PRINCIPIO DI SUSSIDIARITA'
Corpi sociali e società "perfetta"

I corpi o gruppi intermedi sono tutte quelle forme associative,
variamente denominate, in cui converge la tendenza espansiva della
natura sociale dell'uomo come in centri immediati di collaborazione,
di unità, di azione sociale, nell'ambito della più vasta società
politica, organizzata nello Stato: così le famiglie, le confessioni
religiose, le unioni professionali e sindacali, i partiti politici,
gli enti locali (comuni, province, regioni ecc.).
Specialmente i
"corpi sociali" sono società vere e proprie, cioè unioni
di persone giuridicamente ordinate e organizzate, fornite quindi di
un apparato direttivo (autorità) per il perseguimento di finalità
che sono e possono essere le più varie e diverse secondo le varie
società, ma sempre comuni a tutti i loro componenti. Ma rispetto
allo Stato sono delle società inferiori, perchè destinate al
servizio di interessi e al raggiungimento di fini particolari,
limitati, inferiori e subordinati al bene comune, mentre la società
politica ha come scopo e oggetto gli interessi generali della
popolazione, che si identificano col bene comune.
La società
politica, che in concreto oggi, è lo Stato, si dice perfetta perchè
in essa può effettuarsi il conseguimento di tutti quei beni a cui
l'uomo aspira e che non può ottenere se non in unione con altri
uomini: "sufficientia vitae", come diceva san Tommaso.
Perciò lo Stato, rispetto ai corpi intermedi e a tutti i gruppi
sociali, è certamente una società superiore, autonoma, sovrana
nella sua sfera, cioè nell'ordine di valori che rientrano
nell'ambito del bene comune temporale e intorno ai quali si
intrecciano relazioni sociali. Ma i gruppi sociali e corpi intermedi
si formano e operano legittimamente in seno alla società politica,
in forza della libertà di associazione e di cooperazione che è un
diritto naturale dell'uomo: diritto che è stato rivendicato nei
tempi più recenti contro il monolitismo degli Stati che rifiutavano
il riconoscimento di questo tessuto vitale della società, non
ammettendo nessun intermediario tra l'individuo e lo Stato
(liberalismo, Rivoluzione Francese), o ne imponevano la formazione e
ne controllavano il funzionamento ex alto (totalitarismo). Ma resta
la relatività e subordinazione di tali gruppi e corpi alla società
politica, in base ai due principi della subordinazione dei fini
particolari al fine generale e del compito e capacità di servire e
procurare il bene comune, che appartiene allo stato.
In un ordinamento
politico che effettivamente voglia essere al servizio dell'uomo, si
tratta realizzare l'equilibrio tra i diritti dell'individuo e le
esigenze della società, fra le attività individuali e di gruppo e
la funzione direttiva dell'autorità, fra l'iniziativa privata e
l'azione pubblica, nel riconoscimento e il rispetto dei gruppi e
corpi intermedi, ma anche nell'orientamento della loro attività
sociale al bene comune.
Il fine superiore
e universale è scopo e oggetto della causa principale, cioè, in
questo caso, dell'autorità.
Il giusto
equilibrio sociale
Come norma
direttiva dell'azione sociale e politica volta a ottenere tale
equilibrio e a trarne le istanze nella vita dello Stato, la dottrina
sociale cristiana ha offerto e sviluppato da tempo il cosiddetto
principio di sussidiarietà, secondo il quale la funzione e il
compito della società e dello Stato, per rapporto alla libera
attività degli individui e dei gruppi inferiori, consistono nel
favorirla, sostenerla, disciplinarla, integrarla e eventualmente
supplirla nel caso di sua inefficienza o insufficienza relativamente
alle esigenze del bene comune.
E' una direttiva
etico-politica che tende al superamento delle antinomie tra individuo
e società, tra iniziativa di individui e gruppi e intervento diretto
dello Stato nel campo dell'attività economica e culturale.
