Pezzo divinamente esaltante quello di Ignoto Uno,
“polizia spara nel Minnesota”
pubblicato del 6 febbraio
di ETTORE LEMBO NEWS.
Quando vi leggo (perché vi associo nel considerarvi due grandi penne) mi sento paga, a proposito di tutti i tormenti interiori che mi provocano le tristi ed assurde notizie di questo periodo, perché entrambi riuscite a dare, in maniera esemplare, sapientemente sfogo al mio sentire. Come non riuscirebbe a fare esaurientemente e sufficientemente né la sottoscritta né forse qualche milione di italiani… che bello quando vedi che taluni sono capaci di far assurgere un pensiero personale al livello di una comprensione e condivisione universali… è la peculiarità che rende scrittori e poeti dei grandi nel loro genere. Dalle vostre penne mi sento splendidamente rappresentata nei miei pensieri, nelle mie istanze, nel mio disappunto e nelle mie speranze.
Non posso che applaudire e dirvi GRAZIE!!!!
Enrica Stanca
08/02/2022
CARO AMICO
TI SCRIVO…
(riflessioni ordinarie, confidate ad un amico immaginario, riguardo il nostro periodo storico “straordinario”).
È molto grave. Il trentatreenne professore di Rendo, Calabria, dopo un paio di giorni di atroci sofferenze è ancora in fin di vita. Si era dato fuoco, come un bonzo, davanti alla sua scuola, l’ultimo giorno di gennaio. Non è dato sapere il perché di tale tragico gesto e forse, davvero, non lo sapremo mai. Come non è dato saperne, ancora, il nome. Naturalmente gli sciacalli della notizia si sono subito scatenati, con mille illazioni, sulle possibili motivazioni di questo doloroso gesto: “Era un no-vax disperato per essere stato sospeso dalla scuola!” “Poveretto, forse un ragazzo con dei problemi! E chi ha dichiarato che era un no- vax ha vergognosamente cavalcato l’onda del dissenso per portare acqua al proprio mulino!” Era… Era… Era! Ma, caro amico di penna, mi chiedo, è davvero così importante, oggi come oggi, sapere cosa ha portato un giovane, che muoveva i primi passi nella vita vera, a voler dare un taglio netto a tutto quello che aveva davanti a sé dandosi fuoco, dopo un bagno di benzina, davanti alla Caserma dei Carabinieri del suo Paese? Siamo autorizzati certamente a pensare di tutto in mancanza di dati certi. Forse lo aveva abbandonato la sua donna, forse era un ragazzo difficile, forse… ma qualunque sia stata la motivazione non possiamo non pensare che il momento storico che l’Italia (e mezzo mondo!) sta vivendo non abbia avuto il suo peso. Non occorre essere dichiaratamente NO VAX per poter capire che questo clima pesantissimo di caccia alle streghe, di paure spesso menzognere indotte con “olio di ricino” verbale, tutti i divieti, le proibizioni e gli obblighi di minore e maggiore gravità possano aver influito pesantemente sulla mente del giovanotto in questione. Dal numero dei suicidi, di violenza auto inflitta e di profondi disturbi psicologici al limite dello psichiatrico (basti parlare con un qualsiasi professore capace di fare due più due riguardo ai ragazzi delle sue classi) riguardo ai nostri ragazzi, si potrebbe agevolmente dedurre che la mano che ha acceso il cerino sul proprio corpo poteva essere quella di uno qualsiasi dei nostri figli… Forse non è solo una plausibile fragilità del professorino ad essere sul banco degli imputati oggi, ma ciò che la società gli ha tolto in questi ultimi anni. La prospettiva di una esistenza migliore, la certezza del domani, la possibilità di potersi costruire una vita di affetti in seno ad uno Stato di diritto che tutelasse i suoi interessi, il non avere la sicurezza di una Sanità che potesse curarti, e magari salvarti la pelle, senza discriminazione di categorie tra cittadini buoni e cattivi, in chi meriti le cure e chi invece debba abortire sul selciato di un parcheggio perché sprovvisto nell’urgenza di un qualche certificato verde. Uno Stato che oltre al rispetto delle proprie leggi ha perso quello di chi pensa che l’aspetto umano delle vicende sua infinitamente più importante di quello burocratico. Chissà cosa è passato in testa a questo giovane un secondo prima di compiere un gesto plateale quanto infinitamente tragico. Mah! Quello che sappiamo con quasi certezza è che, dopo la tempesta mediatica scatenata dall’evento, in pochi giorni tutto sparirà in un tremendo buco nero, la notizia fagocitata, digerita, dimenticata in men che non si dica per far posto al clamore del prossimo DCPM con nuove, incredibili e ignobili regole…. Ognuno vedrà in questa triste atto quello che vuole vedere. A me piacerebbe pensare a questo ragazzo come un coraggioso Jan Palach dei nostri tempi… Ma il tutto deve rimanere dentro i nostri cuori contriti mentre preghiamo per la sua salvezza. Fuori di noi c’è da auspicare solo un rispettoso silenzio.
