hanno tremato di post e commenti, e persino chi non distingueva una fast da un bagher si è improvvisamente scoperto intenditore, pronto a vantare “da sempre” la propria fede azzurra. Così va il mondo: il successo ha molti padri, e questa squadra è talmente generosa da averli accolti tutti, anche i più tardivi.
Le protagoniste hanno onorato la maglia non solo con i colpi vincenti, ma con la loro tenacia, la grinta e la compostezza. Hanno mostrato al Paese intero che il talento, quando è sostenuto da disciplina e passione, diventa leggenda. E se qualche critico di mestiere aveva già apparecchiato l’ennesima dissertazione sul “fallimento italiano”, dovrà ora riscrivere le sue conclusioni, magari con una nota a piè di pagina: “scusate, ci eravamo sbagliati”.
Oro olimpico e titolo mondiale: due gemme incastonate nello stesso diadema, due risposte solenni a chi parlava di limiti, di ansie, di mancanza di continuità. Queste ragazze hanno preso i luoghi comuni e li hanno schiacciati con la stessa grazia con cui hanno annientato gli avversari sotto rete.
L’Italia della pallavolo femminile non è più solo una squadra: è una lezione di orgoglio, di disciplina e di ironica rivincita. Una leggenda che brilla, nonostante – o forse proprio grazie a – chi non ci credeva. Il tricolore, alzato prima a Parigi e poi a Bangkok, è la miglior risposta possibile: alta, limpida, inesorabile.
Luisa Paratore
Roma08/09/2025
Fonti: [Adnkronos](https://www.adnkronos.com/sport/italia-turchia-oggi-diretta-finale-mondiale-pallavolo-live-risultato_qgOccpHC5zMBV1dY5uvVb), [Olympics.com](https://www.olympics.com/it/notizie/pallavolo-femminile-italia-stati-uniti-risultato-olimpiadi-parigi-2024), [Reuters](https://www.reuters.com/sports/olympics/volleyball-italy-beat-united-states-win-gold-brazil-take-bronze-2024-08-11/), [Wikipedia](https://it.wikipedia.org/wiki/Nazionale_femminile_di_pallavolo_dell%27Italia)