Il totalitarismo
nel suo significato più genuino sostiene invece che tutto è dello
Stato, dallo Stato e per lo Stato, come sintesi superiore del bene
comune interpretato dal giudizio di un "capo" o di un
gruppo che prevale, per la funzione storica assegnatagli da una
provvidenza immanente al divenire storico-politico. Nel caso del
fascismo o del nazismo, si trattava di una applicazione della
filosofia e della storia di Hegel, secondo il quale lo Stato è lo
"Spirito" che è e avanza nel mondo, lo Spirito del quale i
singoli individui non sono che accidenti e momenti transeunti la cui
esistenza pertanto è tutta contenuta e si risolve nello Stato.
Perciò il cittadino non può essere considerato anzitutto come uomo
singolo, o persona, con i propri interessi, le proprie aspirazioni,
la propria vita, come un essere che nel suo fondamento e nel suo
vertice trascende la società, ma appunto come cittadino, cioè parte
integrante dello stato, al di sopra di ogni considerazione della sua
esistenza soggettiva e dei suoi diritti personali.
Secondo Hegel, lo
stato assorbe ogni fine egoistico e naturale degli individui, che
solo mediante questa loro immersione nello Stato possono elevarsi a
quella sfera veramente spirituale che è l'etica universale, quando
essi divengono lo Stato e lo Stato in loro si incarna ed è lo
spirito del popolo.
Il nazismo è più
radicale del fascismo in questa concezione, vi aggiungeva inoltre, in
antitesi con l'ebraismo, l'affermazione del valore supremo della
razza ariana e specialmente germanica in nome della quale disciplina
discriminava i cittadini e impostava e svolgeva i programmi
dell'azione politica.
La dottrina
cristiana della sussidiarietà non esclude una certa subordinazione
del cittadino allo Stato "come parte al tutto", ma
nell'ambito dei valori e delle istituzioni in cui lo Stato può
essere un "tutto", cioè per quanto riguarda la convivenza
e la collaborazione in ordine al bene comune.
San Tommaso, pur
riprendendo questa dottrina aristotelica, evita il rischio di
totalitarismo per il suo senso vivissimo del valore dell'uomo come
anima spirituale e immortale, che non è fatto per la comunità
"secumdum se totum", ma solo per Dio come fine ultimo e
ragione suprema della sua vita, sicchè in forza di questo
riferimento diretto a Dio, egli è sopra alla comunità, sopra lo
Stato.
La libertà
di iniziativa nella disciplina sociale
Nella concreta
realtà politica, il principio di sussidiarietà implica che nel moto
espansivo della natura umana nella vita sociale, gli individui e i
gruppi che spontaneamente essi formano, conservino la loro libertà
di iniziativa e siano anzi agevolati e aiutati dalla società, dallo
Stato, a farne uso. Su tutta l'area della organizzazione sociale,
sono i gruppi, i corpi intermedi, le società inferiori che si
formano per costituire per gli individui l'aiuto indispensabile e
diretto di cui hanno bisogno e che a vicenda intendono darsi, ma
salvando la propria libertà e spontaneità operativa fin che è
possibile. Del resto la stessa società trova in questo intenso
impiego delle libere forze individuali, non solo una facilitazione
nell'adempimento dei suoi compiti, ma anche la fonte della sua
maggiore perfezione e ricchezza. Sta dunque allo Stato, proteggere,
aiutare, favorire l'attività degli individui e specialmente dei
gruppi inferiori e dei corpi intermedi, senza sostituirvisi se non
per i casi in cui l'intervento diretto dello stato e la pubblica
gestione di imprese e di enti sono l'unica via per attuare il bene
comune oltre i limiti che i privati e gli enti inferiori non possono
superare.
Ma su tutto il
complesso delle attività individuali e di gruppi, degli enti privati
e di quelli pubblici, dei vari organi dell'intera società, è
indispensabile un ruolo direttivo, coordinativo e promotore che
specialmente lo Stato, come sintesi politica della società e
organizzazione dei servizi necessari alla sua vita e al suo sviluppo,
deve svolgere per assicurarne l'ordine vitale. Da questo ruolo deriva
anche quella programmazione delle attività economiche, che è
appunto in funzione dello sviluppo economico-sociale-culturale di un
popolo in armonia con gli interessi che anche altri popoli portano
nel tessuto delle relazioni internazionali, nel quale sempre più,
oggi, va affermandosi lo stesso principio di sussidiarietà in ordine
al bene comune internazionale.
Don
Walter Trovato
09/08/2025
Accreditato agenzia G.N.S. ID21293