Enrica Stanca
03/02/2022
CARO AMICO
TI SCRIVO…
(riflessioni ordinarie, confidate ad un amico immaginario, riguardo il nostro periodo storico “straordinario”).
Avevamo pronosticato entrambi Draghi al Colle, e non era certo una gradevole e desiderata prospettiva, perché ci sembrava incredibile un Mattarella bis, e invece… proprio vero, mai dire mai. Triplo salto carpiato anche per il Gattopardo. Cambiare per non cambiare per continuare a cambiare… eh sì, perché prima si faceva finta di mutare qualche cosa per rendere tutto in fondo uguale a prima… ora hanno fatto finta di cambiare per rimanere come si era (arrivati) per continuare a cambiare e stravolgere definitivamente tutto il nostro mondo. Devono completare il misfatto, la cui trama e l’ordito sono stati intessuti sapientemente decenni ora sono, e che ha incominciato a palesarsi un paio di anni fa tra l’incredulità generale. La Fabian Society continua indefessamente a lavorare e nemmeno più tanto sotto traccia. Sono impuniti, diabolici e pur essendo ormai palesi le loro folli mosse, hanno ancora, e sempre più, una nutrita folla di osannanti cittadini, mascherati, sordi e totalmente ciechi… è incredibile e se non lo vedessi coi miei occhi non penserei mai che tutto questo possa corrispondere al vero. Povera, povera Italia e poveri noi!
Enrica Stanca
RIFLESSIONI DI
UN CITTADINO.
Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Già, perché anche la pazienza più grande ha un limite! Questa elezione del Presidente della Repubblica (?) sembra davvero il parto della montagna che sfornò il topolino… un travaglio eterno e, parrebbe, anche piuttosto complesso. Pare che il “conclave” a pane ed acqua proposto dal “democratico” Letta (curioso il suo parallelismo con le Vaticane fatiche nei rinnovi pontificali! Anzi, forse no pensando ai pesci rossi in acqua santa che nuotano nelle sacre fontane) non stia portando i frutti sperati quanto a rapidità e risolutezza nella decisione. Eh no, pare proprio che non riescano a far quadrare il cerchio. Effettivamente mettere, almeno ufficialmente, d’accordo schieramenti ed interessi tanto diversi è impresa ardua nel momento in cui si è avuta anche la netta sensazione, nell’ordinaria amministrazione del Governo, che ci sia una incapacità (voluta?) di dirigere questo nostro malridotto (grazie alla dissennatezza con la quale hanno amministrato finora la cosa pubblica) Paese in maniera democratica e civile, a prescindere anche degli interessi che ci sono dietro le quinte. E mentre lor signori si dilettano, dall’alto degli scranni del loro marcio potere, a condurre un ridicolo mercato delle vacche, perché ovviamente questo è il motivo di tutte queste fumate nere, atto a procacciarsi tutti la stalla e il bove migliore, l’Italia piange sulle sue povere membra piegate. Fustigata, ridicolizzata, oggetto di derisione o misericordia, dipende dalla propensione della gente ad essere ironica o drammatica, e zimbello di mezzo pianeta la nostra “madre turrita” guarda lei stessa attonita e svilita lo scempio di cotanta inettitudine. E mentre ancora dopo giorni, lassù si gioca alle tre carte, qua giù, tra noi poveri mortali, si gioca alla sopravvivenza… al dover scegliere se andare dal dentista o comperare i vestiti ai tuoi figli, al dover pagare bollette lievitate che nemmeno con Pane degli Angeli (infatti stiamo parlando di dannati demoni!) e alla scommessa quotidiana di mettere sul tavolo una minestra per sé e per i propri cari. Soprattutto se sei un portatore sano di libertà costituzionali, (e quindi un “malato” da eliminare perché disobbediente ai dictat dittatoriali vigenti nello stato di Draghistan) da condannare al pubblico ludibrio, alla disoccupazione e ad ogni sorta di limitazione. Ahi serva Italia di dolore ostello… diceva il magnifico Dante! E aveva ragione!
Enrica Stanca
CARO AMICO TI SCRIVO…
(riflessioni ordinarie, confidate ad un amico immaginario, riguardo il nostro periodo storico “straordinario”).
Caro amico di penna, riflettevo oggi sulla portata di questa giornata di fine gennaio, il 27 per la precisione, che riporta alla memoria collettiva i tristi eventi legati alla Shoah. E stimolo della mia riflessione è stato leggere, tra le nutrite proposte per celebrare la grigia ricorrenza (per quasi tutte è previsto il green pass!) l’avvertenza de Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah che avverte “i signori visitatori che l’accesso è consentito unicamente ai possessori della carta verde rinforzata (semplice sarebbe stato banale no?) e con documento di identità valido” (ma falso o scaduto non avrebbe molto senso comunque). Ah, piccola chicca il museo chiuderà dal 28 gennaio…proprio “loro” chiudono quando il resto del pianeta “rimembrerà” talvolta anche fino al weekend…. Mah! Forse Liliana Segre, ormai più famosa per le sue comparsate televisive nei “salotti buoni” del potere che per la sua triste storia personale, ha dato ordini in proposito dall’alto del suo scranno senatoriale? Non è dato sapere! Drammatico mi dirai tu. Sì decisamente, e squallidissimo ti risponderò io, ma in linea con il disastro che ogni giorno e sempre di più pressantemente vediamo intorno a noi! Tra sospensioni, reintegri, e mascheramenti vari atti a nascondere non solo i nostri visi ma anche quello che accade nel mondo (vedi venti di guerra!) ecco che i sospesi siamo noi, gli italiani. Impotenti o complici, a seconda, ma sicuramente tutti testimoni di una Italia ormai non più solo inginocchiata ma decisamente prona… pronta ad essere definitivamente trafitta a morte dalla spada del nemico. La corona era già caduta da un pezzo… ora la poveretta è priva anche dell’abito tricolore che tanto sangue costò a chi glielo cucì addosso… non sapeva l’ignaro che presto ci sarebbero stati astuti avvoltoi che avrebbero coperto il vestito repubblicano con una veste blu coperta di stelle, e che esse avrebbero “abbagliato” gli astanti con la loro “ luce” fatta di tante e tali false promesse da far dimenticare presto la preziosità ed unicità del vestito sottostante. Per chi lo vuol vedere non c’è davvero azzurro che tenga, le stelle mendaci si sono spente da un pezzo e forse ci vorrà un nuovo tributo di lacrime e sangue per rivestire la nostra amata Patria del suo “drappo” iniziale… per ora Ella è nuda, umiliata, offesa, vituperata ed agonizzante. E in balia del nemico pronto a finire l’opera iniziata già da qualche lustro, ovvero venderne le spoglie al miglior offerente. Solo un panno bianco a coprirne le pudenda, ma presto non rimarrà traccia nemmeno di questo ultimo orpello per coprire le “vergogne”… né per lei e né, tantomeno, per gli italiani…
Enrica Stanca